Il prof. Rod?enko. Fotografie dallo VCHUTEMAS
Dal 29 Agosto 2012 al 07 Ottobre 2012
Venezia
Luogo: Magazzino del Sale 3, Zattere
Indirizzo: Dorsoduro 264
Orari: da martedì a domenica 11-18
Curatori: Silvia Burini, Aleksandr Lavrent’ev, Guido Cecere
Enti promotori:
- Università Ca’ Foscari Venezia
- Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia
- Accademia di Belle Arti di Venezia
- Accademia Statale delle Arti e dell'Industria Stroganov di Mosca
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 2348368
E-Mail info: comunica@unive.it
Sito ufficiale: http://www.unive.it
La mostra ricrea lo spirito dell’esperienza di insegnamento nella scuola moscovita: le foto dell’artista russo sono affiancate, pur su un diverso supporto multimediale, dalle immagini degli allievi dell’Accademia Stroganov di Mosca e di quelli dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che hanno collaborato a realizzare il progetto promosso dallo CSAR dell’Università Ca’ Foscari
Da quelle aule, come sottolinea Silvia Burini, uno dei curatori della mostra, uscì un nuovo e complessivo approccio dell’arte alla realtà della vita quotidiana, un approccio che non poteva più distinguere le forme artistiche in maggiori e minori. Anche la fotografia diventa così un’arte, un’arte moderna, e certamente Rod?enko ne ha cambiato per sempre il ruolo e il destino.
Il segreto del fascino delle sue fotografie sta nella loro sinteticità. In esse egli seppe ottenere – osserva in catalogo il nipote dell’artista, Aleksandr Lavrent’ev - una sintesi di nuove tecniche figurative e forze dello sguardo, di realismo e di autenticità, di differenti composizioni cariche di tensione e di acume, per questo motivo irripetibili.
Più di cento foto, una decina delle quali stampe originali dello stesso Rod?enko, ma anche tre costruzioni dinamiche da lui progettate. La mostra è curata da suo nipote Lavrent’ev, docente alla Stroganov e massimo esperto al mondo sulla fotografia del nonno, da Silvia Burini, direttrice dello CSAR e dal docente di fotografia dell’Accademia, Guido Cecere, che ha impegnato i suoi allievi a lavorare per qualche tempo “alla maniera di”, traendo da ciò stimolanti iniezioni di novità.
La rassegna inaugura la collana dei cataloghi di mostra delle edizioni Ca’ Foscari, sancisce una volta di più l’operosa collaborazione tra Ca’ Foscari e Accademia di Belle Arti, nel segno del reciproco e fruttuoso coinvolgimento di studenti e docenti. Quelli di Rod?enko sono soggetti certamente pertinenti allo spirito della Biennale di Architettura diretta da Chipperfield, di cui la mostra del Magazzino del Sale 3 è un rilevante evento parallelo: i particolari degli edifici ripresi dal maestro russo sono sempre in presenza o lasciano almeno intuire la presenza dell’uomo.
Aleksandr Rod?enko (San Pietroburgo, 1891 – Mosca, 1956) è stato pittore, grafico, fotografo, scenografo teatrale e cinematografico. Tra il 1907 e il 1914 studiò alla scuola d’arte di Kazan’, dove incontrò l’artista Varvara Stepanova, sua futura moglie. Si trasferì quindi a Mosca, dove frequentò l’Istituto Imperiale Stroganov e conobbe, tra gli altri, Kazimir Malevi? e Vladimir Tatlin. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre partecipò attivamente alla vita culturale sovietica. Dal 1918 al 1921 fu membro del Collegio del Dipartimento delle Arti Figurative presso il Commissariato del Popolo per l’Istruzione (NARKOMPROS) e direttore del Dipartimento museale. Per tutti gli anni Venti fu professore presso i Laboratori Superiori Tecnico Artistici (VCHUTEMAS, oggi Accademia Statale delle Arti e dell’Industria Stroganov). Collaborò con Majakovskij come scenografo e autore di manifesti di propaganda e con Stepanova alla veste grafica di numerose pubblicazioni.Dal 1924 fino alla fine dei suoi giorni si occupò di fotografia
Da quelle aule, come sottolinea Silvia Burini, uno dei curatori della mostra, uscì un nuovo e complessivo approccio dell’arte alla realtà della vita quotidiana, un approccio che non poteva più distinguere le forme artistiche in maggiori e minori. Anche la fotografia diventa così un’arte, un’arte moderna, e certamente Rod?enko ne ha cambiato per sempre il ruolo e il destino.
Il segreto del fascino delle sue fotografie sta nella loro sinteticità. In esse egli seppe ottenere – osserva in catalogo il nipote dell’artista, Aleksandr Lavrent’ev - una sintesi di nuove tecniche figurative e forze dello sguardo, di realismo e di autenticità, di differenti composizioni cariche di tensione e di acume, per questo motivo irripetibili.
Più di cento foto, una decina delle quali stampe originali dello stesso Rod?enko, ma anche tre costruzioni dinamiche da lui progettate. La mostra è curata da suo nipote Lavrent’ev, docente alla Stroganov e massimo esperto al mondo sulla fotografia del nonno, da Silvia Burini, direttrice dello CSAR e dal docente di fotografia dell’Accademia, Guido Cecere, che ha impegnato i suoi allievi a lavorare per qualche tempo “alla maniera di”, traendo da ciò stimolanti iniezioni di novità.
La rassegna inaugura la collana dei cataloghi di mostra delle edizioni Ca’ Foscari, sancisce una volta di più l’operosa collaborazione tra Ca’ Foscari e Accademia di Belle Arti, nel segno del reciproco e fruttuoso coinvolgimento di studenti e docenti. Quelli di Rod?enko sono soggetti certamente pertinenti allo spirito della Biennale di Architettura diretta da Chipperfield, di cui la mostra del Magazzino del Sale 3 è un rilevante evento parallelo: i particolari degli edifici ripresi dal maestro russo sono sempre in presenza o lasciano almeno intuire la presenza dell’uomo.
Aleksandr Rod?enko (San Pietroburgo, 1891 – Mosca, 1956) è stato pittore, grafico, fotografo, scenografo teatrale e cinematografico. Tra il 1907 e il 1914 studiò alla scuola d’arte di Kazan’, dove incontrò l’artista Varvara Stepanova, sua futura moglie. Si trasferì quindi a Mosca, dove frequentò l’Istituto Imperiale Stroganov e conobbe, tra gli altri, Kazimir Malevi? e Vladimir Tatlin. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre partecipò attivamente alla vita culturale sovietica. Dal 1918 al 1921 fu membro del Collegio del Dipartimento delle Arti Figurative presso il Commissariato del Popolo per l’Istruzione (NARKOMPROS) e direttore del Dipartimento museale. Per tutti gli anni Venti fu professore presso i Laboratori Superiori Tecnico Artistici (VCHUTEMAS, oggi Accademia Statale delle Arti e dell’Industria Stroganov). Collaborò con Majakovskij come scenografo e autore di manifesti di propaganda e con Stepanova alla veste grafica di numerose pubblicazioni.Dal 1924 fino alla fine dei suoi giorni si occupò di fotografia
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