L’Italia di Le Corbusier
Dal 18 Ottobre 2012 al 17 Febbraio 2013
Roma
Luogo: MAXXI
Indirizzo: via Guido Reni 4/A
Orari: da mar a ven e dom 11-19; sab 11-22
Curatori: Marida Talamona
Costo del biglietto: intero €11, ridotto € 8, scuole € 4
Telefono per informazioni: +39 06 39967350
E-Mail info: info@fondazionemaxxi.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemaxxi.it
La mostra illustra i significati e i ruoli dell’Italia nella formazione artistica e nella concezione architettonica di Le Corbusier ripercorrendo il mutare dei punti di vista e degli interessi con i quali l’artista – pittore, architetto e scultore – guarda alla cultura italiana nel corso della sua vita, sin dalla prima giovinezza. L’esposizione si articola in quattro grandi sezioni tematiche e cronologiche.
I viaggi in Italia
Negli anni tra il 1907 e il 1923 l’Italia è soprattutto un oggetto di studio per il giovane architetto che compie quattro successivi viaggi di formazione cercando di comprendere dapprima la fisionomia delle grandi culture artistiche – dal tardo-antico al Rinascimento – e poi lo spirito costruttivo della civiltà romana.
Questa prima parte dell’esposizione è documentata con materiali di diversa natura: dall’orologio disegnato e realizzato da Jeanneret per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, agli acquerelli del viaggio in Toscana del 1907, ai disegni architettonici di Pompei, Roma e Villa Adriana, Pisa e della Certosa di Ema schizzati nel 1911, agli studi sulle città italiane condotti alla Bibliothèque nationale di Parigi.
Rapporti con la pittura 1916-1923
Questa sezione illustra i rapporti tra L’Esprit Nouveau e alcune contemporanee riviste italiane artistiche e letterarie, in particolare Valori Plastici. Grande attenzione è dedicata agli scambi tra Purismo e Metafisica e alla querelle tra L’Esprit Nouveau e Severini. Saranno esposti quadri di Ozenfant, Jeanneret, Carrà, Severini, Morandi.
Gli anni Venti e Trenta
Gli anni più intensi di scambi con la cultura italiana sono quelli tra il 1927 e la fine degli Anni ‘30, caratterizzati da continui rapporti con gli architetti italiani razionalisti, particolarmente a Torino, Milano, Roma e Venezia. Nel giugno 1934 Le Corbusier è invitato a tenere delle conferenze a Roma e a Milano.
In questa sezione sono documentati i rapporti con i giovani architetti italiani (Piero Bottoni, Guido Fiorini, Alberto Sartoris, Luigi Figini e Gino Pollini, Giuseppe Terragni), con industriali come Agnelli e Olivetti e infine i tentativi di Le Corbusier di ottenere dal Duce un incarico in Italia. Nella sezione sono esposte le sei tavole a colori con le quali Le Corbusier illustra a Milano le sue proposte urbanistiche, i disegni per Roma, Sabaudia e Pontinia inviati a Giuseppe Bottai e i fogli del piano per Addis Abeba.
I progetti del secondo dopoguerra
Nel secondo dopoguerra Le Corbusier torna più volte in Italia: a Bergamo in occasione del VII CIAM (1949), a Milano invitato dalla Triennale al Convegno De Divina et Humana Proportione, (1951) a Venezia alla Conferenza Internazionale degli Artisti e alla scuola estiva dei CIAM (1952), a Torino (1961), a Firenze dove nel 1963 è allestita la prima grande esposizione italiana dedicata all’opera corbusiana.
I due incarichi professionali del secondo dopoguerra, il progetto per il Centro di Calcolo elettronico Olivetti a Rho e quello per l’Ospedale di Venezia (entrambi non realizzati), saranno ampiamente illustrati con disegni e con i modelli originali in legno.
I viaggi in Italia
Negli anni tra il 1907 e il 1923 l’Italia è soprattutto un oggetto di studio per il giovane architetto che compie quattro successivi viaggi di formazione cercando di comprendere dapprima la fisionomia delle grandi culture artistiche – dal tardo-antico al Rinascimento – e poi lo spirito costruttivo della civiltà romana.
Questa prima parte dell’esposizione è documentata con materiali di diversa natura: dall’orologio disegnato e realizzato da Jeanneret per l’Esposizione Internazionale di Milano del 1906, agli acquerelli del viaggio in Toscana del 1907, ai disegni architettonici di Pompei, Roma e Villa Adriana, Pisa e della Certosa di Ema schizzati nel 1911, agli studi sulle città italiane condotti alla Bibliothèque nationale di Parigi.
Rapporti con la pittura 1916-1923
Questa sezione illustra i rapporti tra L’Esprit Nouveau e alcune contemporanee riviste italiane artistiche e letterarie, in particolare Valori Plastici. Grande attenzione è dedicata agli scambi tra Purismo e Metafisica e alla querelle tra L’Esprit Nouveau e Severini. Saranno esposti quadri di Ozenfant, Jeanneret, Carrà, Severini, Morandi.
Gli anni Venti e Trenta
Gli anni più intensi di scambi con la cultura italiana sono quelli tra il 1927 e la fine degli Anni ‘30, caratterizzati da continui rapporti con gli architetti italiani razionalisti, particolarmente a Torino, Milano, Roma e Venezia. Nel giugno 1934 Le Corbusier è invitato a tenere delle conferenze a Roma e a Milano.
In questa sezione sono documentati i rapporti con i giovani architetti italiani (Piero Bottoni, Guido Fiorini, Alberto Sartoris, Luigi Figini e Gino Pollini, Giuseppe Terragni), con industriali come Agnelli e Olivetti e infine i tentativi di Le Corbusier di ottenere dal Duce un incarico in Italia. Nella sezione sono esposte le sei tavole a colori con le quali Le Corbusier illustra a Milano le sue proposte urbanistiche, i disegni per Roma, Sabaudia e Pontinia inviati a Giuseppe Bottai e i fogli del piano per Addis Abeba.
I progetti del secondo dopoguerra
Nel secondo dopoguerra Le Corbusier torna più volte in Italia: a Bergamo in occasione del VII CIAM (1949), a Milano invitato dalla Triennale al Convegno De Divina et Humana Proportione, (1951) a Venezia alla Conferenza Internazionale degli Artisti e alla scuola estiva dei CIAM (1952), a Torino (1961), a Firenze dove nel 1963 è allestita la prima grande esposizione italiana dedicata all’opera corbusiana.
I due incarichi professionali del secondo dopoguerra, il progetto per il Centro di Calcolo elettronico Olivetti a Rho e quello per l’Ospedale di Venezia (entrambi non realizzati), saranno ampiamente illustrati con disegni e con i modelli originali in legno.
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