Arrivano le Regine
Museo della Bambola e del Giocattolo - Rocca Borromeo (Varese)
Dal 30 Luglio 2011 al 30 Luglio 2011
Angera | Varese
Luogo: Museo della Bambola e del Giocattolo dell'intero Vecchio Continente
Indirizzo: Rocca Borromeo di Angera
Telefono per informazioni: 0331 931300
Per l'evento non sono stati spediti cartoncini stemmati, non sono stati
previsti squilli di tromba, eppure quello che alla Rocca di Angera avverrà
il 30 luglio sarà un vero e proprio insediamento. L'insediamento delle Loro
Maestà: la Regina d'Inghilterra Vittoria, l'Imperatrice di Francia Eugenia
di Montijio, la giovane Elisabetta II, la Queen Mother Elisabetta.
Maestà alte alcune decine di decimetri, la cui bellezza è destinata a non
conoscere caducità, altere e elegantissime nei loro abiti di gala.
A festeggiare il loro arrivo saranno in almeno cinquemila: tante sono
infatti le bambole, i giocattoli, gli automi che hanno casa nella
medioevale Rocca Borromeo, sul Lago Maggiore, protagonisti del più
importante Museo della Bambola e del Giocattolo dell'intero Vecchio
Continente.
Le Bambole Regali sono infatti ospiti del primo Museo italiano dedicato
alle bambole e ai giochi, fondato nel 1988, e che da allora si è
costantemente arricchito con acquisti e donazioni, moltissime anche
dall'estero.
A raccontarci la storia di queste nuove regali ospiti del Museo è Marco
Tosa, coordinatore dell'istituzione. "Sono bambole create da mani di
artigiani esperti, veri e propri artisti e ritrattisti, da ditte
specializzate francesi e tedesche, in pochi esemplari, e, per alcuni casi,
in esemplari unici. Erano destinate alle piccole eredi dell'alta società,
per abituare le future protagoniste della vita aristocratica ad avere
consuetudine con le loro Regine, prefigurandosi magari ruoli da damigelle e
perché no, da principesse. In fondo nulla di diverso da tutte le altre
bambole, creature ideate e realizzate un po' per far sognare i bambini un
po' per educarli. La loro funzione didattica, verso il pubblico infantile,
univa la funzione celebrativa a quella estetica e di modello, perfettamente
incarnate dalla "Regina"; la più alta carica politica e morale delle
rispettive nazioni d'appartenenza".
Tra queste bambole Regali entrate in Rocca, per qualità, rarità e bellezza
spicca la "Regina Vittoria", un capolavoro di manifattura inglese: testa,
spalle, avambracci e gambe sono stati modellati in cera, gli occhi
intensamente azzurri sono in vetro, le orecchie forate sono pronte ad
accogliere orecchini d'oro, i capelli castano-chiari sono veri e risultano
fissati, uno ad uno, nella cera mentre il corpo è in tela di cotone,
imbottito. La bambola, vero e proprio ritratto del personaggio, raffigura
la Regina Vittoria con l'abito dell'incoronazione. Forse attribuibile alla
manifattura dei Pierotti, famosi artigiani di origine italiana che
produssero bellissime pupe in cera nell'Inghilterra vittoriana, rappresenta
fedelmente la sovrana con la ricca veste cerimoniale completa di corona,
gioielli, insegne e manto di velluto bordato d'ermellino. Il tutto è
completamente originale. Un pezzo che farebbe impazzire qualsiasi
collezionista ma che ha anche un enorme valore storico.
Accanto a lei, come antagonista non solo storica, la bambola ritratto
dell'Imperatrice Eugenia, testa e spalle di biscuit "pario", creata in
Germania negli anni sessanta dell'Ottocento.
Spesso le donne celebri erano prese come modelli, oltre che nella vita
reale, anche per realizzare teste di bambole, in questo caso si tratta
della celebrata bellezza di Eugenia di Montijio, moglie dell'imperatore di
Francia Napoleone III. La raffinata testa ha i lineamenti e l'elaborata
acconciatura finemente modellati e accuratamente dipinti. La sciarpa
annodata tra i capelli è rifinita con vernice iridescente rosa acceso, la
piuma di struzzo sul lato mostra tracce residue di colore azzurro, i
capelli biondi sono trattenuti sulla nuca da una reticella dipinta in verde
pallido. Indossa ancora l'abito originale in due pezzi, corpetto aderente e
gonna ampia, in damasco di seta operato a motivi floreali. Il termine di
biscuit "pario" ben si adatta a questa tipologia di teste, talmente pallide
da sembrare realizzate con il celebre marmo greco.
