12 - Glas Italia
Dal 04 Giugno 2014 al 14 Luglio 2014
Venezia
Luogo: Palazzo Fortuny / Ca’ Pesaro
Indirizzo: San Marco 3958 / Santa Croce 2076
Orari: 10-18
Curatori: Daniele Sorrentino
Telefono per informazioni: +39 041 5200995 / 041 721127
E-Mail info: fortuny@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://www.visitmuve.it
“12”, dal numero dei designer coinvolti, è il titolo della mostra che si terrà in contemporanea a Venezia presso i prestigiosi musei veneziani di Palazzo Fortuny e Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
L’obiettivo della mostra risiede proprio nella volontà di guardare con occhi diversi l’oggetto di design riportandolo alla sua naturale funzione di utilizzo.
Nei due musei verranno infatti esposti alcuni degli oggetti d’arredo che famosi designer internazionali hanno progettato per Glas Italia: da Ronan & Erwan Bouroullec a Piero Lissoni, da Michele De Lucchi a Nendo, da Jean-Marie Massaud a Naoto Fukasawa, da Ron Gilad a Johanna Grawunder, da Jasper Morrison a Tokujin Yoshioka, da Elena Cutolo a Ettore Sottsass.
I visitatori di Ca’ Pesaro e Palazzo Fortuny saranno indotti ad ammirare le opere esposte ma anche consapevolmente invitati a fruire degli “oggetti di design” disseminati lungo il percorso museale.
Nel rapporto tra museo e design, quello che spesso si tende a sottolineare è il puro valore estetico dell’opera, scordando come il più delle volte quello che stiamo ammirando o guardando è, e dovrebbe essere in primis, un oggetto, nato quindi per un utilizzo pratico. L’idea stessa di museo, come viene concepita ora, nasce come unione tra arte ed architettura dove il legame tra le due discipline è declinato nella ricerca della più totale coesione dal punto di vista visivo. In questo processo
è proprio l’architettura ad essere messa al servizio dell’arte, nella ricerca di un insieme che permetta agli spazi di servire, valorizzare e rendere più fruibili le opere presenti.
Ma è proprio nel momento in cui è l’oggetto di design ad essere esposto che si crea il più grosso paradosso perché, avvalendosi dello stesso metodo utilizzato per le opere d’arte, si svuota della sua valenza pratica, trasformandolo in icona: ne vengono messi in primo piano le linee o anche i concetti che stanno dietro al progetto e lo stesso viene utilizzato per celebrare la genialità del suo autore o le sue doti di precursore, esattamente come si farebbe con un quadro o una scultura.
Trasformando l’oggetto in opera d’arte, sacralizzandolo nell’esaltazione del valore estetico rispetto alle finalità pratiche, si incorre nel fraintendimento più ovvio e il concetto di utilizzo diventa quasi un aspetto secondario e sminuente rispetto al resto.
Questa mostra nasce per riportare l’oggetto di design alla sua naturale funzione di utilizzo.
L’idea parte dal cristallo come materiale principale che viene declinato in diverse modalità per meglio accordarsi con le caratteristiche di spazi e contenuti completamente diversi e con prodotti nati dal talento di alcuni dei nomi più influenti del design classico e contemporaneo. Istallati negli spazi della Galleria Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro, nell’androne e nel primo piano che ospita la ricca collezione ospitata nel palazzo del Longhena e in contemporanea al piano terra di Palazzo Fortuny, i pezzi esposti vengono proposti non come opere da ammirare ma come oggetti d’uso specifico per rendere il museo un luogo fisico da vivere maggiormente per il visitatore impegnato nei percorsi. No site specific, nessun lavoro in situ: semplicemente oggetti che fanno parte di una linea di produzione. A Palazzo Fortuny si vedranno i lavori più sperimentali dove i pezzi di Nendo, Piero Lissoni e Jean-Marie Massaud, contraddistinti da un innovativo utilizzo del cristallo, da luce e colori sgargianti, saranno disposti all’interno delle sale per accompagnare i visitatori che potranno farne uso per sedersi o come supporti per le opere esposte (che comprendono lavori di Nan Goldin, Francesca Woodman,Vanessa Beecroft e Diane Arbus).
A Ca’ Pesaro, la purezza e la trasparenza del cristallo serviranno come elemento ideale per attraversare le ricche sale del museo, nella cui collezione sono presenti, solo per citarne alcune, opere di Picasso, Kandisky, Calder, Balla, Medardo Rosso e molti altri.
Panche, sedie e consolle rigorosamente trasparenti, progettate dai fratelli Bouroullec, Ron Gilad e Tokujin Yoshioka, serviranno ai visitatori per potersi riposare e meglio ammirare i capolavori presenti o come espositori per alcune opere, selezionate dai depositi del museo e che verranno mostrate eccezionalmente per questa occasione. A completare il percorso di Ca’ Pesaro, sarà possibile visitare al piano terra una mostra dedicata all’architetto Ettore Sottsass con esposizione de “Gli specchi di Dioniso” e “Shibam” progettati per Glas Italia nel 2007.
