L'arte della cronaca 1946 - 1982. Immagini dell'agenzia fotogiornalistica Cameraphoto
Dal 19 Novembre 2015 al 31 Gennaio 2016
Venezia
Luogo: Centro Culturale Candiani
Indirizzo: piazzale Candiani 7, Mestre
Orari: dal mercoledì alla domenica 16-20
Curatori: Elisabetta Da Lio, Vittorio Pavan
Enti promotori:
- Comune di Venezia Direzione Attività Culturali e Turismo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 2386111 / 041 2386126
E-Mail info: candiani@comune.venezia.it
Sito ufficiale: http://candiani.comune.venezia.it
Sarà inaugurata giovedì 19 novembre, ore 18 la mostra fotografica "L'arte della cronaca 1946 – 1982. Immagini dell'agenzia fotogiornalistica Cameraphoto", organizzata dal Centro Culturale Candiani -Comune di Venezia Direzione Attività Culturali e Turismo- e da Bianconero e curata da Elisabetta Da Lio e Vittorio Pavan.
Sette lustri di vita veneziana, dal dopoguerra ai primi anni Ottanta, si raccontano nella “verità” della fotografia, in una vasta panoramica, che pur è soltanto una minima parte dello sconfinato archivio di Cameraphoto: allora concorrente nel fotogiornalismo con l’agenzia Afi del Gazzettino e con i fotografi dell’Ansa, oggi miniera forse unica per la memoria e la ricerca.
Preziosa per rinverdire il ricordo di chi c’era (e molto ha dimenticato) e per far conoscere a chi non c’era un “come eravamo” che fonda ancora il nostro oggi, l’antologia -come ci spiega Leopoldo Pietragnoli- “spazia con tocco leggero e profondo insieme dalle miserabili condizioni dei pianiterra abitati ai fasti del “ballo del secolo” di Carlos de Beistegui a palazzo Labia, dal delitto di Ca’ Dario all’incendio della petroliera Luisa nel canale della Giudecca, dagli scioperi a Porto Marghera alla realizzazione dell’aeroporto di Tessera, dai lavori sul cavalcaferrovia all’arrivo dei profughi vietnamiti, dal recupero del sommergibile Medusa all’ambulanza in barca a remi, dal nascente Villaggio San Marco alle classi elementari rigorosamente monosex, in un caleidoscopico transitare dalla cronaca nera a quella rosa, dai grandi personaggi alla gente comune, dalla città d’acqua a quella di terraferma, dagli anni postbellici a quelli del boom, cui gli scarni accenni delle righe precedenti vogliono essere soltanto un modesto trailer, tanto per restare in tema di immagini...”
Risale alla prima metà del Novecento la fondazione dell’agenzia di fotogiornalismo Interfoto (Cameraphoto dal 1958) grazie a Dino Jarach (1914-2000), fotografo veneziano che fin da giovane riesce a dare visibilità alla propria attività artistica – nell’agosto del 1934 è sua l’immagine di copertina della rivista culturale del GUF di Venezia, Il Ventuno. Alla fine degli anni Trenta, in conseguenza delle leggi razziali, il suo nome scompare dai giornali, mentre a partire dal 1944 iniziano a circolare sue fotografie recanti la firma “Interfoto”.
Poco tempo dopo, il nome, inizialmente usato come pseudonimo, viene scelto da Jarach per la sua agenzia di fotogiornalismo, che viene legalmente riconosciuta dalla Camera di Commercio di Venezia nel 1946.
Nel 1956 Jarach si trasferisce a Milano, portando con sé il marchio Interfoto, mentre l’agenzia da lui fondata passa nelle mani di Giselda Paulon che ne cambia la denominazione in Camerafoto. Nello stesso 1958 Giselda Paulon vende l’agenzia a Mirko Busatto che ne cambia definitivamente l’intestazione in Cameraphoto (all’inglese). A partire dal 1978 Cameraphoto cambia decisamente rotta, passando dal fotogiornalismo d’assalto alla riproduzione d’arte e alla documentazione di restauri artistici, con Celio Scapin come titolare unico e i fotografi Vittorio Pavan (entrato come apprendista all’età di 14 anni) e Piero Codato. Nel 1987 si chiude la storia dell’Agenzia e inizia quella dell’Archivio curato da Vittorio Pavan, oggi in mostra al Centro Culturale Candiani.
