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Annamaria Colapietro, Paesaggio africano
Dal 25 Novembre 2014 al 14 Dicembre 2014
Roma
Luogo: Comprensorio di Santa Maria della Pietà
Indirizzo: piazza S. Maria della Pietà 5
Orari: da lunedì a sabato 10-16:30
Curatori: Simonetta Lux, César Meneghetti
Enti promotori:
- Comunità di Sant’Egidio / ASL Roma E
Costo del biglietto: su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 06 8992234 / 339 8683045
E-Mail info: info@santegidio.org
Sito ufficiale: http://www.santegidio.org
L’artista è colui che rompe l’anestesia, è colui che destabilizza, è colui che fa vedere quello che noi non vediamo. Le opere di Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon in mostra a Roma al Padiglione 28 del comprensorio di Santa Maria della Pietà-ASL Roma E, raccontano le loro storie personali, le loro memorie, i loro sogni: attraverso metafore pittoriche e sintesi artistiche allo stesso tempo esprimono la loro liberazione. L’artista César Meneghetti, co-curatore insieme a Simonetta Lux della mostra, tramite la sua opera esplora i confini della cosiddetta normalità e ci dà una lettura critica delle narrazioni di Fenu, Colapietro e Mizzon del riscatto dall’istituzione manicomiale, in un gioco d’incroci e dialogo inter semiotico.
La mostra, aperta dal 25 novembre al 14 dicembre è promossa e realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio nell’ambito del Centenario del Santa Maria della Pietà a Monte Mario. Sessantaquattro anni dopo, nel 1978, la legge 180 nota come legge Basaglia, ne imponeva la chiusura. Nei vent’anni successivi il percorso di de-istituzionalizzazione raggiunse l’obiettivo della definitiva chiusura dell’ospedale psichiatrico nel 1999 attraverso l'impegno della ASL Roma E che oggi accoglie e condivide, tra le iniziative del Centenario, l’evento espositivo noidiamo[ + ]senso.
Da allora a oggi la questione dell’istituzionalizzazione reclusoria e del supporto liberatorio al disagio mentale appare ancora aperta. Questo evento espositivo è tappa ulteriore di una ricerca che ha avuto inizio nei Laboratori d’Arte di Sant’Egidio oltre 20 anni fa: Alessandro Zuccari, che segue da tempo il percorso dei laboratori, ha intuito la possibilità di rivelare, attraverso l’arte, la profondità di pensiero e l’intelligenza di persone con disabilità mentale che pregiudizi e meccanismi di esclusione portano a negare o ignorare. Simonetta Lux, con la sua invenzione del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e la sua concezione dell’arte come processo relazionale - azione di un soggetto non oggetto - ha sostenuto negli ultimi anni lo sviluppo di processi di collaborazione/creazione tra vari artisti contemporanei internazionali e le persone con disabilità che lavorano nei laboratori.
In questo quadro si colloca il rapporto con César Meneghetti e con I/O_ IO E’ UN ALTRO, indagine sulla labilità della frontiera della disabilità mentale e della normalità. Il progetto iniziato nel 2010, coinvolge un gruppo di circa 200 disabili dei laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo, ed esposto nel 2013 alla 55° Biennale di Venezia.
S. Maria della Pietà è significativamente legata al vissuto dei tre protagonisti della mostra e alla loro permanenza più o meno lunga in istituzioni totali. Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon, attestano con forza e verità il percorso che dall’esclusione ha condotto alla liberazione e alla restituzione del ruolo di persone e di artisti nel contesto sociale.
La mostra, aperta dal 25 novembre al 14 dicembre è promossa e realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio nell’ambito del Centenario del Santa Maria della Pietà a Monte Mario. Sessantaquattro anni dopo, nel 1978, la legge 180 nota come legge Basaglia, ne imponeva la chiusura. Nei vent’anni successivi il percorso di de-istituzionalizzazione raggiunse l’obiettivo della definitiva chiusura dell’ospedale psichiatrico nel 1999 attraverso l'impegno della ASL Roma E che oggi accoglie e condivide, tra le iniziative del Centenario, l’evento espositivo noidiamo[ + ]senso.
Da allora a oggi la questione dell’istituzionalizzazione reclusoria e del supporto liberatorio al disagio mentale appare ancora aperta. Questo evento espositivo è tappa ulteriore di una ricerca che ha avuto inizio nei Laboratori d’Arte di Sant’Egidio oltre 20 anni fa: Alessandro Zuccari, che segue da tempo il percorso dei laboratori, ha intuito la possibilità di rivelare, attraverso l’arte, la profondità di pensiero e l’intelligenza di persone con disabilità mentale che pregiudizi e meccanismi di esclusione portano a negare o ignorare. Simonetta Lux, con la sua invenzione del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e la sua concezione dell’arte come processo relazionale - azione di un soggetto non oggetto - ha sostenuto negli ultimi anni lo sviluppo di processi di collaborazione/creazione tra vari artisti contemporanei internazionali e le persone con disabilità che lavorano nei laboratori.
In questo quadro si colloca il rapporto con César Meneghetti e con I/O_ IO E’ UN ALTRO, indagine sulla labilità della frontiera della disabilità mentale e della normalità. Il progetto iniziato nel 2010, coinvolge un gruppo di circa 200 disabili dei laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo, ed esposto nel 2013 alla 55° Biennale di Venezia.
S. Maria della Pietà è significativamente legata al vissuto dei tre protagonisti della mostra e alla loro permanenza più o meno lunga in istituzioni totali. Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon, attestano con forza e verità il percorso che dall’esclusione ha condotto alla liberazione e alla restituzione del ruolo di persone e di artisti nel contesto sociale.
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