Gladiatores e Agone Sportivo. Armi e Armature dell’Impero Romano
![Gladiatores e Agone Sportivo. Armi e Armature dell’Impero Romano, Stadio di Domiziano, Roma Gladiatores e Agone Sportivo. Armi e Armature dell’Impero Romano, Stadio di Domiziano, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/d5/25395-interno_copertina_800px.jpg)
Gladiatores e Agone Sportivo. Armi e Armature dell’Impero Romano, Stadio di Domiziano, Roma
Dal 25 Settembre 2014 al 30 Marzo 2014
Roma
Luogo: Stadio di Domiziano
Indirizzo: via di Tor Sanguigna
Orari: da lunedì a domenica 11-20; venerdì 11-22
Enti promotori:
- Stadio di Domiziano
- Roma Capitale
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3,50; gratuito per bambini fino ai 12 anni, portatori di handicap con accompagnatore
Telefono per informazioni: +39 06 45686101 / 06 45686100
Sito ufficiale: http://www.stadiodomiziano.com
Promossa ed organizzata dallo Stadio di Domiziano, l’esposizione si pone come un ‘viaggio’ emozionante ed avvincente nella gladiatura, una delle più caratteristiche e affermate espressioni della cultura di Roma antica.
La collezione ricostruita dall’Arch. Silvano Mattesini (Associazione Archeos) è ora integrata nel sistema espositivo dell'area archeologica.
Unica nel suo genere, la raccolta comprende corazze, elmi, spade, scudi, schinieri, cinture, cingula e maniche di protezione: circa 350 esemplari.
Ordinata in sei diverse sezioni, l’esposizione che sviluppa il filone dell’archeologia sperimentale ripercorre la storia dell’armamento gladiatorio dal IV secolo a.C. fino all’inizio del II secolo d.C., illustrandone le diverse tipologie e seguendone l’evoluzione.
Accanto alle armi e alle armature anche tutti gli accessori utilizzati nell’agone sportivo: dai guantoni alle lance, dalle loriche da auriga ai dischi da lancio, dagli strumenti musicali dell’epoca alle maschere tragiche.
Da non perdere lungo il percorso l’armamento da parata di un personaggio della gens Flavia; gli elmi da cerimonia della caserma gladiatoria di Pompei; gli elmi da Mirmillone e da Hoplomachus e la tipologia di armamento dell’esercito romano, tanto influenzato proprio dalle esperienze gladiatorie.
Al centro della scena, chiaramente, il gladiatore la cui figura subì nei secoli un grande cambiamento: da semplice guerriero catturato dai soldati romani in battaglia a vero e proprio professionista, famoso come una ‘celeb’ di oggi.
I giochi gladiatori divennero, infatti, un fenomeno così popolare e remunerativo che attrassero non solo uomini liberi ma anche donne, nobili romani, senatori e, anche, imperatori.
L’esposizione permette di scoprire, inoltre, le varie classi di gladiatori: dai Thraeces riconoscibili dalla loro spada ricurva agli Hoplomachi provvisti di alti schinieri; dai Sagittarii equipaggiati di archi e frecce agli Equites con lancia e spade; dai Retiarii muniti di rete e tridente ai Venatores in lotta contro le fiere; dai Provocatores armati alla maniera militare ai Mirmillones, la classe più comune di gladiatori.
E per dare ai visitatori un’idea precisa di come si svolgevano gli scontri reali, in grandi vetrine saranno rappresentate le “coppie” di combattimento, quelle che, secondo regole ben precise, si affrontavano tra di loro nell’arena: Thraex contro Mirmillone, Mirmillone contro Hoplomachus, Provocator contro Provocator…
“Il ritorno dei gladiatori allo Stadio Domiziano ha un doppio significato: vuole ricordare che i gladiatori hanno combattuto non solo al Colosseo ma anche in questo stadio e che le regole gladiatorie furono codificate stabilmente proprio dall’Imperatore Domiziano dopo trecento anni di gestione privata” afferma Matteo Tamburella, Responsabile dello Stadio Domiziano.
La collezione ricostruita dall’Arch. Silvano Mattesini (Associazione Archeos) è ora integrata nel sistema espositivo dell'area archeologica.
Unica nel suo genere, la raccolta comprende corazze, elmi, spade, scudi, schinieri, cinture, cingula e maniche di protezione: circa 350 esemplari.
Ordinata in sei diverse sezioni, l’esposizione che sviluppa il filone dell’archeologia sperimentale ripercorre la storia dell’armamento gladiatorio dal IV secolo a.C. fino all’inizio del II secolo d.C., illustrandone le diverse tipologie e seguendone l’evoluzione.
Accanto alle armi e alle armature anche tutti gli accessori utilizzati nell’agone sportivo: dai guantoni alle lance, dalle loriche da auriga ai dischi da lancio, dagli strumenti musicali dell’epoca alle maschere tragiche.
Da non perdere lungo il percorso l’armamento da parata di un personaggio della gens Flavia; gli elmi da cerimonia della caserma gladiatoria di Pompei; gli elmi da Mirmillone e da Hoplomachus e la tipologia di armamento dell’esercito romano, tanto influenzato proprio dalle esperienze gladiatorie.
Al centro della scena, chiaramente, il gladiatore la cui figura subì nei secoli un grande cambiamento: da semplice guerriero catturato dai soldati romani in battaglia a vero e proprio professionista, famoso come una ‘celeb’ di oggi.
I giochi gladiatori divennero, infatti, un fenomeno così popolare e remunerativo che attrassero non solo uomini liberi ma anche donne, nobili romani, senatori e, anche, imperatori.
L’esposizione permette di scoprire, inoltre, le varie classi di gladiatori: dai Thraeces riconoscibili dalla loro spada ricurva agli Hoplomachi provvisti di alti schinieri; dai Sagittarii equipaggiati di archi e frecce agli Equites con lancia e spade; dai Retiarii muniti di rete e tridente ai Venatores in lotta contro le fiere; dai Provocatores armati alla maniera militare ai Mirmillones, la classe più comune di gladiatori.
E per dare ai visitatori un’idea precisa di come si svolgevano gli scontri reali, in grandi vetrine saranno rappresentate le “coppie” di combattimento, quelle che, secondo regole ben precise, si affrontavano tra di loro nell’arena: Thraex contro Mirmillone, Mirmillone contro Hoplomachus, Provocator contro Provocator…
“Il ritorno dei gladiatori allo Stadio Domiziano ha un doppio significato: vuole ricordare che i gladiatori hanno combattuto non solo al Colosseo ma anche in questo stadio e che le regole gladiatorie furono codificate stabilmente proprio dall’Imperatore Domiziano dopo trecento anni di gestione privata” afferma Matteo Tamburella, Responsabile dello Stadio Domiziano.
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