Nell'ambito della mostra, il 5 dicembre alle ore 17.30 è in programma una interessante conversazione dal titolo Venezia in Prima. Cronaca di ieri, cronaca di oggi coordinata da Roberta Ellero e con la presenza di Maurizio Dianese, Claudia Fornasier, Vittorio Pavan, Vittorio Pajusco, Leopoldo Pietragnoli, Duilio Stigher e Alberto Vitucci.
venerdì 4 dicembre, ore 17.30
TAVOLA ROTONDA
Venezia in Prima. Cronaca di ieri, cronaca di oggi
Intervengono al dibattito: Maurizio Dianese, Claudia Fornasier, Leopoldo Pietragnoli, Duilio Stigher e Alberto Vitucci.
Partecipano Vittorio Pavan e Vittorio Pajusco
Coordina Roberto Ellero
Sette lustri di vita veneziana, dal dopoguerra ai primi anni Ottanta, si raccontano nella “verità” della fotografia, in una vasta panoramica, che pur è soltanto una minima parte dello sconfinato archivio di Cameraphoto: allora concorrente nel fotogiornalismo con l’agenzia Afi del Gazzettino e con i fotografi dell’Ansa, oggi miniera forse unica per la memoria e la ricerca.
Preziosa per rinverdire il ricordo di chi c’era (e molto ha dimenticato) e per far conoscere a chi non c’era un “come eravamo” che fonda ancora il nostro oggi, l’antologia -come ci spiega Leopoldo Pietragnoli- “spazia con tocco leggero e profondo insieme dalle miserabili condizioni dei pianiterra abitati ai fasti del “ballo del secolo” di Carlos de Beistegui a palazzo Labia, dal delitto di Ca’ Dario all’incendio della petroliera Luisa nel canale della Giudecca, dagli scioperi a Porto Marghera alla realizzazione dell’aeroporto di Tessera, dai lavori sul cavalcaferrovia all’arrivo dei profughi vietnamiti, dal recupero del sommergibile Medusa all’ambulanza in barca a remi, dal nascente Villaggio San Marco alle classi elementari rigorosamente monosex, in un caleidoscopico transitare dalla cronaca nera a quella rosa, dai grandi personaggi alla gente comune, dalla città d’acqua a quella di terraferma, dagli anni postbellici a quelli del boom, cui gli scarni accenni delle righe precedenti vogliono essere soltanto un modesto trailer, tanto per restare in tema di immagini...”
Risale alla prima metà del Novecento la fondazione dell’agenzia di fotogiornalismo Interfoto (Cameraphoto dal 1958) grazie a Dino Jarach (1914-2000), fotografo veneziano che fin da giovane riesce a dare visibilità alla propria attività artistica – nell’agosto del 1934 è sua l’immagine di copertina della rivista culturale del GUF di Venezia, Il Ventuno. Alla fine degli anni Trenta, in conseguenza delle leggi razziali, il suo nome scompare dai giornali, mentre a partire dal 1944 iniziano a circolare sue fotografie recanti la firma “Interfoto”.
Poco tempo dopo, il nome, inizialmente usato come pseudonimo, viene scelto da Jarach per la sua agenzia di fotogiornalismo, che viene legalmente riconosciuta dalla Camera di Commercio di Venezia nel 1946.
Nel 1956 Jarach si trasferisce a Milano, portando con sé il marchio Interfoto, mentre l’agenzia da lui fondata passa nelle mani di Giselda Paulon che ne cambia la denominazione in Camerafoto. Nello stesso 1958 Giselda Paulon vende l’agenzia a Mirko Busatto che ne cambia definitivamente l’intestazione in Cameraphoto (all’inglese). A partire dal 1978 Cameraphoto cambia decisamente rotta, passando dal fotogiornalismo d’assalto alla riproduzione d’arte e alla documentazione di restauri artistici, con Celio Scapin come titolare unico e i fotografi Vittorio Pavan (entrato come apprendista all’età di 14 anni) e Piero Codato. Nel 1987 si chiude la storia dell’Agenzia e inizia quella dell’Archivio curato da Vittorio Pavan, oggi in mostra al Centro Culturale Candiani.
Nell'ambito della mostra, il 5 dicembre alle ore 17.30 è in programma una interessante conversazione dal titolo Venezia in Prima. Cronaca di ieri, cronaca di oggi coordinata da Roberta Ellero e con la presenza di Maurizio Dianese, Claudia Fornasier, Vittorio Pavan, Vittorio Pajusco, Leopoldo Pietragnoli, Duilio Stigher e Alberto Vitucci.
venerdì 4 dicembre, ore 17.30
TAVOLA ROTONDA
Venezia in Prima. Cronaca di ieri, cronaca di oggi
Intervengono al dibattito: Maurizio Dianese, Claudia Fornasier, Leopoldo Pietragnoli, Duilio Stigher e Alberto Vitucci.
Partecipano Vittorio Pavan e Vittorio Pajusco
Coordina Roberto Ellero
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