Gli appuntamenti del prossimo autunno
A tutta fotografia - 8 mostre da non perdere
Ferdinando Scianna. il viaggio il racconto la memoria. Musei di San Domenico, Forlì
Francesca Grego
30/08/2018
Buone notizie per chi ama la fotografia: l’autunno inizia nel segno dei maestri dello scatto. Passato e presente, poesia e attualità, colori spettacolari, bianco e nero rigoroso si mescolano in otto mostre da non perdere.
Scopriamole insieme.
1. Paolo Pellegrin. Un’antologia. Roma, MAXXI – Museo delle Arti del XXI Secolo, dal 7 novembre 2018 al 10 marzo 2019
Vincitore di ben 10 edizioni del World Press Photo e membro dell’agenzia Magnum dal 2005, Paolo Pellegrin rappresenta una delle voci di spicco della fotografia contemporanea in Italia e non solo. Arrivano al MAXXI direttamente dall’archivio del maestro oltre 200 scatti, che esplorano temi e visioni sviluppate negli ultimi decenni.
Due le sezioni principali: la prima sviluppa un singolare percorso nella dimensione dell’umanità, l’altra punta intensamente l’obiettivo sulle vicissitudini della natura e dell’ambiente nel mondo attuale.
Tutto da scoprire anche un reportage nuovo di zecca dedicato a L’Aquila e alla sua ricostruzione, commissionato dal MAXXI a Pellegrin in occasione della mostra.
2. Camera Pop. La Fotografia nella Pop Art di Andy Warhol, Schifano & Co. Torino, Camera – Centro Italiano per la Fotografia, dal 21 settembre 2018 al 13 gennaio 2019
A cura di un esperto di Pop Art come Walter Guadagnini, Camera Pop focalizza l’attenzione sul momento magico in cui la fotografia si trasforma in opera d’arte. Un passaggio chiave, spiega il critico, che “ha rivoluzionato il rapporto tra creazione artistica e società, registrando l’attualità in modo neutro, fotografico, adottando gli stessi modelli della comunicazione di massa per la realizzazione di opere d’arte. In questo senso, la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”. Basti pensare alle creazioni di Andy Warhol e al ruolo centrale che la riproduzione meccanica della realtà assume all’interno della sua poetica.
A Torino vedremo quindi riuniti oltre 120 quadri, fotografie, collages, grafiche dello stesso Warhol, come di Richard Hamilton, Robert Rauschenberg, David Hockney, Ugo Mulas, Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, e la lista è ancora lunga.
3. Ferdinando Scianna. Il viaggio il racconto la memoria. Forlì, Musei di San Domenico, dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019
Tra i più grandi fotografi italiani e non solo, Ferdinando Scianna racconta 50 anni di carriera nella più ampia antologia mai realizzata sulla sua arte: da Bagheria alle Ande, dalle tradizioni della Sicilia, sua terra d’origine, alla fotografia di moda, fino ai ritratti di colleghi e artisti come Henri Cartier-Bresson, Leonardo Sciascia, Jorge Louis Borges, o all’ossessione per gli specchi e gli animali. A cucire tutto insieme, uno stile intenso e la costante ricerca di una forma nel caos della vita.
“Ho sempre fatto una netta distinzione tra le immagini trovate e quelle costruite”, ha spiegato Scianna, “e ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda le ho sempre trovate nell’azzardo degli incontri con il mondo”.
4. The Black Image Corporation. Milano, Fondazione Prada Osservatorio, dal 20 settembre 2018 al 14 gennaio 2019
Dagli archivi della Johnson Publishin Company, una straordinaria testimonianza di come la fotografia abbia contribuito a plasmare i codici dell’identità afro-americana contemporanea.
Tra i quattro milioni di immagini custodite dalla casa editrice, che nel secondo dopoguerra ha dato voce ai neri d’America attraverso settimanali e mensili di successo, l’artista statunitense Theaster Gates ha selezionato un’imponente serie di scatti che insieme formano una narrazione corale e partecipativa.
Al centro del progetto, l’opera dei fotografi Moneta Sleet Jr. e Isaac Sutton con un corpus che spazia dalla politica alla bellezza, dall’auto-aiuto, allo sport alla sessualità, restituendo una panoramica sulla vita quotidiana delle persone comuni e delle elite afro-americane. Particolare attenzione è riservata a passaggi chiave nell’evoluzione dell’identità femminile nera e alla sua iconografia.
