Fabrizio Cicero. Nuova formazione
![© Fabrizio Cicero © Fabrizio Cicero](http://www.arte.it/foto/600x450/84/35517-rev151105_1_-ori.jpg)
© Fabrizio Cicero
Dal 03 Luglio 2015 al 31 Luglio 2015
Roma
Luogo: Associazione Culturale TRAleVOLTE
Indirizzo: piazza di Porta San Giovanni 10
Orari: dal lunedì al venerdì 17-20
Curatori: Helia Hamedani
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 70491663
E-Mail info: tralevolte@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.tralevolte.org
Il progetto installativo, pensato appositamente per lo spazio di TRAleVOLTE, prende avvio da una delle ultime serie “Exit”. L'artista esplora le possibilità offerte dalla combinazione di un materiale semplice come la carta da disegno, elemento privilegiato da Cicero nella sua pratica artistica, con la forma geometrica pura per eccellenza: il triangolo. Tramite la ripetizione e l’assemblaggio di un modulo triangolare fisso, l’artista ottiene delle strutture articolate il cui equilibrio totale deriva dalla combinazione delle parti e il cui comportamento nello spazio è regolato da leggi di ordine fisico. Oggetti potenzialmente infiniti che Cicero sottolinea tramite l’applicazione di una texture monocromatica a matita e carboncino che intende rimandare all’aspetto nebuloso dell’atmosfera.
Sintesi del testo della mostra:
"Mi piace la decadenza delle cose... lo scioglimento delle sostanze e delle figure" si presenta cosi Fabrizio Cicero.
Io aggiungerei 'conosce i principi della Luce e le Ombre che trasformano i corpi'.
Per lo spazio TRAleVOLTE ha creato una Neoplasia. Al centro dello spazio espositivo, l'opera s'incarna in un cumulo irresistibilmente crescente. Una forma nata senza capo, ne coda. Un'informe geometrico! Una forma bipolare; spontanea e in sé logica. Verticale e monumentale eppure sospesa e instabile. Il corpo tangibile della massa insieme alla sua ombra immateriale, oscillano per il sottile vento che scorre, per il tempo che passa.
L’artista siciliano, ultimamente lavora sulle forme tumorali e rende visibile la loro crescita errata. La sua sfida è una lotta faticosa con le reazioni delle forme. Distorcendole, interviene e le indirizza verso le strutture differenti. Con l'ossessione dovuta agli artisti mette triangolo dopo triangolo, uno sopra, due sotto, uno sopra, due sopra e cosi via. Nei tumori infiltranti la massa può apparire in altri punti come una nuova massa che è più forte rispetto agli tessuti normali. Fabrizio fa correre le radici deformati, visualizzando le metastasi che appare all'improvviso in altri luoghi.
Non è una lettura forzata se paragoniamo l'opera di Fabrizio Cicero, ai conflitti politico-sociali che agitano da sempre la Sicilia, terra natale dell'artista. La massa cancerosa e una metastasi che si diffonde in tutto il tessuto della società oramai malata.
In una massa leggera di carta ed in un insieme geometrico si trova il mondo dell'indicibile. La videocamera sul pavimento ci permette di vedere dal basso una visione differente della Neoplasia. Dentro lo schermo vediamo anche i corpi umani; ci invita a girare intorno, a cambiare lo sguardo ed uscire dalla miopia sensoriale. "Ad uscire dalla caverna" detto con Platone e cercare l’altra forma che sta oltre le ombre proiettate.
Helia Hamedani
Sintesi del testo della mostra:
"Mi piace la decadenza delle cose... lo scioglimento delle sostanze e delle figure" si presenta cosi Fabrizio Cicero.
Io aggiungerei 'conosce i principi della Luce e le Ombre che trasformano i corpi'.
Per lo spazio TRAleVOLTE ha creato una Neoplasia. Al centro dello spazio espositivo, l'opera s'incarna in un cumulo irresistibilmente crescente. Una forma nata senza capo, ne coda. Un'informe geometrico! Una forma bipolare; spontanea e in sé logica. Verticale e monumentale eppure sospesa e instabile. Il corpo tangibile della massa insieme alla sua ombra immateriale, oscillano per il sottile vento che scorre, per il tempo che passa.
L’artista siciliano, ultimamente lavora sulle forme tumorali e rende visibile la loro crescita errata. La sua sfida è una lotta faticosa con le reazioni delle forme. Distorcendole, interviene e le indirizza verso le strutture differenti. Con l'ossessione dovuta agli artisti mette triangolo dopo triangolo, uno sopra, due sotto, uno sopra, due sopra e cosi via. Nei tumori infiltranti la massa può apparire in altri punti come una nuova massa che è più forte rispetto agli tessuti normali. Fabrizio fa correre le radici deformati, visualizzando le metastasi che appare all'improvviso in altri luoghi.
Non è una lettura forzata se paragoniamo l'opera di Fabrizio Cicero, ai conflitti politico-sociali che agitano da sempre la Sicilia, terra natale dell'artista. La massa cancerosa e una metastasi che si diffonde in tutto il tessuto della società oramai malata.
In una massa leggera di carta ed in un insieme geometrico si trova il mondo dell'indicibile. La videocamera sul pavimento ci permette di vedere dal basso una visione differente della Neoplasia. Dentro lo schermo vediamo anche i corpi umani; ci invita a girare intorno, a cambiare lo sguardo ed uscire dalla miopia sensoriale. "Ad uscire dalla caverna" detto con Platone e cercare l’altra forma che sta oltre le ombre proiettate.
Helia Hamedani
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