Escher
© 2014 The M.C. Escher Company | Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, Litografia 21.3 x 31 cm, Collezione privata All M.C. Escher works
Dal 31 Ottobre 2015 al 03 Aprile 2016
Treviso
Luogo: Musei Civici Complesso di Santa Caterina
Indirizzo: piazza Mario Botter 1
Orari: 9-12.30 / 14.30-18; lunedi chiuso
Curatori: Marco Bussagli, Federico Giudiceandrea
Enti promotori:
- Comune di Treviso
Telefono per informazioni: +39 0422 544864
E-Mail info: info@museicivicitreviso.it
Sito ufficiale: http://www.museicivicitreviso.it
Dopo il grande successo di Roma e Bologna, la mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher approda a Treviso con tutto il suo potenziale di fascino e di coinvolgimento: costruzioni impossibili, esplorazioni infinite, giochi di specchi, motivi e geometrie paradossali come quelle rappresentate nei suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente, Metamorfosi II, e Casa di scale (relatività), occuperanno il Complesso di Santa Caterina dal 31 ottobre al 3 aprile 2016.
È questo il meraviglioso mondo dell’artista che più di ogni altro trasforma l’ambiguità visiva in ambiguità di significato, che seduce e incanta con disegni e litografie che con il passare del tempo sono entrate nell’immaginario quotidiano e collettivo e che hanno visto gli impieghi più disparati.
Con il patrocinio del Comune di Treviso, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group grazie alla collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea.
Il percorso espositivo tiene puntualmente conto delle esperienze formative, artistiche e intellettuali del grande artista olandese, partendo dalle rare opere di Jessurum de Mesquita, arrivando ai disegni e alle incisioni del lungo periodo italiano, con particolare riferimento al soggiorno romano dove Escher abita con la moglie Jetta e i suoi primi due figli, nati in Italia.
Presenti in mostra le prime opere a carattere geometrico - di cui alcune nate con intento quasi didattico di spiegare i metodi di tassellazione e la derivazione dai mosaici dell’Alhambra - arrivando poi ai capolavori oggi noti a tutti gli appassionati, ma anche opere rare a vedersi.
Alla prima categoria appartengono la celebre Mano con sfera riflettente, realizzata proprio nello studio della palazzina di via Poerio a Roma, dove Escher progetta anche la decorazione pavimentale di cui è possibile ammirare quattro mattonelle originali.
Non può poi mancare quel capolavoro che è Metamorfosi II - di certo una delle più lunghe incisioni mai realizzate - con i suoi quasi quattro metri: un capriccio intellettuale, dove una forma finisce per trasformarsi nell’altra, in una rincorsa circolare che, partendo dalla parola «metamorfosi», con questa stessa si conclude. In mezzo, stanno le figure tipiche del mondo di Escher: dalle lucertole alle rane, dalle api alle colombe, fino alla veduta della cattedrale di Atrani. Alla seconda categoria appartengono opere meno note al grande pubblico come gli ex-libris, i biglietti da visita o quelli di auguri per l’anno nuovo, commissionati da ammiratori o collezionisti, che contengono però lo stesso grado di genialità che caratterizza i grandi capolavori.
È questo il meraviglioso mondo dell’artista che più di ogni altro trasforma l’ambiguità visiva in ambiguità di significato, che seduce e incanta con disegni e litografie che con il passare del tempo sono entrate nell’immaginario quotidiano e collettivo e che hanno visto gli impieghi più disparati.
Con il patrocinio del Comune di Treviso, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia Group grazie alla collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea.
Il percorso espositivo tiene puntualmente conto delle esperienze formative, artistiche e intellettuali del grande artista olandese, partendo dalle rare opere di Jessurum de Mesquita, arrivando ai disegni e alle incisioni del lungo periodo italiano, con particolare riferimento al soggiorno romano dove Escher abita con la moglie Jetta e i suoi primi due figli, nati in Italia.
Presenti in mostra le prime opere a carattere geometrico - di cui alcune nate con intento quasi didattico di spiegare i metodi di tassellazione e la derivazione dai mosaici dell’Alhambra - arrivando poi ai capolavori oggi noti a tutti gli appassionati, ma anche opere rare a vedersi.
Alla prima categoria appartengono la celebre Mano con sfera riflettente, realizzata proprio nello studio della palazzina di via Poerio a Roma, dove Escher progetta anche la decorazione pavimentale di cui è possibile ammirare quattro mattonelle originali.
Non può poi mancare quel capolavoro che è Metamorfosi II - di certo una delle più lunghe incisioni mai realizzate - con i suoi quasi quattro metri: un capriccio intellettuale, dove una forma finisce per trasformarsi nell’altra, in una rincorsa circolare che, partendo dalla parola «metamorfosi», con questa stessa si conclude. In mezzo, stanno le figure tipiche del mondo di Escher: dalle lucertole alle rane, dalle api alle colombe, fino alla veduta della cattedrale di Atrani. Alla seconda categoria appartengono opere meno note al grande pubblico come gli ex-libris, i biglietti da visita o quelli di auguri per l’anno nuovo, commissionati da ammiratori o collezionisti, che contengono però lo stesso grado di genialità che caratterizza i grandi capolavori.
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