Anche Elisabetta II siede sul suo trono ad Angera. La bambola con la sua
effige, la tramanda ancor giovane principessa, le fattezze infantili, molto
prima della sua incoronazione sul trono d'Inghilterra. È' di un realismo
impressionante, vero e proprio ritratto, la popolarissima Queen Mother,
Elisabetta I, con una delle sue celebrate toilette da sera, celeste
pallido, adorna di brillanti e diadema come si confaceva al suo ruolo.
Il Museo della Bambola è allestito nella storica Rocca Borromeo di Angera,
costruita probabilmente sul sito di un'antica fortificazione romana. Degli
oltre cinquemila esemplari qui raccolti, quelli esposti sono circa 1500 e
documentano l'arte della bambola dal Settecento ad oggi. Sono realizzati
nei materiali della tradizione antica: legno, cera, cartapesta, porcellana,
biscuit, composizione, tessuto. Ciascuna bambola è riccamente abbigliata,
spesso munita di corredi in miniatura. Con le bambole, il Museo accoglie
molti giocattoli di vario tipo, accessori domestici, rari modelli di
mobili, case di bambola completamente arredate, negozi in miniatura, giochi
di società e didattici, libri, riviste, fotografie, raccolte di ex-libris a
soggetto infantile, figurine; il tutto sempre assolutamente attinente al
mondo dei piccoli. L'esposizione si sviluppa attraverso dodici sale
collocate nell'Ala Borromea e nell'"Oratorio"; a queste sono state
affiancate sezioni monotematiche separate: una dedicata alle bambole e
giocattoli provenienti da culture extraeuropee nelle "scuderie", l'altra,
nelle tre sale al primo piano, ospita la collezione del Petit Musée du
Costume di Tours, raccolta da Gisele Peschè, consistente in una
straordinaria collezione di automi francesi e tedeschi, vere meraviglie
animate, prodotti durante l'Ottocento.
Per volontà di Bona Borromeo, il Museo ha un obiettivo principalmente
didattico. L'apparato informativo bilingue e le audio guide aiutano il
visitatore durante il percorso che seguente una precisa sequenza storica
scandita dall'alternanza dei materiali, dalle evoluzioni costruttive e
formali.
A svelarsi in questo castello incantato è un universo di emozioni e di
storie. E' un tornare tutti bambini, ritrovando ricordi e suggestioni. Il
Museo è anche uno straordinario documento della storia del costume, della
moda, della società di ieri e di oggi ospitato in una Rocca che merita di
per se una visita: per le sue sale storiche arricchite da arredi d'epoca,
per gli affreschi quattrocenteschi, per il suggestivo Giardino Medievale
proteso sull'azzurro del Lago Maggiore.
previsti squilli di tromba, eppure quello che alla Rocca di Angera avverrà
il 30 luglio sarà un vero e proprio insediamento. L'insediamento delle Loro
Maestà: la Regina d'Inghilterra Vittoria, l'Imperatrice di Francia Eugenia
di Montijio, la giovane Elisabetta II, la Queen Mother Elisabetta.
Maestà alte alcune decine di decimetri, la cui bellezza è destinata a non
conoscere caducità, altere e elegantissime nei loro abiti di gala.
A festeggiare il loro arrivo saranno in almeno cinquemila: tante sono
infatti le bambole, i giocattoli, gli automi che hanno casa nella
medioevale Rocca Borromeo, sul Lago Maggiore, protagonisti del più
importante Museo della Bambola e del Giocattolo dell'intero Vecchio
Continente.
Le Bambole Regali sono infatti ospiti del primo Museo italiano dedicato
alle bambole e ai giochi, fondato nel 1988, e che da allora si è
costantemente arricchito con acquisti e donazioni, moltissime anche
dall'estero.
A raccontarci la storia di queste nuove regali ospiti del Museo è Marco
Tosa, coordinatore dell'istituzione. "Sono bambole create da mani di
artigiani esperti, veri e propri artisti e ritrattisti, da ditte
specializzate francesi e tedesche, in pochi esemplari, e, per alcuni casi,
in esemplari unici. Erano destinate alle piccole eredi dell'alta società,
per abituare le future protagoniste della vita aristocratica ad avere
consuetudine con le loro Regine, prefigurandosi magari ruoli da damigelle e
perché no, da principesse. In fondo nulla di diverso da tutte le altre
bambole, creature ideate e realizzate un po' per far sognare i bambini un
po' per educarli. La loro funzione didattica, verso il pubblico infantile,
univa la funzione celebrativa a quella estetica e di modello, perfettamente
incarnate dalla "Regina"; la più alta carica politica e morale delle
rispettive nazioni d'appartenenza".
