Marilù Eustachio. Inchiostri e Acquarelli
Dal 17 Gennaio 2013 al 14 Febbraio 2013
Roma
Luogo: Sala Crociera del Collegio Romano
Indirizzo: via del Collegio Romano 27
Orari: lunedì 14-19, mercoledì 9-17; giovedì 9-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 69770053
E-Mail info: b-asar@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.archeologica.librari.beniculturali.it
La mostra di Marilù Eustachio, che giovedì 17 gennaio 2013 si inaugura presso la sala della Crociera della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’ Arte di Roma, Via del Collegio Romano 27, è dedicata all’ inchiostro e all’ acquarello, tecniche che hanno appassionato l’artista.
Da un suo scritto per la mostra:
L’ inchiostro e l’acquarello
L’inchiostro è un mezzo che non concede rimandi, incisivo, inesorabile, somiglia a un bisturi nella secchezza del suo segno.
Non concede ripensamenti, è lì quel che sul foglio abbiamo tracciato e non si può cancellare.
Ha in comune con l’acquarello questa inesorabilità : tutto si gioca nell’istante come un piccolo evento, un'epifania.
dall’acquarello per il suo essere un costruttore dell’ immagine più che uno scopritore dell’immagine, capacità che attiene all’acquarello.
L’acquarello, seduttivo e impervio, ostico e accattivante, ludico e sfuggente, facile nel promettere e facile nel deludere, familiare e ostile, sembra attenderti al varco.
La navigazione nell’acqua del colore, a macchie , a colamenti, l’espandersi luminoso dei pigmenti, sono un piccolo miracolo, se si è guidati dalla grazia.
Lavoro con l’inchiostro da tanti anni e la padronanza del mezzo mi concede pochi imprevisti, in cambio di una maggiore sicurezza.
L’acquarello, che pratico con continuità da due anni, solo da poco mi si è svelato: ho capito, in sintesi, di che si tratta.
Si è attuato un processo di osmosi tra la natura estemporanea dell’ acquarello e il mio bisogno di contenerlo, di farlo essere quel che io voglio che sia.
Sempre con un buon margine di imprevedibilità.
Marilù Eustachio
Da un suo scritto per la mostra:
L’ inchiostro e l’acquarello
L’inchiostro è un mezzo che non concede rimandi, incisivo, inesorabile, somiglia a un bisturi nella secchezza del suo segno.
Non concede ripensamenti, è lì quel che sul foglio abbiamo tracciato e non si può cancellare.
Ha in comune con l’acquarello questa inesorabilità : tutto si gioca nell’istante come un piccolo evento, un'epifania.
dall’acquarello per il suo essere un costruttore dell’ immagine più che uno scopritore dell’immagine, capacità che attiene all’acquarello.
L’acquarello, seduttivo e impervio, ostico e accattivante, ludico e sfuggente, facile nel promettere e facile nel deludere, familiare e ostile, sembra attenderti al varco.
La navigazione nell’acqua del colore, a macchie , a colamenti, l’espandersi luminoso dei pigmenti, sono un piccolo miracolo, se si è guidati dalla grazia.
Lavoro con l’inchiostro da tanti anni e la padronanza del mezzo mi concede pochi imprevisti, in cambio di una maggiore sicurezza.
L’acquarello, che pratico con continuità da due anni, solo da poco mi si è svelato: ho capito, in sintesi, di che si tratta.
Si è attuato un processo di osmosi tra la natura estemporanea dell’ acquarello e il mio bisogno di contenerlo, di farlo essere quel che io voglio che sia.
Sempre con un buon margine di imprevedibilità.
Marilù Eustachio
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