Marco De Rosa. Work in progress
Dal 10 Febbraio 2017 al 17 Febbraio 2017
Roma
Luogo: In Situ
Indirizzo: via San Biagio Platani 7
Curatori: In Situ
E-Mail info: insitu.roma@gmail.com
Sito ufficiale: http://studioinsitu.weebly.com/
Il giorno 10 febbraio 2017 alle ore 19.00 In Situ presenta “Work in progress” di Marco De Rosa, a cura di In situ, con un testo critico di Sara Fiorelli. La mostra inaugura un ciclo di sei esposizioni monografiche del collettivo In Situ dal titolo “Assurdità contemporanee”.
“InSitu ha inaugurato i suoi spazi lo scorso ottobre presentando Cosa Sarebbe se?, mostra collettiva che ha visto protagonisti i sei artisti creatori del progetto.
Il collettivo InSitu nasce dall'esigenza di unirsi, senza costituirsi come gruppo nel significato storico-critico del termine, per rispondere alla necessità di far fronte, insieme, alla complessità dell'essere artista nella società contemporanea, e di fare della propria individuale ricerca un vero mestiere.
Più che un insieme di studi, InSitu è un laboratorio di idee, un luogo in cui la condivisione e il confronto sono occasioni di crescita personale e collettiva. L'ambiente è aperto, nessuna divisione o barriera separa gli studi di ciascun artista. Le opere, libere di vivere lo spazio, comunicano tra loro, si contaminano, e danno vita a connessioni neuronali tipiche di un complesso ipertesto, serbatoio inesauribile di possibilità.
InSitu, un organismo in continua trasformazione ed evoluzione, presenta Assurdità Contemporanee, un ciclo di sei mostre monografiche che si susseguiranno nel corso di quest'anno, dove verranno esposti gli inediti lavori di Marco De Rosa, Roberta Folliero, Andrea Frosolini, Christophe Constantin, Francesco Palluzzi ed Elisa Selli, frutto delle loro più recenti ricerche.
Il primo a sollevare il sipario è Marco De Rosa con Work In Progress. (...).
Marco De Rosa sin dal titolo scelto per la sua personale, Work In Progress appunto, ci catapulta in una dimensione non finita, precaria, un olimpo del fai da te, dove l'autogestione delle risorse e l'arrangiarsi diventano mezzi di sopravvivenza nella fiera del consumismo più becero. La ricerca dell'artista si concretizza nella creazione di installazioni infrastrutturali che inglobano alcune parti architettoniche dell'ambiente. Arnesi da carpentiere, morse, livelle, nastri autobloccanti e metri sono collocati nello spazio simulando la presenza di lavori in corso. Un cantiere in fieri che mostra i segni della sua creazione, come fossero dei sigilli che suggellano l'esattezza dei propri rilievi. (...)
Marco De Rosa, proprio interrogandosi sulla funzione dell'opera d'arte, riflette sull'esigenza di catalogare e regolamentare tutto lo scibile di cui siamo investiti, per rendere perfettibile qualsiasi fatto esistente. La tensione verso la perfezione conduce inevitabilmente ad uno stesso risultato, che corrisponde ad un momento di stasi e di arresto. (...) Ironico e dissacrante è il linguaggio utilizzato da Marco De Rosa, che disegnando prospettive senza direttrici, e fornendo coordinate verso l'abbandono, traduce la vacuità delle azioni compiute da questi ingegnosi sistemi di calcolo, in metafore sull'inservibilità degli strumenti artistici. (...).” (Sara Fiorelli)
Marco De Rosa nasce nel 1991 a Roma, dove vive e lavora. Nel 2015 consegue la laurea di secondo livello in scultura presso la Rufa (Rome University of Fine Arts), presentando la sua tesi dal titolo Geometria organica. Nel 2012 inizia a frequentare lo studio dello scultore Simone Bertugno, con il quale collabora come assistente nella realizzazione di alcuni suoi lavori. Nel 2016, finiti gli studi, ha la possibilità di partire per un Placement, che lo porterà a lavorare a Las Palmas de Gran Canaria, presso il CAAM (Centro Atlántico de Arte Moderno), avendo modo di confrontarsi in un ambito artistico internazionale. Tornato a Roma decide di aprire l’associazione culturale In Situ insieme ad altri cinque artisti, dove ha anche l’occasione di proporre i suoi progetti artistici. Il suo lavoro di ricerca lo porterà a realizzare lavori con vari materiali come: ceramica, gesso, resina e cemento, arrivando in seguito ad indagare lo spazio attraverso alcune installazioni. Tra le principali esposizioni: 2016 - Cosa sarebbe se? a cura Porter Ducrist, testo critico di Porter Ducrist, Spazio In Situ, Roma, Italia; 2016 - Placement presso CAAM (Centro Atlántico de Arte Moderno), Las Palmas de Gran Canaria, Spagna; 2016 - Triennale Europea di Stampa Contemporanea Estampadura, Toulouse, Francia; 2015 - Partecipazione premio Catel, Scuderie Aldobrandini, Frascati (RM), Italia; 2015 - Tag just young tag, a cura di Giuseppe Ussani, testo critico di Giuseppe Ussani, TAG - Tevere Art Gallery, Roma, Italia; 2015 - Just young, a cura di Giuseppe Ussani, Libreria Spagnola, Roma, Italia; 2014 - Chrome Anatomy - Body Worlds, a cura di Fabrizio Dell’Arno ed Emiliano Coletta, SET - Spazio Eventi Tirso, Roma, Italia; 2014 - Torgiano Experience - Argillà, a cura di Alfredo Gioventù, Ridotto del Teatro Masini, Faenza (RA), Italia.
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