5. Willy Ronis. Fotografie 1934-1998. Venezia, Casa dei Tre Oci, dal 6 settembre 2018 al 6 gennaio 2019
Insieme a celebri colleghi come Henri-Cartier Bresson, Robert Doisneau, André Kertész e Marc Riboud, Willy Ronis figura tra i massimi protagonisti della fotografia umanista francese.
In collaborazione conil Jeu de Paume di Parigi e la Médiathèque de l’architecture et du patrimoine, Ministry of culture – France, la Casa dei Tre Oci presenta il più completo progetto espositivo che gli sia mai stato dedicato in Italia.
Protagonista dell’opera di Ronis è l’esistenza umana, rappresentata in intensi micro racconti catturati in strada o nella vita di tutti i giorni. Sensibilità sociale e psicologica, attenzione al contesto francese e fotografia di viaggio sono facce della stessa medaglia, che mostra un artista desideroso di esplorare il mondo spiandolo in segreto, attendendo il momento propizio per coglierne i misteri.
6. Omaggio a Elliott Erwitt con Personae, a Torino, Reggia di Venaria, dal 27 settembre al 24 febbraio, Icons, a Pavia, Scuderie del Castello Visconteo dal 13 ottobre al 24 gennaio, e I cani sono come gli umani, solo con più capelli, a Treviso, Casa dei Carraresi, dal 22 settembre al 3 febbraio
Quest’anno Elliott Erwitt compie 90 anni: in Italia ben tre mostre festeggiano la ricorrenza dando vita a un percorso complessivo di una ricchezza senza precedenti nell’opera del “reporter della commedia umana”. Ironici, eleganti, originali, i suoi scatti raccontano una carriera versatile e multiforme, spaziando dai ritratti di icone come Che Guevara, Marlene Dietrich e Marilyn Monroe (in mostra a Pavia) ad autoritratti, immagini intime e familiari, fino a un viaggio anticonvenzionale e ricco di humour nell’universo canino, da non perdere alla Casa dei Carraresi di Treviso, e alla retrospettiva a tutto tondo che riunisce a Torino immagini a colori e in bianco e nero, rappresentative dei diversi aspetti della produzione del fotografo statunitense.
7. Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007. Genova, Palazzo Ducale, dall’8 settembre 2018 al 24 febbraio 2019
A due anni dalla scomparsa del fotografo veneto, un’ampia retrospettiva per riscoprire un maestro dell’obiettivo che ha saputo spaziare dalle immagini neorealiste degli esordi ad atmosfere poetiche e surreali, in un viaggio intorno al mondo che testimonia l’evoluzione di uno stile inimitabile e l’estrema cura riservata ad ogni aspetto del processo fotografico.
C’è la bellezza di Venezia, città che Roiter amò di un sentimento incondizionato e di cui seppe catturare l’anima in scatti inusuali, ma anche i viaggi a New Orleans, in Belgio, Portogallo, Andalusia, Brasile.
“Può una parola così piccola, foto, diventare così grande? Possono due sillabe riuscire a portarti in mondi lontani, in posti segreti, possono raccontarti una favola intima e silenziosa? Sì, possono”, ha scritto la nipote Jasmine: “Le fotografie del Nonno, però, sembrano voler graffiare le pagine dei libri per poter uscire e diventare, se possibile, ancora più reali”.
8. Robert Capa. Retrospective. Monza, Arengario, dal 7 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019
Un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso eventi che hanno deciso i destini del mondo. Ad accompagnarci è un’icona del fotogiornalismo che non ha bisogno di presentazioni: appassionato, intraprendente, generoso, Robert Capa ha messo in gioco la propria vita per trasferire la storia in immagini che ancora oggi tolgono il fiato.
In mostra a Monza quasi 100 fotografie in bianco e nero, che documentano la Guerra Civile Spagnola, la resistenza cinese all’invasione del Giappone, la Seconda Guerra Mondiale, il primo conflitto arabo israeliano, la guerra francese in Indocina. Ma sarebbe riduttivo considerare Robert Capa solo un reporter di guerra: a fornire un altro sguardo sulla sua profonda umanità, i ritratti di artisti e amici, tra cui Ernest Hemingway, Truman Capote, William Faulkner, Henri Matisse e Pablo Picasso.
