Agnolo Bronzino re del ritratto a Mosca

Agnolo Bronzino, Ritratto di Andrea Doria in veste di Nettuno, 1545 -1546, Pinacoteca di Brera, Milano
26/03/2013
E' affidata ad uno dei migliori ritrattisti del Manierismo fiorentino, Agnolo Bronzino, l'inaugurazione di un nuovo ciclo di esposizioni dedicate ai grandi maestri dell'arte italiana che si tiene a Mosca per dar seguito alle iniziative avviate nel 2011 con l'anno di interscambio culturale tra Italia e Russia.
Dopo le opere di Giovanni Bellini, Botticelli, Lorenzo Lotto, Raffaello, Bernini e Caravaggio, questa volta nelle sale di Villa Berg, sede dell'Ambasciata italiana, la scorsa settimana è arrivato il dipinto di Andrea Doria in veste di Nettuno, uno dei capolavori del Bronzino, eseguito, secondo il Vasari, intorno al 1532, e, secondo la critica contemporanea, tra il 1545 e il 1546, e proveniente dalla Pinacoteca di Brera. L'opera è un ritratto allegorico di Andrea Doria, ammiraglio che si era distinto in più di una battaglia e che viene rappresentato come il dio dei mari, allo stesso modo in cui, intorno al 1537, l'artista aveva rappresentato il suo principale committente, il Gran Duca Cosimo de' Medici in veste di Orfeo in un dipinto ora conservato al Philadelphia Museum of Art.
Conclusasi questa prima breve presentazione a Villa Berg, il quadro è stato appena trasferito in esposizione al Museo Pushkin, dove è già presente un'opera del maestro fiorentino (mentre altre sue quattro opere sono conservate all'Ermitage). Questa sosta sarà più lunga della precedente: il quadro infatti resterà al Pushkin fino al prossimo 22 aprile.
Nicoletta Speltra
Dopo le opere di Giovanni Bellini, Botticelli, Lorenzo Lotto, Raffaello, Bernini e Caravaggio, questa volta nelle sale di Villa Berg, sede dell'Ambasciata italiana, la scorsa settimana è arrivato il dipinto di Andrea Doria in veste di Nettuno, uno dei capolavori del Bronzino, eseguito, secondo il Vasari, intorno al 1532, e, secondo la critica contemporanea, tra il 1545 e il 1546, e proveniente dalla Pinacoteca di Brera. L'opera è un ritratto allegorico di Andrea Doria, ammiraglio che si era distinto in più di una battaglia e che viene rappresentato come il dio dei mari, allo stesso modo in cui, intorno al 1537, l'artista aveva rappresentato il suo principale committente, il Gran Duca Cosimo de' Medici in veste di Orfeo in un dipinto ora conservato al Philadelphia Museum of Art.
Conclusasi questa prima breve presentazione a Villa Berg, il quadro è stato appena trasferito in esposizione al Museo Pushkin, dove è già presente un'opera del maestro fiorentino (mentre altre sue quattro opere sono conservate all'Ermitage). Questa sosta sarà più lunga della precedente: il quadro infatti resterà al Pushkin fino al prossimo 22 aprile.
Nicoletta Speltra
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