Enrique Moya Gonzalez. El gran silencio
Dal 15 Novembre 2017 al 15 Dicembre 2017
Roma
Luogo: Galleria Triphè
Indirizzo: via Delle Fosse di Castello 2
Orari: dal martedì al sabato 10-13 / 16-19
Curatori: Maria Laura Perilli
Enti promotori:
- Con il patrocinio del'ufficio culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia e AEPE (Associacion Espanola de Pintores y Escultores)
Telefono per informazioni: +39 3661128107
E-Mail info: info@triphe.it
Sito ufficiale: http://www.triphe.it
Le opere di Enrique Moya Gonzalez accolgono l’osservatore in uno spazio fatto di silenzi, tempi cadenzati, dimensioni rarefatte ed ovattate.
L’opera di questo artista si propone come una suggestiva e colta accoglienza nei confronti di chi si accinge a percorrere la strada di questo’’grande silenzio’’.
Una tacita e taciuta dimensione nella quale, come funamboli su una corda, aleggiano disegni a matita di corpi quasi in trasparenza, farfalle bloccate per sempre in una non determinabile dimensione temporale e i libri, forse anche essi inseriti in un incerta falsa immortale sopravvivenza alla storia.
Nel libro sta, talvolta, una verità celata; nelle pagine bruciate rimangono anche fogli bianchi, risparmiati al sacrificio. In fondo, solo attraverso quegli scritti che giungono alle anime e alla loro libera interpretazione da lettori , si svela tra le righe, una verità celata, la propria verità e non quella universale. Nel non tutto bruciato e in una farfalla che si appoggia ,c'è la speranza di un rinnovato pensiero;un pensiero che non può esimersi dal non distruggere totalmente quella eventuale ''esposta'' verità ,senza la quale ,non si scoverebbe una eventuale ''vera e propria'' verità celata.
Mi piace riportare una frase tratta dal libro Lettere ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci: ''Appena affermi qualcosa, ne vedi il contrario. E magari ti accorgi che il contrario è valido quanto ciò che affermavi''. Il corpo, in tutte le sue parti,quasi come un contenitore interagisce con il libro: le mani per sostenerlo, gli occhi e la bocca per leggerlo, le orecchie per ascoltare il ritorno di ciò che si legge; tuttavia solo una parte è legata al libro da un filo invisibile: la mente.
La mente, infatti, assorbe quella verità scritta e poi la rielabora. La metabolizza e, successivamente, entra nel grande silenzio della riflessione. La scatola corporea si rilassa, appoggia la testa e il peso di quella verità scivola via; il pensiero gira e svuota la mente per arrivare alla verità celata.
Da qui la leggerezza dei corpi disegnati da Enrique Moya; la scatola del corpo non c'é più; è rimasta solo l'anima e il corpo diviene una trasparenza in lontananza, attraversata da parole e pensieri in piena e continua rielaborazione.
In alcune opere poi l'immagine della verità è avvolta in una ovale cornice dorata sulla quale si poggia una impalpabile farfalla:
ARRIVA DOPO LA TEMPESTA UN GRANDE SILENZIO.
IN UN'AREA RAREFATTA STA LA POESIA DELLA LEGGEREZZA
SULLA PUNTA DI UN INSETTO
DAL FASCINO E DALLA FORZA IMMORTALE.
Maria Laura Perilli
Opening: mercoledì 15 novembre 2017 ore 19
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