Leggi anche:
• Contemporanea: le mostre da non perdere nella prossima stagione
• Da Pavia a Treviso nel segno di Elliott Erwitt
• Da Tintoretto alla Pop Art, le grandi mostre dell’autunno 2018
Scopriamole insieme.
1. Paolo Pellegrin. Un’antologia. Roma, MAXXI – Museo delle Arti del XXI Secolo, dal 7 novembre 2018 al 10 marzo 2019
Vincitore di ben 10 edizioni del World Press Photo e membro dell’agenzia Magnum dal 2005, Paolo Pellegrin rappresenta una delle voci di spicco della fotografia contemporanea in Italia e non solo. Arrivano al MAXXI direttamente dall’archivio del maestro oltre 200 scatti, che esplorano temi e visioni sviluppate negli ultimi decenni.
Due le sezioni principali: la prima sviluppa un singolare percorso nella dimensione dell’umanità, l’altra punta intensamente l’obiettivo sulle vicissitudini della natura e dell’ambiente nel mondo attuale.
Tutto da scoprire anche un reportage nuovo di zecca dedicato a L’Aquila e alla sua ricostruzione, commissionato dal MAXXI a Pellegrin in occasione della mostra.
2. Camera Pop. La Fotografia nella Pop Art di Andy Warhol, Schifano & Co. Torino, Camera – Centro Italiano per la Fotografia, dal 21 settembre 2018 al 13 gennaio 2019
A cura di un esperto di Pop Art come Walter Guadagnini, Camera Pop focalizza l’attenzione sul momento magico in cui la fotografia si trasforma in opera d’arte. Un passaggio chiave, spiega il critico, che “ha rivoluzionato il rapporto tra creazione artistica e società, registrando l’attualità in modo neutro, fotografico, adottando gli stessi modelli della comunicazione di massa per la realizzazione di opere d’arte. In questo senso, la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”. Basti pensare alle creazioni di Andy Warhol e al ruolo centrale che la riproduzione meccanica della realtà assume all’interno della sua poetica.
A Torino vedremo quindi riuniti oltre 120 quadri, fotografie, collages, grafiche dello stesso Warhol, come di Richard Hamilton, Robert Rauschenberg, David Hockney, Ugo Mulas, Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, e la lista è ancora lunga.
3. Ferdinando Scianna. Il viaggio il racconto la memoria. Forlì, Musei di San Domenico, dal 22 settembre 2018 al 6 gennaio 2019
Tra i più grandi fotografi italiani e non solo, Ferdinando Scianna racconta 50 anni di carriera nella più ampia antologia mai realizzata sulla sua arte: da Bagheria alle Ande, dalle tradizioni della Sicilia, sua terra d’origine, alla fotografia di moda, fino ai ritratti di colleghi e artisti come Henri Cartier-Bresson, Leonardo Sciascia, Jorge Louis Borges, o all’ossessione per gli specchi e gli animali. A cucire tutto insieme, uno stile intenso e la costante ricerca di una forma nel caos della vita.
“Ho sempre fatto una netta distinzione tra le immagini trovate e quelle costruite”, ha spiegato Scianna, “e ho sempre considerato di appartenere al versante dei fotografi che le immagini le trovano, quelle che raccontano e ti raccontano, come in uno specchio. Persino le fotografie di moda le ho sempre trovate nell’azzardo degli incontri con il mondo”.
4. The Black Image Corporation. Milano, Fondazione Prada Osservatorio, dal 20 settembre 2018 al 14 gennaio 2019
Dagli archivi della Johnson Publishin Company, una straordinaria testimonianza di come la fotografia abbia contribuito a plasmare i codici dell’identità afro-americana contemporanea.
Tra i quattro milioni di immagini custodite dalla casa editrice, che nel secondo dopoguerra ha dato voce ai neri d’America attraverso settimanali e mensili di successo, l’artista statunitense Theaster Gates ha selezionato un’imponente serie di scatti che insieme formano una narrazione corale e partecipativa.
Al centro del progetto, l’opera dei fotografi Moneta Sleet Jr. e Isaac Sutton con un corpus che spazia dalla politica alla bellezza, dall’auto-aiuto, allo sport alla sessualità, restituendo una panoramica sulla vita quotidiana delle persone comuni e delle elite afro-americane. Particolare attenzione è riservata a passaggi chiave nell’evoluzione dell’identità femminile nera e alla sua iconografia.
