Luca Vanello. Pistils Embedded Under Nails. Allowing Oneself To Be Accompanied, Nude Scent Reassures

Barena Bianca, Barenawalk © Courtesy of Barena Bianca

 

Dal 29 Gennaio 2025 al 05 Aprile 2025

Venezia

Luogo: Panorama

Indirizzo: Campiello San Zulian, San Marco

Curatori: Giovanni Paolin


Panorama presenta dal 29 gennaio al 5 aprile 2025, “Pistils Embedded Under Nails. Allowing Oneself To Be Accompanied, Nude Scent Reassures.” dell’artista italo-sloveno Luca Vanello curata da Giovanni Paolin come quarto appuntamento di Horizons.
 
"Attraverso il mio lavoro esploro le relazioni tra tecnologia e i cicli della natura. Indago come le materie naturali e artificiali plasmino intimamente condizioni di vulnerabilità, vitalità e coesistenza, ma anche di ostilità e dissonanza. Riflettendo in modo critico sui processi manipolativi della tecnologia, esploro la scultura come un mezzo per modificare la temporalità della materia. Mi interessa capire come le trasformazioni materiali, temporali e cicliche possano essere astratte, indagando accelerazione, inversione e pausa come processi scultorei.” Luca Vanello.
 
Pistils embedded under nails. Allowing oneself to being accompanied, nude scent reassures” prende forma dopo una residenza a Panorama nell’autunno del 2024, sviluppandosi da un processo meditativo incentrato sull’esplorazione sensoriale e sull’intima relazione con il soggetto.
Nate dall’intimità silenziosa della cura e dalla memoria tattile dei giardini, le opere di Luca Vanello si manifestano come simboli di guarigione e trasformazione. Le piante, raccolte da giardini terapeutici a Venezia e in Belgio, racchiudono storie di contatto e cura: erbe medicinali, rifugi sensoriali e un delicato lavoro di rigenerazione attraverso la terra e i suoi odori. 

Il titolo della mostra evoca sensazioni astratte, le stesse che l’artista ha provato in uno dei luoghi visitati durante la sua residenza a Venezia, mentre era  alla ricerca di frammenti all’interno di un cumulo di materiale vegetale. Queste parole formano un testo breve ed evocativo, che ricorda il verso di una poesia, il cui ritmo possiede una struttura simile alle sue composizioni scultoree. Ogni frase può essere considerata come uno studio preliminare basato su una sensazione, che accompagna costantemente l’artista nello sviluppo dei propri lavori.
Lo stesso gesto di inserire le mani in un corpo ignoto, fatto di brandelli vegetali, non è ordinario in una città come Venezia; ma raro, come le occasioni di visitare i giardini nascosti dell’isola. Questi sono luoghi da proteggere e che a loro volta ci proteggono: angoli di vulnerabilità di cui l’artista indaga gli effetti benefici sulle nostre vite, e in cui ripete gesti di cura nel rapporto tra esseri umani e vegetali.
 
L’ambiente installativo creato per Panorama è uno spazio cristallizzato nel tempo, in cui piante provenienti da diversi giardini di Venezia e del Belgio - dove l’artista vive e lavora - creano un’atmosfera intima e delicata. In seguito alla sua residenza in laguna, infatti, Luca Vanello ha trasformato gli elementi vegetali raccolti e li ha assemblati in sculture dopo averne estratto l’elemento vitale, la clorofilla. Il ciclo naturale di decadimento è così sospeso attraverso una tecnica che interrompe ogni effetto legato allo scorrere del tempo. In questo modo, i frammenti delle piante cominciano a vivere una doppia esistenza intrecciata, al contempo fragile e resistente. All’interno di questa dimensione altra, chi guarda si trova in uno spazio in cui è possibile entrare in contatto con materiali poco familiari: il gioco impossibile tra vulnerabilità e sua mancanza riesce a creare un terreno comune di relazione tra organismi. Agli elementi vegetali l’artista aggiunge anche altri frammenti sintetici, parti di protesi per animali stampate in 3D, che aprono ulteriori interrogativi rispetto al ruolo della tecnologia in contesti di fragilità. Questa interazione tra naturale, umano e tecnologico vuole indagare le funzioni di cura e protezione secondo significati proiettati nel tempo. Come si trasformeranno gli ambienti che viviamo in futuro? Come cambierà il nostro concetto di vulnerabilità?

Inaugurazione 29 gennaio, ore 19.00

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