Vedova / Shimamoto: Informale da Occidente ad Oriente
Dal 30 Agosto 2020 al 15 Novembre 2020
Asolo | Treviso
Luogo: Museo Civico di Asolo
Indirizzo: via Regina Cornaro 74
Orari: venerdì 15-19; sabato e domenica 10-19
Enti promotori:
- Città di Asolo – Assessorato alla Cultura
- Museo Civico
- Agenzia MV Eventi
Costo del biglietto: intero 8 €; ridotto 6 €; ingresso famiglie 25 € (2 adulti e 2 minori)
Telefono per informazioni: +39 0423 952313
E-Mail info: info@museoasolo.it
Apertura al pubblico il 30 agosto 2020 per la mostra “Vedova / Shimamoto: Informale da Occidente ad Oriente”, l'omaggio alla grande rivoluzione della stagione Informale internazionale che la Città di Asolo presenterà presso le sale del Museo Civico fino al 15 novembre 2020.
Organizzata dalla Città di Asolo – Assessorato alla Cultura, dal Museo Civico e dall'agenzia MV Eventi e resa possibile grazie al prezioso supporto degli sponsor Allianz Assicurazioni Asolo-Montebelluna, Studio Bacchin e Associati, CNA Asolo, Tenuta Amadio, Cantina Bedin, Cantina Dal Bello e da Montelvini, l'esposizione sarà un percorso di circa 60 opere provenienti da collezioni private di tutta Italia.
“È con rinnovato entusiasmo” afferma il Sindaco Mauro Migliorini “che Asolo, Città dai Cento Orizzonti, accoglie negli spazi del proprio Museo un importante evento dedicato ai grandi maestri Emilio Vedova e Shozo Shimamoto e ai protagonisti delle rivoluzioni degli anni Cinquanta. Le mostre precedenti sono state caratterizzate da un filo rosso che ha legato Andy Warhol alla Pop Art italiana, con particolare attenzione alla figura di Mario Schifano, al mito di Woodstock e degli anni Sessanta; assieme sono state il corollario di progetti culturali che hanno messo in evidenza il grande valore culturale del nostro Museo e dei nostri Monumenti. La mostra che sarà protagonista negli spazi museali nei prossimi mesi è strutturata per coinvolgere il pubblico sempre più numeroso e partecipe agli eventi proposti con l’augurio che una nuova palpitante emozione possa avviare alla riflessione e al dialogo. Un ringraziamento particolare va ai privati che hanno creduto e sostenuto il progetto, ai prestatori, ai curatori e a tutti i collaboratori che hanno permesso di raggiungere questo importante obiettivo".
Le ricerche di Afro, Burri, Jenkins, Mathieu, Miotte, Morlotti, Mukai, Santomaso, Schneider, Shimamoto, Sumi, Tobey, Uemae, Vedova, Yoshihara e degli altri protagonisti della mostra, ci introdurranno alla ricerca di coloro che, partendo dalla riorganizzazione del dato percettivo, hanno saputo evidenziare la violenza espressiva e la struttura stessa della materia e del colore. Apertura al pubblico il 30 agosto 2020 per la mostra “Vedova / Shimamoto: Informale da Occidente ad Oriente”, l'omaggio alla grande rivoluzione della stagione Informale internazionale che la Città di Asolo (Tv) presenterà presso le sale del Museo Civico fino al 15 novembre 2020. Organizzata dalla Città di Asolo – Assessorato alla Cultura, dal Museo Civico e dall'agenzia MV Eventi e resa possibile grazie al prezioso supporto degli sponsor Allianz Assicurazioni Asolo-Montebelluna, Studio Bacchin e Associati, CNA Asolo, Tenuta Amadio, Cantina Bedin, Cantina Dal Bello e da Montelvini, l'esposizione sarà un percorso di circa 60 opere provenienti da collezioni private di tutta Italia.
Già Giulio Carlo Argan, riferendosi all'Informale e all'opera di Alberto Burri, aveva definito questo momento cruciale per l'arte del Novecento spiegandoci che “non è la pittura a fingere la realtà ma la realtà a fingere la pittura” osservando come, sul finire degli anni Cinquanta, il mondo dell'arte fosse ancora diviso tra figurazione e astrattismo fin quando il critico francese Michel Tapié non coniò il termine “Informel” in quegli stessi anni. La reazione alla pittura geometrica e a quella realistica, che sta alla base del significato del termine, sul piano della pittura coniugava effetti figurativi e psicologici assieme, con il risultato di manifestare apertamente la tensione socio-culturale accumulata dagli artisti in una reazione violenta dell'artista-intellettuale contro l'artista-tecnico.