Tra queste bambole Regali entrate in Rocca, per qualità, rarità e bellezza
spicca la "Regina Vittoria", un capolavoro di manifattura inglese: testa,
spalle, avambracci e gambe sono stati modellati in cera, gli occhi
intensamente azzurri sono in vetro, le orecchie forate sono pronte ad
accogliere orecchini d'oro, i capelli castano-chiari sono veri e risultano
fissati, uno ad uno, nella cera mentre il corpo è in tela di cotone,
imbottito. La bambola, vero e proprio ritratto del personaggio, raffigura
la Regina Vittoria con l'abito dell'incoronazione. Forse attribuibile alla
manifattura dei Pierotti, famosi artigiani di origine italiana che
produssero bellissime pupe in cera nell'Inghilterra vittoriana, rappresenta
fedelmente la sovrana con la ricca veste cerimoniale completa di corona,
gioielli, insegne e manto di velluto bordato d'ermellino. Il tutto è
completamente originale. Un pezzo che farebbe impazzire qualsiasi
collezionista ma che ha anche un enorme valore storico.
Accanto a lei, come antagonista non solo storica, la bambola ritratto
dell'Imperatrice Eugenia, testa e spalle di biscuit "pario", creata in
Germania negli anni sessanta dell'Ottocento.
Spesso le donne celebri erano prese come modelli, oltre che nella vita
reale, anche per realizzare teste di bambole, in questo caso si tratta
della celebrata bellezza di Eugenia di Montijio, moglie dell'imperatore di
Francia Napoleone III. La raffinata testa ha i lineamenti e l'elaborata
acconciatura finemente modellati e accuratamente dipinti. La sciarpa
annodata tra i capelli è rifinita con vernice iridescente rosa acceso, la
piuma di struzzo sul lato mostra tracce residue di colore azzurro, i
capelli biondi sono trattenuti sulla nuca da una reticella dipinta in verde
pallido. Indossa ancora l'abito originale in due pezzi, corpetto aderente e
gonna ampia, in damasco di seta operato a motivi floreali. Il termine di
biscuit "pario" ben si adatta a questa tipologia di teste, talmente pallide
da sembrare realizzate con il celebre marmo greco.
Anche Elisabetta II siede sul suo trono ad Angera. La bambola con la sua
effige, la tramanda ancor giovane principessa, le fattezze infantili, molto
prima della sua incoronazione sul trono d'Inghilterra. È' di un realismo
impressionante, vero e proprio ritratto, la popolarissima Queen Mother,
Elisabetta I, con una delle sue celebrate toilette da sera, celeste
pallido, adorna di brillanti e diadema come si confaceva al suo ruolo.
Il Museo della Bambola è allestito nella storica Rocca Borromeo di Angera,
costruita probabilmente sul sito di un'antica fortificazione romana. Degli
oltre cinquemila esemplari qui raccolti, quelli esposti sono circa 1500 e
documentano l'arte della bambola dal Settecento ad oggi. Sono realizzati
nei materiali della tradizione antica: legno, cera, cartapesta, porcellana,
biscuit, composizione, tessuto. Ciascuna bambola è riccamente abbigliata,
spesso munita di corredi in miniatura. Con le bambole, il Museo accoglie
molti giocattoli di vario tipo, accessori domestici, rari modelli di
mobili, case di bambola completamente arredate, negozi in miniatura, giochi
di società e didattici, libri, riviste, fotografie, raccolte di ex-libris a
soggetto infantile, figurine; il tutto sempre assolutamente attinente al
mondo dei piccoli. L'esposizione si sviluppa attraverso dodici sale
collocate nell'Ala Borromea e nell'"Oratorio"; a queste sono state
affiancate sezioni monotematiche separate: una dedicata alle bambole e
giocattoli provenienti da culture extraeuropee nelle "scuderie", l'altra,
nelle tre sale al primo piano, ospita la collezione del Petit Musée du
Costume di Tours, raccolta da Gisele Peschè, consistente in una
straordinaria collezione di automi francesi e tedeschi, vere meraviglie
animate, prodotti durante l'Ottocento.
Per volontà di Bona Borromeo, il Museo ha un obiettivo principalmente
didattico. L'apparato informativo bilingue e le audio guide aiutano il
visitatore durante il percorso che seguente una precisa sequenza storica
scandita dall'alternanza dei materiali, dalle evoluzioni costruttive e
formali.
A svelarsi in questo castello incantato è un universo di emozioni e di
storie. E' un tornare tutti bambini, ritrovando ricordi e suggestioni. Il
Museo è anche uno straordinario documento della storia del costume, della
moda, della società di ieri e di oggi ospitato in una Rocca che merita di
per se una visita: per le sue sale storiche arricchite da arredi d'epoca,
per gli affreschi quattrocenteschi, per il suggestivo Giardino Medievale
proteso sull'azzurro del Lago Maggiore.
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