Elizabet Cerviño. Mónadas
Dal 20 Gennaio 2018 al 29 Aprile 2018
San Gimignano | Siena
Luogo: Galleria Continua
Indirizzo: via del Castello 11
Enti promotori:
- In collaborazione con Real Academia de Espana en Roma
Telefono per informazioni: +39 0577 943134
E-Mail info: info@galleriacontinua.com
Sito ufficiale: http://www.galleriacontinua.com
Galleria Continua di San Gimignano è lieta di presentare “Mónadas”, la prima mostra personale in Italia dell’artista cubana Elizabet Cerviño.
Il tema intorno al quale si sviluppa il lavoro di Elizabet Cerviño (Manzanillo, 1986) è la creazione. I suoi lavori iniziano quando comincia a nascere l’opera e finiscono quando viene recepita. Il processo è un rituale: uno strumento per coniugare idea e gesto. I suoi lavori, quadri, performance, versi o installazioni, più che sintesi mimetiche della natura sono espressioni di cieli, nevi, fumi e fuochi. Esistono in Elizabet Cerviño elementi di religioni orientali e delle civiltà precolombiane, ma anche di quella cattolica, i cui numeri sacri sono spesso i numeri delle sue serie, e dell’ebraismo, nei titoli di alcune opere.
“Mónadas” fa eco a “Na”, la mostra dedicata all’artista nella sede cubana di Galleria Continua lo scorso settembre. In occasione di “Na” la Cerviño ha dipinto interamente di bianco la strada davanti alla Galleria nel Barrio Chino dell’Avana. Il suono “Na” come la monade costituisce l’uno, l’insieme di tutte le cose e allo stesso tempo il “non diviso”, il vuoto, un’entità naturale secondo Elizabet Cerviño la quale si auto-purifica nel suo lavoro. Così esso è un tentativo di non-rappresentazione dell’ego il quale si distilla poeticamente nei significati del bianco, in una goccia d’acqua sulla tela, nell’improvviso farsi fango della terra quando piove.
Formatasi in un’università dell’Avana, l’Istituto Superiore d’Arte (ISA), negli anni in cui quest’ultima invitava gli studenti a lavorare senza tela, pennello e scalpello, l’artista si stacca da pittura e scultura tradizionali. Spesso invece di aggiungere materia ai suoi quadri la rimuove con carta vetrata, acidi e leggeri graffi per insinuare nella tela orizzonti e paesaggi.
Le sue performance, a volte distese come una passeggiata, a volte energiche come una lancia che frantuma una lastra di cemento – ricordiamo la perfomance “Palabra lesionada” realizzata dall’artista a Milano nella Palazzina dei Bagni Misteriosi in occasione dell’inaugurazione della mostra curata da Laura Salas Redondo e ideata da Marina Nissim “¿soy Cuba?” - prendono forma nella ripetizione di movimenti semplici come respirare, giacere o pestare mucchi di petali per rappresentare un ‘giorno di primavera’ (“Días de primavera” è la performance realizzata da Cerviño nel museo PAMM (Pérez Art Museum Miami) nel contesto della mostra “On the Horizon: Contemporary Cuban Art from the Jorge M. Pérez Collection”.) I suoi oggetti possono avere tanto una rifinitura minimale quanto un aspetto vernacolare. Quest’ultimo muove dal senso del non-finito, del divenire delle cose, della contemplazione del divino, della resistenza allo spreco di energie naturali che pur piccolissime e incongiungibili come le monadi costituiscono il tutto.
Galleria Continua e l’artista ringraziano ArtistaXArtista, il progetto di residenze d’arte dell’artista cubano Carlos Garaicoa, e la Reale Accademia di Spagna a Roma, dove Cerviño ha trascorso due mesi come borsista fra il 2017 e il 2018, per la sua esperienza a Roma e il sostegno nella produzione delle opere in mostra a “Mónadas”.
ELIZABET CERVIÑO (Manzanillo, 1986) vive e lavora all’Avana. Fra le sue mostre personali più recenti figurano: “Na”, Galleria Continua La Habana, L’Avana (2017); “PAUSA”, Micromuseo La Columna Callao, Lima (2017); “Hoguera”, Red Miller Residency, Red Miller, Vermont (2015); “Paisaje a 360o”, Galería Villa Manuela, L’Avana (2014); “Hálitos”, Centro de Desarrollo de las Artes Visuales, L’Avana (2013). Fra le sue residenze: ArtistaXArtista in collaborazione con Real Academia de España en Roma e Galleria Continua, Roma (2017); “The Pocantico Center”, una residenza del Rockefeller Brothers Fund, Tarrytown, New York (2016); “Residency Unlimited”, una residenza sovvenzionata dal Cuban Artists Fund, New York (2016); “Vermont Residency Studio Center”, Red Miller, Vermont (2015); “Tengo frio” della Henry Moore Foundation, Glasgow (2011). Fra i suoi premi: finalista all’“International Art Award for Cuban, young artist of the Year’s 1st Edition”, Farber Foundation Cuba; finalista alla “II Edizione del Premio Maretti Cuba-Italia” (2014); “Laboratorio con l’artista messicano Gabriel Orozco”, Playa Jibacoa, L’Avana (2013); borsa di studio “Juan Francisco Elso” dell’Associazione Hermanos Saíz (AHS), L’Avana (2013). Fra le sue mostre collettive ricordiamo: “Cuba mi amor”, Galleria Continua / Les Moulins (2017); “¿soy Cuba?”, Palazzina dei Bagni Misteriosi, Milano (2017); “On the Horizon: Contemporary Cuban Art from the Jorge M. Pérez Collection”, Pérez Art Museum Miami, Miami (2017); “Nido sin árbol”, UNAICC, Unión Nacional de los Arquitectos y de los Ingenieros de la Construcción de Cuba, L’Avana (2016); “Jugar en serio: Pintura expandida”, Centro de Desarrollo de las Artes Visuales (CDAV), L’Avana (2016); “Intersections: Havana/Portland”, Hoffman Gallery, Lewis & Clark College, Portland (2016); “Anclados en el Territorio” Galleria Continua / Habana, (2015); “New Colors”, Robert Miller Gallery, New York (2015); “La Patria que vuela”, House of Ergorn, Berlino (2015); “Peine de agua”, mostra centrale della XII Biennale dell’Avana, L’Avana (2015); “Por el dos”, XI Salone d’arte contemporánea cubana, Centro de Desarrollo de las Artes (CDAV), L’Avana (2014); “Para quebrar los muros”, National Museum of Fine Arts, L’Avana (2013); “Detrás del muro” The 8th Floor, Shelley and Donald Rubin Foundation, New York (2013); “No es la ausencia”, Pabellón Cuba, L’Avana, (2011).
Inaugurazione sabato 20 gennaio 2018 h 18-21
Orario: da lunedì a domenica 10-13 / 14-19
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