Guido Iannuzzi. Daphne is back
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Guido Iannuzzi, Daphne is back, Tempietto di Diana di Villa Borghese, Roma
Dal 25 Novembre 2021 al 27 Marzo 2022
Roma
Luogo: Tempietto di Diana - Villa Borghese
Indirizzo: Viale dei Pupazzi
Enti promotori:
- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
A partire dal 25 novembre 2021, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sarà esposta, all’interno del Tempietto di Diana di Villa Borghese, l’installazioneDaphne is back dell’artista Guido Iannuzzi.
L’opera, visibile fino al 27 marzo, è una sorta di sequel concettuale del mito tradizionale di Dafne e Apollo che viene reimmaginato e attualizzato.
In essa è fermato il momento nel quale Dafne torna a essere libera e non più imprigionata nella pianta di alloro in cui si era trasformata per fuggire alla violenza.
L’obiettivo dell’opera è di affermare che la mimesi, il nascondersi o fuggire possono essere solo soluzioni temporanee, emergenziali contro la violenza mentre è assolutamente necessario liberare Dafne e permetterle di essere sé stessa mostrando la propria corporeità e il proprio pensiero senza il rischio di subire violenza fisica o psicologica.
Questo vale non solo per Dafne e la donna, ma per chiunque sia costretto a nascondere la propria natura e le proprie idee per sfuggire alla violenza o all’emarginazione.
L’opera ferma esattamente il momento in cui le due frecce in piombo e in oro, che avevano dato avvio al mito classico, si incontrano facendo smaterializzare la pianta di alloro che aveva protetto, imprigionandola, l’essenza di Dafne. La ninfa sparisce alla vista degli astanti essendo tornata alla sua piena libertà, rimangono ancora, per pochi attimi, solo le foglie di alloro che aleggiano in espansione nell’aria come unico riverbero ed eco del precedente stato assunto da Dafne.
L’installazione, collocata all’interno del Tempietto di Diana a Villa Borghese, si trova a poche centinaia di metri dalla statua del Bernini, conservata all’interno della Galleria Borghese, che rappresenta il mito classico da cui “Daphne is back” trae origine.
L’installazione Daphne is back di Guido Iannuzzi è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Informazioni per il pubblico: 060608 (tutti i giorni, 9.00 – 19.00); sovraintendenzaroma.it.
Guido Iannuzzi è nato a Roma, dove attualmente vive e opera mantenendo però un suo studio anche a Londra dove ha vissuto per lunghi periodi.
L’elemento che caratterizza maggiormente il suo approccio artistico è la sua volontà/obiettivo di raggiungere con i suoi contenuti, soprattutto di carattere sociale e filosofico, il maggior numero di mondi possibili senza mai tradire oltre i suoi principi anche il suo stile e i suoi canoni estetici. Il raggiungimento di tale obiettivo ha trovato conferma nel riconoscimento che gli è stato tributato sia dal mondo underground/alternative, da dove artisticamente proviene, sia nel mondo istituzionale e accademico.
In particolare la sua utima opera «Bauhaus Think-Tank» è riuscita con le sue qualità artistiche e di contenuto a ottenere l’attenzione e il plauso dei mondi più diversi: il pubblico comune, artisti prestigiosi quali Enzo Cucchi, architetti internazionali quali Liebeskind e Ricciotti, critici d’arte come Vittorio Sgarbi, centri sociali come il Forte Prenestino fino ad arrivare a istituzioni museali prestigiose quali il MAXXI di Roma ed il MART di Rovereto (http://www.mart.trento.it/iannuzzi) o location inusuali come il lago dell’Eur di Roma (https://www.youtube.com/watch?v=jAlw9qf-f6M).
Ha sempre esposto la sua produzione, sia in Italia che all’estero, usando diversi pseudonimi senza mai rivelare la sua identità fino al 2014 anno in cui, in occasione dell’esposizione di una sua opera “Art Biennale Official 2013 vs Art Biennale Off 2013” https://vimeo.com/84678496 all’interno del padiglione svizzero della Biennale di Architettura di Venezia, ha cominciato a firmare le sue opere con il suo vero nome.
Le sue opere precedenti sono state esposte sia in luoghi istituzionali o aziendali (GNAM Galleria Arte Moderna di Roma, Palazzo delle Esposizioni dell’EUR, rassegna Off Festival del Cinema di Locarno, Greizer Theaterherbst Greiz, Mercedes, TAD, Acquario Romano O.A.R.) sia in situazioni e contesti alternative/underground (Luther Blisset project CSOA Forte Prenestino, SNIA, Strike, Officine RSI, Shiva London, collettivo Stalker/PR, Santa Maria della Pietà, NNU Berlin, Occhi Rossi Festival, Crack Festival, Teatro Marinoni Venezia).
