Vladimir Pajevic. Dalla foresta non si vede l'albero
Dal 20 Febbraio 2015 al 14 Marzo 2015
Roma
Luogo: Associazione Culturale Atelier
Indirizzo: via Panisperna 236
Orari: da giovedì a sabato 18-20 o su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 4740566
E-Mail info: atelierinforma@gmail.com
Quello che colpisce subito in questa mostra è l’amore di Vladimir Pajević per gli alberi solitari, distinti, individuali. Alcuni di questi alberi sembrano biblici, potenti, vecchi... mentre altri sembrano fragili, appena cresciuti, che promettono un’ombra, un frutto… Guardando gli alberi di Vlada ci si ricorda che un albero esisteva anche nella Bibbia, dal quale Eva coglie la mela per darla ad Adamo. Nella raffigurazione di questo preciso momento spesso non si vede l’albero, ma solo un ramo, dei frutti, ma sappiamo che questo albero esiste, perché è l’albero della vita. Nel Rinascimento l’albero veniva usato per riempire lo spazio vuoto, oppure per completare una composizione: dietro i ritratti rinascimentali si vede spesso una finestra aperta con un albero in prospettiva, che simbolizza il personaggio del dipinto…Forse fu Albrecht Dürer che iniziò a dipingere i singoli alberi creando così un genere a sé nella storia dell’arte.
I dipinti di Vladimir Pajević mi ricordano uno dei miei quadri preferiti di Rembrandt, Il ponte di pietra, dove una quercia domina un paesaggio drammatico prima della tempesta. Gli alberi di Vlada potrebbero essere visti come la reincarnazione e reinterpretazione di questa quercia rembrandtiana: i suoi singoli alberi sono catturati in un momento prima o dopo la tempesta; oppure in un momento di vento non molto forte che muove appena le foglie; oppure in una giornata lucida di mezz’estate, quando si vuole passare il tempo all’ombra mentre i raggi di sole filtrano appena per dare una sfumatura dorata all’albero… Infine, stupisce la tecnica delicata di pittura che richiama i vecchi maestri: il movimento minuzioso e preciso di pennello, la luce soffice che circonda gli alberi, la cura e pazienza per dipingerli, malinconici ed eterni, ma anche pieni di vita e movimento.
Aleksandra Jovićević
I dipinti di Vladimir Pajević mi ricordano uno dei miei quadri preferiti di Rembrandt, Il ponte di pietra, dove una quercia domina un paesaggio drammatico prima della tempesta. Gli alberi di Vlada potrebbero essere visti come la reincarnazione e reinterpretazione di questa quercia rembrandtiana: i suoi singoli alberi sono catturati in un momento prima o dopo la tempesta; oppure in un momento di vento non molto forte che muove appena le foglie; oppure in una giornata lucida di mezz’estate, quando si vuole passare il tempo all’ombra mentre i raggi di sole filtrano appena per dare una sfumatura dorata all’albero… Infine, stupisce la tecnica delicata di pittura che richiama i vecchi maestri: il movimento minuzioso e preciso di pennello, la luce soffice che circonda gli alberi, la cura e pazienza per dipingerli, malinconici ed eterni, ma anche pieni di vita e movimento.
Aleksandra Jovićević
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