C’ERA UNA VOLTA ALESSI
Courtesy of ©Alessi SpA |
Oggetto di design Alessi
08/02/2002
La “Fabbrica dei sogni”, come vuole essere definita l'azienda Alessi, ha appena festeggiato i suoi 80 anni: infatti nel 1921 Giovanni Alessi ha fondato l’“Officina per la lavorazione della lastra in ottone e alpacca” che oggi è diventata una delle maggiori fabbriche del design italiano. Simbolo di una lunga generazione di artigiani, tornitori di metalli di tradizione, la Alessi quasi caratterizza il paesaggio e la cultura delle lontane prealpi novaresi, nella Valle Strona e a Omegna, paese sul lago d'Orta, dove campeggiano i grandi stabilimenti sorvegliati da Anna G., una riproduzione gigante del personaggio creato da Alessandro Mendini come cavatappi.
Il passaggio da “laboratorio metalmeccanico” a “laboratorio di ricerca nelle arti applicate” è stato un progressivo e naturale cammino della sua lunga storia volta alla creatività più che all’idea di industria in senso canonico. In effetti la Alessi vive con i suoi prodotti ma anche con il suo Centro Studi, dove fiorisce l’attività di ricerca e sperimentazione, portata negli ultimi anni ad aprirsi anche ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie; qui nascono i progetti e crescono le idee dei giovani designer, ai quali la Alessi offre grandi possibilità. Nel 1991 al Centro Studi è nato il workshop che ha portato alla creazione dell’“oggetto-giocattolo” (vedi serie Family Follows Fiction), distintivo del marchio Alessi degli ultimi anni: piccoli e strani ominidi che diventano tappi, coprispazzolino e barattoli; il cavatappi Diabolix del 1994, il timerclock a forma di coniglietto del 1998 e ancora Gionni, il portachiavi extraterrestre del 2001. “La sfida – racconta Alberto Alessi - era di riprodurre il processo animistico dell'oggetto, comune al mondo della rappresentazione dei bambini e delle culture primitive, processo che comunque avviene nella realtà di tutti gli oggetti, spontaneamente provocato dalle esigenze emotive personali o collettive, e dalla carica immaginifica dell'oggetto stesso; inoltre desideravamo scoprire altri materiali, la plastica, per esempio, per poter meglio esplorare il mondo del colore e l'ambito del piacere sensoriale dell'oggetto.” Alessi è anche una “fabbrica estetica” se si pensa al Progetto “100% Make Up” del 1992, per il quale sono stati prodotti 10.000 vasi di porcellana, della stessa forma e consistenza ma tutti decorati da 100 artisti diversi per 100 copie, tutti allo stesso prezzo: un'opera corale, uno spettacolo, più che una serie una specie di prodotti, in maniera da ottenere il differente dall'identico.
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