L’opera, visibile fino al 27 marzo, è una sorta di sequel concettuale del mito tradizionale di Dafne e Apollo che viene reimmaginato e attualizzato.
In essa è fermato il momento nel quale Dafne torna a essere libera e non più imprigionata nella pianta di alloro in cui si era trasformata per fuggire alla violenza.
L’obiettivo dell’opera è di affermare che la mimesi, il nascondersi o fuggire possono essere solo soluzioni temporanee, emergenziali contro la violenza mentre è assolutamente necessario liberare Dafne e permetterle di essere sé stessa mostrando la propria corporeità e il proprio pensiero senza il rischio di subire violenza fisica o psicologica.
Questo vale non solo per Dafne e la donna, ma per chiunque sia costretto a nascondere la propria natura e le proprie idee per sfuggire alla violenza o all’emarginazione.
L’opera ferma esattamente il momento in cui le due frecce in piombo e in oro, che avevano dato avvio al mito classico, si incontrano facendo smaterializzare la pianta di alloro che aveva protetto, imprigionandola, l’essenza di Dafne. La ninfa sparisce alla vista degli astanti essendo tornata alla sua piena libertà, rimangono ancora, per pochi attimi, solo le foglie di alloro che aleggiano in espansione nell’aria come unico riverbero ed eco del precedente stato assunto da Dafne.
L’installazione, collocata all’interno del Tempietto di Diana a Villa Borghese, si trova a poche centinaia di metri dalla statua del Bernini, conservata all’interno della Galleria Borghese, che rappresenta il mito classico da cui “Daphne is back” trae origine.
L’installazione Daphne is back di Guido Iannuzzi è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Informazioni per il pubblico: 060608 (tutti i giorni, 9.00 – 19.00); sovraintendenzaroma.it.
Guido Iannuzzi è nato a Roma, dove attualmente vive e opera mantenendo però un suo studio anche a Londra dove ha vissuto per lunghi periodi.
L’elemento che caratterizza maggiormente il suo approccio artistico è la sua volontà/obiettivo di raggiungere con i suoi contenuti, soprattutto di carattere sociale e filosofico, il maggior numero di mondi possibili senza mai tradire oltre i suoi principi anche il suo stile e i suoi canoni estetici. Il raggiungimento di tale obiettivo ha trovato conferma nel riconoscimento che gli è stato tributato sia dal mondo underground/alternative, da dove artisticamente proviene, sia nel mondo istituzionale e accademico.
In particolare la sua utima opera «Bauhaus Think-Tank» è riuscita con le sue qualità artistiche e di contenuto a ottenere l’attenzione e il plauso dei mondi più diversi: il pubblico comune, artisti prestigiosi quali Enzo Cucchi, architetti internazionali quali Liebeskind e Ricciotti, critici d’arte come Vittorio Sgarbi, centri sociali come il Forte Prenestino fino ad arrivare a istituzioni museali prestigiose quali il MAXXI di Roma ed il MART di Rovereto (http://www.mart.trento.it/iannuzzi) o location inusuali come il lago dell’Eur di Roma (https://www.youtube.com/watch?v=jAlw9qf-f6M).
Ha sempre esposto la sua produzione, sia in Italia che all’estero, usando diversi pseudonimi senza mai rivelare la sua identità fino al 2014 anno in cui, in occasione dell’esposizione di una sua opera “Art Biennale Official 2013 vs Art Biennale Off 2013” https://vimeo.com/84678496 all’interno del padiglione svizzero della Biennale di Architettura di Venezia, ha cominciato a firmare le sue opere con il suo vero nome.
Le sue opere precedenti sono state esposte sia in luoghi istituzionali o aziendali (GNAM Galleria Arte Moderna di Roma, Palazzo delle Esposizioni dell’EUR, rassegna Off Festival del Cinema di Locarno, Greizer Theaterherbst Greiz, Mercedes, TAD, Acquario Romano O.A.R.) sia in situazioni e contesti alternative/underground (Luther Blisset project CSOA Forte Prenestino, SNIA, Strike, Officine RSI, Shiva London, collettivo Stalker/PR, Santa Maria della Pietà, NNU Berlin, Occhi Rossi Festival, Crack Festival, Teatro Marinoni Venezia).
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