“La mostra segue altre esposizioni che sono state allestite nelle sale del Museo Civico di Asolo”, sottolinea Gerardo Pessetto, Assessore alla Cultura del Comune di Asolo, “dedicate ad esperienze artistiche del secolo scorso che, partendo dagli artisti più rappresentativi o da eventi di rilievo, hanno voluto raccontare diversi percorsi di ricerca del ‘900. Andy Warhol, Mario Schifano e Woodstock sono stati il filo conduttore delle mostre degli anni scorsi. In questa prospettiva, l’edizione del 2020 vede al centro due artisti che hanno contribuito in modo significativo alla nascita e allo sviluppo di due movimenti d’avanguardia che hanno cambiato le arti visive a livello mondiale. Accanto alle opere dei due Maestri, saranno esposti i lavori di artisti che hanno condiviso la loro esperienza, sia in Italia che in Giappone. L’intento da parte dell’Amministrazione Comunale è quello di offrire un interessante percorso artistico agli asolani e ai visitatori che avremo il piacere di accogliere nella nostra Città. Ci piace che il Museo Civico, oltre ad essere luogo della memoria storica della Città di Asolo, con le sale dedicate al periodo romano di Asolo, a Caterina Cornaro, a Eleonora Duse e a Freya Stark, visitabili peraltro assieme alla mostra, sia luogo di fermento e di proposta culturale al di là della propria importante funzione".
“Con la Mostra Vedova / Shimamoto” continua Cristina Mondin del Museo Civico di Asolo “si continua la serie di eventi che il Museo Civico di Asolo ha organizzato al fine di approfondire la conoscenza dell’arte contemporanea in Italia e non solo. Accade per questo evento, come numerosissimi altri in Italia e nel mondo, che la data di apertura, originariamente prevista per la stagione inverno-primavera 2020, sia stata posticipata a causa della pandemia. Tuttavia, non appena le autorità hanno consentito di riaprire le strutture museali al pubblico, Asolo ha spalancato le porte di tutti i suoi gioielli più belli. La scelta di inaugurare questa mostra alla fine di agosto segna la volontà di superare velocemente tutti gli ostacoli della riapertura per regalare agli asolani, ai veneti, agli italiani e a tutto il mondo una mostra unica per le opere esposte e per il grande numero di artisti dell’informale che, accanto ai due autori principali, ci danno uno sguardo su un movimento artistico che nacque come risposta ad una crisi dell’umanità e regalò la libertà assoluta di espressione visiva. L’arte è rinascita, la bellezza è rinascita e questa mostra rappresenta un grande contributo all’arte e alla bellezza".
“Il Museo Civico di Asolo” come sottolinea Enrica Feltracco “si appresta a rendere omaggio ad uno dei massimi artisti del Novecento, esponente di spicco dell'Informale italiano, Emilio Vedova. Una vita e un'arte vissute con passione, dalla Resistenza alle lotte politiche e culturali del secondo dopoguerra. La sua pittura si riconosce per la forte gestualità, che lo accomuna a molte esperienze artistiche nordamericane, unita ad un acuto senso cromatico. Il segno grafico ha la potenza della scrittura orientale, e non è dunque un caso che si sia scelto di affiancarlo ad un altro grande artista dall'inconfondibile tratto: il giapponese Shimamoto, massimo esponente del movimento d'avanguardia Gutai".
“Un'esposizione la cui progettazione, preparazione e selezione delle opere è durata circa un anno” conclude Matteo Vanzan “nel quale abbiamo voluto mettere a confronto due mondi e due culture differenti che si affacciarono sul panorama artistico internazionale con una potenza gestuale unica nel suo genere. Dalla prima gocciolatura di Gorky fino alle più recenti evoluzioni del gruppo Gutai del '54, passando per l'Espressionismo astratto e l'Informel europeo, gli artisti di questa generazione hanno saputo mostrarci una materia pittorica che volle emozionare, prima di convincere. Una gestualità portata ai limiti della pittura con raschiature, detriti, lacerazioni, performance e cromie fumanti su brani di tela dalle tonalità esasperate: con l'Informale la consapevolezza dell'artista si trasformò in un'angoscia esistenziale che proiettò l'uomo verso la consacrazione della libertà individuale".
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