Dal 7 dicembre al 25 maggio al Museo Archeologico
A Bologna un viaggio sulle orme degli Etruschi

Testa di giovinetto da Fiesole, 330 a.C. circa, Firenze, Museo Archeologico Nazionale, Polo Museale della Toscana
Francesca Grego
20/11/2019
Bologna - Degli Etruschi, ammettiamolo, sappiamo troppo poco. Forse per le sue origini incerte o per i caratteristici riti funebri, nonostante le numerosissime testimonianze lasciate sul territorio italiano questo popolo elegante ed evoluto si ammanta ancora del fascino del mistero. Dal 7 dicembre a far luce sulla sua storia sarà la mostra Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna, in programma al Museo Civico Archeologico di Bologna. Circa 1400 preziosi reperti arriveranno da 60 musei e istituzioni italiane e internazionali per contribuire alla causa: tra questi, il British Museum di Londra, il Louvre di Parigi, i Musei Vaticani, la NY Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, il Musée Royal d'Art et d'Histoire di Bruxelles. All'ordine del giorno, le principali novità emerse dagli scavi e dagli studi negli ultimi anni.
Non esiste una sola Etruria, è la tesi della mostra, bensì tanti territori diversi per insediamento, urbanizzazione, modello economico e di governo, cresciuti tutti sotto l'egida di una cultura. Così l'allestimento bolognese prende la forma di un tour attraverso l'Italia dalla Pianura Padana al Vesuvio, portando l'attenzione anche su aree raramente associate ai raffinati rivali dei Romani.
Dalle emozioni delle scoperte ottocentesche e dalle prime testimonianze – sepolture differenziate in base alla classe sociale e documenti di un fitto traffico commerciale lungo le rotte del Mediterraneo – si passa a immergersi nella storia del Rasna, il nome con cui gli Etruschi chiamavano se stessi.
Potenti aristocrazie guerriere, città e templi finemente decorati e le famose necropoli, i cui culti furono profondamente influenzati dal mondo greco, si raccontano attraverso oggetti di straordinaria bellezza, come quelli provenienti dalla Tomba delle Hydriae di Meidias. A questo punto, non resta che seguire fiumi e antiche strade per conoscere le diverse direzioni prese dalla civiltà etrusca: la Toscana e l'Alto Lazio, la Campania, dove i Rasna fondarono Pompei, l'Etruria interna di Orvieto e Perugia, le pianure del Po dall'Appennino al mare, con Felsina (l'antica Bologna, che le fonti di allora chiamano con rispetto Princeps Etruriae), le terre dei signori dell'ambra a Verucchio, le città adriatiche di Spina e Adria. Statue di pietra e metallo, vasi decorati, fregi ed elementi architettonici, preziosi corredi funebri, ornamenti per la persona e oggetti di vita quotidiana documentano le tapper di una storia illustre, ma anche lo straordinaria abilità dei Rasna nel trasformare la materia in arte e cultura.
Sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna è promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei I Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la cattedra di Etruscologia e Archeologia dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e realizzata da Electa. Sarà visitabile al Museo Archeologico dal 7 dicembre al 24 maggio 2020.
Non esiste una sola Etruria, è la tesi della mostra, bensì tanti territori diversi per insediamento, urbanizzazione, modello economico e di governo, cresciuti tutti sotto l'egida di una cultura. Così l'allestimento bolognese prende la forma di un tour attraverso l'Italia dalla Pianura Padana al Vesuvio, portando l'attenzione anche su aree raramente associate ai raffinati rivali dei Romani.
Dalle emozioni delle scoperte ottocentesche e dalle prime testimonianze – sepolture differenziate in base alla classe sociale e documenti di un fitto traffico commerciale lungo le rotte del Mediterraneo – si passa a immergersi nella storia del Rasna, il nome con cui gli Etruschi chiamavano se stessi.
Potenti aristocrazie guerriere, città e templi finemente decorati e le famose necropoli, i cui culti furono profondamente influenzati dal mondo greco, si raccontano attraverso oggetti di straordinaria bellezza, come quelli provenienti dalla Tomba delle Hydriae di Meidias. A questo punto, non resta che seguire fiumi e antiche strade per conoscere le diverse direzioni prese dalla civiltà etrusca: la Toscana e l'Alto Lazio, la Campania, dove i Rasna fondarono Pompei, l'Etruria interna di Orvieto e Perugia, le pianure del Po dall'Appennino al mare, con Felsina (l'antica Bologna, che le fonti di allora chiamano con rispetto Princeps Etruriae), le terre dei signori dell'ambra a Verucchio, le città adriatiche di Spina e Adria. Statue di pietra e metallo, vasi decorati, fregi ed elementi architettonici, preziosi corredi funebri, ornamenti per la persona e oggetti di vita quotidiana documentano le tapper di una storia illustre, ma anche lo straordinaria abilità dei Rasna nel trasformare la materia in arte e cultura.
Sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna è promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei I Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la cattedra di Etruscologia e Archeologia dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna, e realizzata da Electa. Sarà visitabile al Museo Archeologico dal 7 dicembre al 24 maggio 2020.
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