Human Habitat. Paesaggi dall'Antropocene
Dal 21 Maggio 2021 al 21 Febbraio 2022
Trento
Luogo: MUSE – Museo delle Scienze / Gallerie – Museo storico del Trentino
Indirizzo: Sedi varie
Sito ufficiale: http://www.muse.it
Un progetto condiviso tra associazionismo civico e musei per raccontare l’Antropocene, ossia l'epoca attuale in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala locale e globale dagli effetti dell’azione umana. Da un progetto dell’Associazione Acropoli, nasce “Human Habitat. Paesaggi dall'Antropocene”, mostra che si compone di una serie di scatti del fotografo tedesco Tom Hegen e di giovani artisti internazionali, accompagnati da infografiche e video. L’esposizione è un’immersione nella dimensione estetica dell’Antropocene, in un mix di immagini tanto affascinanti nella loro componente artistica, quanto perturbanti, nel documentare dinamiche di imponente impatto antropico. Human Habitat sarà esposta in due spazi caratteristici della città di Trento. Il 21 maggio 2021 verrà inaugurata l’esposizione nel parco del MUSE – Museo delle Scienze, dove rimarrà aperta fino al 18 luglio 2021. Il 12 giugno 2021 aprirà invece la mostra ospitata alle Gallerie a Trento, dove rimarrà fino a febbraio 2022. L'inaugurazione presso il parco del MUSE avverrà in diretta Facebook sulla pagina del museo, venerdì 21 maggio alle 18. La mostra Human Habitat è un progetto di Associazione Acropoli in collaborazione con Fondazione Museo storico del Trentino e MUSE e con il sostegno di Fondazione Cassa Rurale di Trento.
Siamo entrati da poco in una nuova epoca geologica: l’epoca in cui l’essere umano, attraverso il suo intenso lavoro, sta dando forma al pianeta e ai territori che abitiamo. In particolare, il nostro modello di sviluppo ha trasformato l’estetica dei luoghi per inserire le attività produttive che ci permettono di sopravvivere e prosperare.
Qual è il risultato? È questa la domanda da cui parte “Human Habitat. Paesaggi dell’Antropocene” che nasce dalla consapevolezza di questi cambiamenti e si pone l’obiettivo di investigare questo fenomeno e la sua estetica. Human Habitat è uno sguardo a volo d’uccello sulla superficie del pianeta e sui paesaggi della produzione, della distribuzione e dello smaltimento di risorse, attraverso gli occhi di talentuosi fotografi contemporanei accompagnati dai commenti di filosofi, paesaggisti ed esperti d’arte.
“Human Habitat mostra la bellezza e l’armonia delle trasformazioni del paesaggio in un mix pazzesco di colori e geometrie antropiche.” – afferma il presidente di Acropoli Federico Casagrande. “Come esseri umani trasformiamo i territori in cui viviamo per adattarli alle nostre necessità; riteniamo importante conoscere come abbiamo modellato il nostro pianeta per farlo diventare il nostro Habitat, lasciando segni indelebili del nostro passaggio, sempre in bilico tra pennellata d’artista e cicatrici da rimarginare.
“La mostra vuole raccontare il tema dell’Antropocene attraverso gli occhi di una generazione che è nata in questa nuova epoca e che vive con la consapevolezza delle profonde trasformazioni che l’uomo apporta ogni giorno al pianeta. Human Habitat è una narrazione “pop”, nata dal coinvolgimento di oltre 40 ragazzi provenienti da tutta Italia, che attraverso la fotografia, l’architettura e la ricerca si propone di narrare una realtà sempre più al limite tra efficienza e sopravvivenza” – spiega Anna Maragno, di Acropoli.
“La crisi climatica e ambientale può essere chiaramente letta come conseguenza di modelli di sviluppo economico e sociale che comportano forme di super sfruttamento delle risorse naturali. A queste, si accompagna il degrado complessivo della vivibilità del pianeta, una situazione ci impone di porre rimedio a questo stato delle cose, consapevoli che restare indifferenti e perseguire nell’inazione è immorale” - spiega il direttore del MUSE Michele Lanzinger. “Il tema dell’Antropocene e dello Sviluppo sostenibile è divenuto, in questi anni, tema fondamentale dell’azione del Museo delle Scienze e viviamo con entusiasmo la possibilità di riflettere su queste situazioni assieme ad altri soggetti rilevanti del quadro culturale della Provincia, come la Fondazione Museo Storico e la giovane nuova realtà partecipativa costituita dalla Associazione Acropoli”.
“Sostenere il progetto Human Habitat, promosso da un'associazione di giovani professionisti ha per noi un particolare significato in questo momento, sia per le tematiche affrontate che per la capacità di utilizzare linguaggi innovativi dal punto di vista espositivo e comunicativo – dice il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi.
“È anche un'importante occasione per valorizzare lo spazio delle Gallerie che dal 12 giugno ospiteranno la mostra "Human Habitat. Paesaggi dell'Antropocene” in una versione molto articolata e la collaborazione con il Muse”.
Come una sorta di anticipazione della più estesa esposizione che si potrà ammirare presso lo spazio espositivo delle Gallerie, al MUSE sarà presentato un racconto per immagini, infografiche e video - accessibili tramite QRcode - sui temi dello sfruttamento dell'ambiente naturale per l'estrazione di risorse e la produzione di cibo e sull'impatto di queste attività in termini di sostenibilità e biodiversità ma anche di percezione dell’umanità rispetto al proprio essere al mondo e alla relazione con gli altri organismi e l’ambiente. In esposizione, 8 fotografie di grandi dimensioni di Tom Hegen e altri 21 scatti, tratti da 8 progetti fotografici diversi di 6 artisti emergenti. Come opere astratte, i “quadri” di Tom Hegen mostrano dall’alto la trasformazione, la razionalizzazione, la distruzione e la sublime bellezza dei paesaggi contemporanei invitandoci ad un dialogo tra scienza ed arte, dato grezzo e impressione empatica.