L’obiettivo della mostra risiede proprio nella volontà di guardare con occhi diversi l’oggetto di design riportandolo alla sua naturale funzione di utilizzo.
Nei due musei verranno infatti esposti alcuni degli oggetti d’arredo che famosi designer internazionali hanno progettato per Glas Italia: da Ronan & Erwan Bouroullec a Piero Lissoni, da Michele De Lucchi a Nendo, da Jean-Marie Massaud a Naoto Fukasawa, da Ron Gilad a Johanna Grawunder, da Jasper Morrison a Tokujin Yoshioka, da Elena Cutolo a Ettore Sottsass.
I visitatori di Ca’ Pesaro e Palazzo Fortuny saranno indotti ad ammirare le opere esposte ma anche consapevolmente invitati a fruire degli “oggetti di design” disseminati lungo il percorso museale.
Nel rapporto tra museo e design, quello che spesso si tende a sottolineare è il puro valore estetico dell’opera, scordando come il più delle volte quello che stiamo ammirando o guardando è, e dovrebbe essere in primis, un oggetto, nato quindi per un utilizzo pratico. L’idea stessa di museo, come viene concepita ora, nasce come unione tra arte ed architettura dove il legame tra le due discipline è declinato nella ricerca della più totale coesione dal punto di vista visivo. In questo processo
è proprio l’architettura ad essere messa al servizio dell’arte, nella ricerca di un insieme che permetta agli spazi di servire, valorizzare e rendere più fruibili le opere presenti.
Ma è proprio nel momento in cui è l’oggetto di design ad essere esposto che si crea il più grosso paradosso perché, avvalendosi dello stesso metodo utilizzato per le opere d’arte, si svuota della sua valenza pratica, trasformandolo in icona: ne vengono messi in primo piano le linee o anche i concetti che stanno dietro al progetto e lo stesso viene utilizzato per celebrare la genialità del suo autore o le sue doti di precursore, esattamente come si farebbe con un quadro o una scultura.
Trasformando l’oggetto in opera d’arte, sacralizzandolo nell’esaltazione del valore estetico rispetto alle finalità pratiche, si incorre nel fraintendimento più ovvio e il concetto di utilizzo diventa quasi un aspetto secondario e sminuente rispetto al resto.
Questa mostra nasce per riportare l’oggetto di design alla sua naturale funzione di utilizzo.
L’idea parte dal cristallo come materiale principale che viene declinato in diverse modalità per meglio accordarsi con le caratteristiche di spazi e contenuti completamente diversi e con prodotti nati dal talento di alcuni dei nomi più influenti del design classico e contemporaneo. Istallati negli spazi della Galleria Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Ca’ Pesaro, nell’androne e nel primo piano che ospita la ricca collezione ospitata nel palazzo del Longhena e in contemporanea al piano terra di Palazzo Fortuny, i pezzi esposti vengono proposti non come opere da ammirare ma come oggetti d’uso specifico per rendere il museo un luogo fisico da vivere maggiormente per il visitatore impegnato nei percorsi. No site specific, nessun lavoro in situ: semplicemente oggetti che fanno parte di una linea di produzione. A Palazzo Fortuny si vedranno i lavori più sperimentali dove i pezzi di Nendo, Piero Lissoni e Jean-Marie Massaud, contraddistinti da un innovativo utilizzo del cristallo, da luce e colori sgargianti, saranno disposti all’interno delle sale per accompagnare i visitatori che potranno farne uso per sedersi o come supporti per le opere esposte (che comprendono lavori di Nan Goldin, Francesca Woodman,Vanessa Beecroft e Diane Arbus).
A Ca’ Pesaro, la purezza e la trasparenza del cristallo serviranno come elemento ideale per attraversare le ricche sale del museo, nella cui collezione sono presenti, solo per citarne alcune, opere di Picasso, Kandisky, Calder, Balla, Medardo Rosso e molti altri.
Panche, sedie e consolle rigorosamente trasparenti, progettate dai fratelli Bouroullec, Ron Gilad e Tokujin Yoshioka, serviranno ai visitatori per potersi riposare e meglio ammirare i capolavori presenti o come espositori per alcune opere, selezionate dai depositi del museo e che verranno mostrate eccezionalmente per questa occasione. A completare il percorso di Ca’ Pesaro, sarà possibile visitare al piano terra una mostra dedicata all’architetto Ettore Sottsass con esposizione de “Gli specchi di Dioniso” e “Shibam” progettati per Glas Italia nel 2007.
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