Da novembre nella Capitale della Cultura 2023
Yayoi Kusama sbarca a Bergamo con una spettacolare Infinity Room
Yayoi Kusama, Portrait © Yayoi Kusama
Francesca Grego
22/02/2023
Bergamo - È uno degli appuntamenti più attesi nella Capitale della Cultura 2023 la mostra Infinito Presente di Yayoi Kusama. Dal prossimo 17 novembre Palazzo della Ragione di Bergamo sarà il set dei magici scenari usciti dalla fantasia dell’artista giapponese, “la più popolare al mondo” stando a un sondaggio condotto da The Art Newpaper. “È una mostra ambiziosa e speciale”, afferma il curatore Stefano Raimondi, fondatore e direttore di The Blank Contemporary Art, “resa possibile da un progetto articolato che ha richiesto due anni di lavoro e dai rapporti internazionali con il Whitney Museum of American Art, senza dubbio uno dei più importanti musei al mondo”.
Dal museo statunitense arriverà Fireflies on the Water, l’installazione al centro della mostra, da assaporare in silenzio e solitudine, uno spettatore per volta. Dopo un percorso introduttivo che permetterà di entrare nel “pianeta Kusama” attraverso poesie, filmati e testimonianze di varia natura, ci ritroveremo al buio, in una stanza completamente rivestita di specchi. E qui, per una volta, saremo autorizzati a prendere “lucciole per lanterne”, o viceversa. Al centro della camera, uno stagno trasmetterà la pace necessaria a gustare la suggestiva esperienza: 150 piccole luci - le lucciole del titolo, appunto - penderanno sul “molo” panoramico affacciato sull’acqua, riflettendosi in ogni direzione e trasmettendo la sensazione di uno spazio infinito.
Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Mirrors, plexiglass, lights and water. Whitney Museum of American Art, New York. Purchase with funds from the Postwar Committee and the Contemporary Painting and Sculpture Committee and partial gifts of Betsy Wittenborn Miller, 2003. 322 © Yayoi Kusama I Photo Sheldan C. Collins
Come le prime installazioni di Kusama, Fireflies on the Water evoca le allucinazioni che caratterizzano la vita dell’artista fin da quando era bambina, delle quali l'arte è da sempre espressione e cura, ma contiene anche riferimenti al mito di Narciso e ai paesaggi del Giappone, dove Kusama è cresciuta ed è tornata a vivere dopo aver trovato fama e successo negli Stati Uniti. Il luogo che accoglie l’opera è ovattato nelle luci e nei suoni: l’arrivo sulla soglia della stanza ha la valenza di un atto iniziatico, prima di immergersi in una dimensione altra e diversa, che invita ad abbandonare se stessi e ad arrendersi a una sorta di magia estatica e contemplativa.
“Yayoi Kusama”, racconta ancora Raimondi, “è un’artista amata in modo trasversale da più generazioni e pubblici, capace di meravigliare e stupire, e la stanza Fireflies on the Water è sicuramente la più adatta a sottolineare le tematiche che accompagnano Bergamo e Brescia nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, che affrontano i temi della resilienza, della cura, per aprirsi infine a una nuova dimensione piena di luce, energia e sconfinate possibilità”.
Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Mirrors, plexiglass, lights and water. Whitney Museum of American Art, New York. Purchase with funds from the Postwar Committee and the Contemporary Painting and Sculpture Committee and partial gifts of Betsy Wittenborn Miller, 2003. 322 © Yayoi Kusama I Photo Jason Schmidt
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Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Mirrors, plexiglass, lights and water. Whitney Museum of American Art, New York. Purchase with funds from the Postwar Committee and the Contemporary Painting and Sculpture Committee and partial gifts of Betsy Wittenborn Miller, 2003. 322 © Yayoi Kusama I Photo Sheldan C. Collins
Come le prime installazioni di Kusama, Fireflies on the Water evoca le allucinazioni che caratterizzano la vita dell’artista fin da quando era bambina, delle quali l'arte è da sempre espressione e cura, ma contiene anche riferimenti al mito di Narciso e ai paesaggi del Giappone, dove Kusama è cresciuta ed è tornata a vivere dopo aver trovato fama e successo negli Stati Uniti. Il luogo che accoglie l’opera è ovattato nelle luci e nei suoni: l’arrivo sulla soglia della stanza ha la valenza di un atto iniziatico, prima di immergersi in una dimensione altra e diversa, che invita ad abbandonare se stessi e ad arrendersi a una sorta di magia estatica e contemplativa.
“Yayoi Kusama”, racconta ancora Raimondi, “è un’artista amata in modo trasversale da più generazioni e pubblici, capace di meravigliare e stupire, e la stanza Fireflies on the Water è sicuramente la più adatta a sottolineare le tematiche che accompagnano Bergamo e Brescia nell’anno della Capitale Italiana della Cultura, che affrontano i temi della resilienza, della cura, per aprirsi infine a una nuova dimensione piena di luce, energia e sconfinate possibilità”.
Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Mirrors, plexiglass, lights and water. Whitney Museum of American Art, New York. Purchase with funds from the Postwar Committee and the Contemporary Painting and Sculpture Committee and partial gifts of Betsy Wittenborn Miller, 2003. 322 © Yayoi Kusama I Photo Jason Schmidt
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