La mostra è un progetto di Associazione Acropolitrento, con la collaborazione di Fondazione Museo storico del Trentino e MUSE Museo delle Scienze di Trento.
Con il supporto di Fondazione Cassa Rurale di Trento, Ufficio Politiche Giovanili, Vason Group, XYdigitale, Migliori Offerte Online, Forme di Luce, Grazia Calvino, consulente finanziario. Progetto giovani d’ambito: TAUT, Tavolo delle Associazioni Universitarie Trentine.
Siamo entrati da poco in una nuova epoca geologica: l’epoca in cui l’essere umano, attraverso il suo intenso lavoro, sta dando forma al pianeta e ai territori che abitiamo. In particolare, il nostro modello di sviluppo ha trasformato l’estetica dei luoghi per inserire le attività produttive che ci permettono di sopravvivere e prosperare.
Qual è il risultato? È questa la domanda da cui parte “Human Habitat. Paesaggi dell’Antropocene” che nasce dalla consapevolezza di questi cambiamenti e si pone l’obiettivo di investigare questo fenomeno e la sua estetica. Human Habitat è uno sguardo a volo d’uccello sulla superficie del pianeta e sui paesaggi della produzione, della distribuzione e dello smaltimento di risorse, attraverso gli occhi di talentuosi fotografi contemporanei accompagnati dai commenti di filosofi, paesaggisti ed esperti d’arte.
“Human Habitat mostra la bellezza e l’armonia delle trasformazioni del paesaggio in un mix pazzesco di colori e geometrie antropiche.” – afferma il presidente di Acropoli Federico Casagrande. “Come esseri umani trasformiamo i territori in cui viviamo per adattarli alle nostre necessità; riteniamo importante conoscere come abbiamo modellato il nostro pianeta per farlo diventare il nostro Habitat, lasciando segni indelebili del nostro passaggio, sempre in bilico tra pennellata d’artista e cicatrici da rimarginare.
“La mostra vuole raccontare il tema dell’Antropocene attraverso gli occhi di una generazione che è nata in questa nuova epoca e che vive con la consapevolezza delle profonde trasformazioni che l’uomo apporta ogni giorno al pianeta. Human Habitat è una narrazione “pop”, nata dal coinvolgimento di oltre 40 ragazzi provenienti da tutta Italia, che attraverso la fotografia, l’architettura e la ricerca si propone di narrare una realtà sempre più al limite tra efficienza e sopravvivenza” – spiega Anna Maragno, di Acropoli.
“La crisi climatica e ambientale può essere chiaramente letta come conseguenza di modelli di sviluppo economico e sociale che comportano forme di super sfruttamento delle risorse naturali. A queste, si accompagna il degrado complessivo della vivibilità del pianeta, una situazione ci impone di porre rimedio a questo stato delle cose, consapevoli che restare indifferenti e perseguire nell’inazione è immorale” - spiega il direttore del MUSE Michele Lanzinger. “Il tema dell’Antropocene e dello Sviluppo sostenibile è divenuto, in questi anni, tema fondamentale dell’azione del Museo delle Scienze e viviamo con entusiasmo la possibilità di riflettere su queste situazioni assieme ad altri soggetti rilevanti del quadro culturale della Provincia, come la Fondazione Museo Storico e la giovane nuova realtà partecipativa costituita dalla Associazione Acropoli”.
“Sostenere il progetto Human Habitat, promosso da un'associazione di giovani professionisti ha per noi un particolare significato in questo momento, sia per le tematiche affrontate che per la capacità di utilizzare linguaggi innovativi dal punto di vista espositivo e comunicativo – dice il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi.
“È anche un'importante occasione per valorizzare lo spazio delle Gallerie che dal 12 giugno ospiteranno la mostra "Human Habitat. Paesaggi dell'Antropocene” in una versione molto articolata e la collaborazione con il Muse”.
Come una sorta di anticipazione della più estesa esposizione che si potrà ammirare presso lo spazio espositivo delle Gallerie, al MUSE sarà presentato un racconto per immagini, infografiche e video - accessibili tramite QRcode - sui temi dello sfruttamento dell'ambiente naturale per l'estrazione di risorse e la produzione di cibo e sull'impatto di queste attività in termini di sostenibilità e biodiversità ma anche di percezione dell’umanità rispetto al proprio essere al mondo e alla relazione con gli altri organismi e l’ambiente. In esposizione, 8 fotografie di grandi dimensioni di Tom Hegen e altri 21 scatti, tratti da 8 progetti fotografici diversi di 6 artisti emergenti. Come opere astratte, i “quadri” di Tom Hegen mostrano dall’alto la trasformazione, la razionalizzazione, la distruzione e la sublime bellezza dei paesaggi contemporanei invitandoci ad un dialogo tra scienza ed arte, dato grezzo e impressione empatica.
La mostra è un progetto di Associazione Acropolitrento, con la collaborazione di Fondazione Museo storico del Trentino e MUSE Museo delle Scienze di Trento.
Con il supporto di Fondazione Cassa Rurale di Trento, Ufficio Politiche Giovanili, Vason Group, XYdigitale, Migliori Offerte Online, Forme di Luce, Grazia Calvino, consulente finanziario. Progetto giovani d’ambito: TAUT, Tavolo delle Associazioni Universitarie Trentine.
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