Convergenze parallele
Dal 28 Settembre 2013 al 27 Novembre 2013
Scafati | Salerno
Luogo: Real polverificio di Scafati
Indirizzo: via Pasquale Vitiello
Telefono per informazioni: +39 081 8631831
E-Mail info: info@daphnemuseum.it
Sito ufficiale: http://www.comune.scafati.sa.it
Dal 27 settembre 2013, presso le sale del museo d’arte contemporanea Real polverificio di Scafati (SA), in via Pasquale Vitiello, Nello Petrucci e Evan De Vilde esporranno le loro opere nell’ambito della mostra “Convergenze parallele”. Il vernissage avrà luogo alle ore 19:00 di venerdì 27 settembre, il finissage è previsto per il 27 novembre 2013.
Due artisti apparentemente così diversi per forma e contenuto, convergono nel tentativo di raffigurare la società contemporanea in una dimensione futura, senza, però, arrivare mai a sfiorarsi. Diverso è, infatti, il loro approccio alla tematica e, inevitabilmente, altrettantodiverse saranno le conclusioni.
Fondatore del movimento artistico dell’Archeorealismo, Evan De Vilde fonda la sua arte sul diacronismo delle cose e delle epoche e sul necessario recupero della memoria. Fermamente convinto che non può esserci futuro senza la conoscenza approfondita e consapevole delle proprie radici, egli spinge lo spettatore alla riflessione attraverso una violenta contrapposizione di ciò che è e ciò che fu, inserendo oggetti d’altri tempi o reperti archeologici in un contesto attuale, in una magistrale rappresentazione metaforico-simbolica. Obiettivo finale è il risveglio della coscienza e la preservazione della memoria.
Una società folle che ha ormai perso coscienza di sé e delle proprie radici, che si muove freneticamente e smaniosamente in avanti è la protagonista assoluta delle opere di Nello Petrucci. Formatosi nell’ambito dell’arte cinematografica, di cui è stato ed è valido protagonista, ne utilizza in maniera particolarissima il linguaggio, trasferendolo con genialità nell’arte figurativa. Le opere rimandano ad una sorta di Pop Art, dalla quale, però, si differenziano per la costante presenza di cinetismo, al punto da far coniare il neologismo Pop-cinetica. L’artista ritaglia fotogrammi estrapolati da pellicole varie, collocandoli fuori dello spazio e del tempo, ed incastonandoli nelle proprie opere con un formidabile effetto cinetico. Ne scaturiscono lavori dai quali emergono in maniera chiarissima sia la tematica sul sociale cara all’artista, quanto i messaggi-monito che ne conseguono, ovvero l’ossessione per il futuro di una società che ha dimenticato il suo passato ed ignora il proprio presente.
Due artisti apparentemente così diversi per forma e contenuto, convergono nel tentativo di raffigurare la società contemporanea in una dimensione futura, senza, però, arrivare mai a sfiorarsi. Diverso è, infatti, il loro approccio alla tematica e, inevitabilmente, altrettantodiverse saranno le conclusioni.
Fondatore del movimento artistico dell’Archeorealismo, Evan De Vilde fonda la sua arte sul diacronismo delle cose e delle epoche e sul necessario recupero della memoria. Fermamente convinto che non può esserci futuro senza la conoscenza approfondita e consapevole delle proprie radici, egli spinge lo spettatore alla riflessione attraverso una violenta contrapposizione di ciò che è e ciò che fu, inserendo oggetti d’altri tempi o reperti archeologici in un contesto attuale, in una magistrale rappresentazione metaforico-simbolica. Obiettivo finale è il risveglio della coscienza e la preservazione della memoria.
Una società folle che ha ormai perso coscienza di sé e delle proprie radici, che si muove freneticamente e smaniosamente in avanti è la protagonista assoluta delle opere di Nello Petrucci. Formatosi nell’ambito dell’arte cinematografica, di cui è stato ed è valido protagonista, ne utilizza in maniera particolarissima il linguaggio, trasferendolo con genialità nell’arte figurativa. Le opere rimandano ad una sorta di Pop Art, dalla quale, però, si differenziano per la costante presenza di cinetismo, al punto da far coniare il neologismo Pop-cinetica. L’artista ritaglia fotogrammi estrapolati da pellicole varie, collocandoli fuori dello spazio e del tempo, ed incastonandoli nelle proprie opere con un formidabile effetto cinetico. Ne scaturiscono lavori dai quali emergono in maniera chiarissima sia la tematica sul sociale cara all’artista, quanto i messaggi-monito che ne conseguono, ovvero l’ossessione per il futuro di una società che ha dimenticato il suo passato ed ignora il proprio presente.
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