5. Willy Ronis. Fotografie 1934-1998. Venezia, Casa dei Tre Oci, dal 6 settembre 2018 al 6 gennaio 2019
Insieme a celebri colleghi come Henri-Cartier Bresson, Robert Doisneau, André Kertész e Marc Riboud, Willy Ronis figura tra i massimi protagonisti della fotografia umanista francese.
In collaborazione conil Jeu de Paume di Parigi e la Médiathèque de l’architecture et du patrimoine, Ministry of culture – France, la Casa dei Tre Oci presenta il più completo progetto espositivo che gli sia mai stato dedicato in Italia.
Protagonista dell’opera di Ronis è l’esistenza umana, rappresentata in intensi micro racconti catturati in strada o nella vita di tutti i giorni. Sensibilità sociale e psicologica, attenzione al contesto francese e fotografia di viaggio sono facce della stessa medaglia, che mostra un artista desideroso di esplorare il mondo spiandolo in segreto, attendendo il momento propizio per coglierne i misteri.
6. Omaggio a Elliott Erwitt con Personae, a Torino, Reggia di Venaria, dal 27 settembre al 24 febbraio, Icons, a Pavia, Scuderie del Castello Visconteo dal 13 ottobre al 24 gennaio, e I cani sono come gli umani, solo con più capelli, a Treviso, Casa dei Carraresi, dal 22 settembre al 3 febbraio
Quest’anno Elliott Erwitt compie 90 anni: in Italia ben tre mostre festeggiano la ricorrenza dando vita a un percorso complessivo di una ricchezza senza precedenti nell’opera del “reporter della commedia umana”. Ironici, eleganti, originali, i suoi scatti raccontano una carriera versatile e multiforme, spaziando dai ritratti di icone come Che Guevara, Marlene Dietrich e Marilyn Monroe (in mostra a Pavia) ad autoritratti, immagini intime e familiari, fino a un viaggio anticonvenzionale e ricco di humour nell’universo canino, da non perdere alla Casa dei Carraresi di Treviso, e alla retrospettiva a tutto tondo che riunisce a Torino immagini a colori e in bianco e nero, rappresentative dei diversi aspetti della produzione del fotografo statunitense.
7. Fulvio Roiter. Fotografie 1948-2007. Genova, Palazzo Ducale, dall’8 settembre 2018 al 24 febbraio 2019
A due anni dalla scomparsa del fotografo veneto, un’ampia retrospettiva per riscoprire un maestro dell’obiettivo che ha saputo spaziare dalle immagini neorealiste degli esordi ad atmosfere poetiche e surreali, in un viaggio intorno al mondo che testimonia l’evoluzione di uno stile inimitabile e l’estrema cura riservata ad ogni aspetto del processo fotografico.
C’è la bellezza di Venezia, città che Roiter amò di un sentimento incondizionato e di cui seppe catturare l’anima in scatti inusuali, ma anche i viaggi a New Orleans, in Belgio, Portogallo, Andalusia, Brasile.
“Può una parola così piccola, foto, diventare così grande? Possono due sillabe riuscire a portarti in mondi lontani, in posti segreti, possono raccontarti una favola intima e silenziosa? Sì, possono”, ha scritto la nipote Jasmine: “Le fotografie del Nonno, però, sembrano voler graffiare le pagine dei libri per poter uscire e diventare, se possibile, ancora più reali”.
8. Robert Capa. Retrospective. Monza, Arengario, dal 7 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019
Un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso eventi che hanno deciso i destini del mondo. Ad accompagnarci è un’icona del fotogiornalismo che non ha bisogno di presentazioni: appassionato, intraprendente, generoso, Robert Capa ha messo in gioco la propria vita per trasferire la storia in immagini che ancora oggi tolgono il fiato.
In mostra a Monza quasi 100 fotografie in bianco e nero, che documentano la Guerra Civile Spagnola, la resistenza cinese all’invasione del Giappone, la Seconda Guerra Mondiale, il primo conflitto arabo israeliano, la guerra francese in Indocina. Ma sarebbe riduttivo considerare Robert Capa solo un reporter di guerra: a fornire un altro sguardo sulla sua profonda umanità, i ritratti di artisti e amici, tra cui Ernest Hemingway, Truman Capote, William Faulkner, Henri Matisse e Pablo Picasso.
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