Cesare Tacchi. Una casa di foglie e fogli

Cesare Tacchi, Il pensare tra il fare, 1984 (dettaglio) I Ph. Salvatore Piermarini - Archivio Cesare Tacchi.
Dal 19 Febbraio 2022 al 09 Aprile 2022
Roma
Luogo: z2o project
Indirizzo: Via Baccio Pontelli 16
Orari: solo su appuntamento, obbligatori super green pass e mascherina per la protezione individuale
Curatori: Daniela Bigi
Telefono per informazioni: +39 06 70452261
E-Mail info: info@z2ogalleria.it
Sito ufficiale: http://www.z2ogalleria.it
z2o project è lieta di presentare, sabato 19 febbraio 2022, la mostra Cesare Tacchi. Una casa di foglie e fogli, a cura di Daniela Bigi in collaborazione con l’Archivio Cesare Tacchi.
La mostra Cesare Tacchi. Una casa di foglie e fogli propone un’immersione nel mondo pittorico dell’artista romano seguendo due dimensioni del pensiero che egli mise a fuoco a partire dai primi anni Ottanta e sulle quali lavorò per molto tempo, il bosco e il giardino, misterioso e simbolico il primo, razionale e progettabile il secondo. Due metafore care alla storia dell’arte e alla filosofia, certo, ma che Tacchi elaborò in termini del tutto autonomi mentre indagava sul come voler essere artista e sul comevoler intendere il linguaggio, questioni che rivestirono una specifica importanza all’interno della sua poetica.
“Con il registro complesso che ha contraddistinto il suo procedere – scrive la curatrice in catalogo – rigoroso, enigmatico, inventivo, problematico, e sempre intrinsecamente giocoso, la selezione di opere in mostra segue dunque uno dei possibili sentieri che si profilarono ad un certo punto della sua ricerca, quando apparve per l’appunto il bosco, contenitore di segreti, luogo profondo nel quale l’artista (uccel di bosco) poteva attivare il suo mondo di immagini, ma anche momento originario in cui prendevano forma e suono le parole, quell’elemento primario del linguaggio verbale che mediava i rapporti con la realtà tutta, compresa quella naturale. Parole che nella loro essenzialità si facevano ora oggetto ora immagine, e che tempo dopo trovarono un nido tra le foglie ordinate e ripetute del giardino, un terreno di solitudine elettiva ove poter individuare e condividere la radice stessa dei nessi esistenziali.
Quelle griglie ricorrenti di foglie, ora più disegnate e arabescate, ora più geometriche e stilizzate, diventavano nel frattempo griglie di fogli, e con consapevolezza cristallina raccontavano dell’importanza dell’astrarre e del nascondere per meglio rivelare. Pattern silenziosi e controllati, che come già era accaduto nelle tappezzerie degli anni Sessanta esplicitavano l’irriducibile essenza concettuale di tutto il lavoro di Cesare Tacchi, dai quadri-oggetto agli oggetti-quadro, dalle performance ai progetti di ambienti, dagli innumerevoli disegni a tutta la sua ricca e coraggiosa produzione pittorica.
Così, dalla figuratività simbolica di un’opera come Il pensare tra il fare (la miseria), il percorso espositivo conduce alle iterazioni divertite di Fogliolinee nere e Fogliolinee bianche e, passando per territori metafisici (La metafisica) e visioni originarie (Mutter), si risolve nel grande rosso del Viaggio al termine della notte secondo i canoni della pittura, dove foglie e fogli si ricompongono in una sintesi misteriosa e ragionatissima, nel campo di un quotidiano «esercizio obbligatorio».”
Si ringraziano L’Archivio Cesare Tacchi, Rossana Palma e Gaia Lisa Tacchi per la preziosa collaborazione.
Opening sabato 19 febbraio 2022 h. 11-19
La mostra Cesare Tacchi. Una casa di foglie e fogli propone un’immersione nel mondo pittorico dell’artista romano seguendo due dimensioni del pensiero che egli mise a fuoco a partire dai primi anni Ottanta e sulle quali lavorò per molto tempo, il bosco e il giardino, misterioso e simbolico il primo, razionale e progettabile il secondo. Due metafore care alla storia dell’arte e alla filosofia, certo, ma che Tacchi elaborò in termini del tutto autonomi mentre indagava sul come voler essere artista e sul comevoler intendere il linguaggio, questioni che rivestirono una specifica importanza all’interno della sua poetica.
“Con il registro complesso che ha contraddistinto il suo procedere – scrive la curatrice in catalogo – rigoroso, enigmatico, inventivo, problematico, e sempre intrinsecamente giocoso, la selezione di opere in mostra segue dunque uno dei possibili sentieri che si profilarono ad un certo punto della sua ricerca, quando apparve per l’appunto il bosco, contenitore di segreti, luogo profondo nel quale l’artista (uccel di bosco) poteva attivare il suo mondo di immagini, ma anche momento originario in cui prendevano forma e suono le parole, quell’elemento primario del linguaggio verbale che mediava i rapporti con la realtà tutta, compresa quella naturale. Parole che nella loro essenzialità si facevano ora oggetto ora immagine, e che tempo dopo trovarono un nido tra le foglie ordinate e ripetute del giardino, un terreno di solitudine elettiva ove poter individuare e condividere la radice stessa dei nessi esistenziali.
Quelle griglie ricorrenti di foglie, ora più disegnate e arabescate, ora più geometriche e stilizzate, diventavano nel frattempo griglie di fogli, e con consapevolezza cristallina raccontavano dell’importanza dell’astrarre e del nascondere per meglio rivelare. Pattern silenziosi e controllati, che come già era accaduto nelle tappezzerie degli anni Sessanta esplicitavano l’irriducibile essenza concettuale di tutto il lavoro di Cesare Tacchi, dai quadri-oggetto agli oggetti-quadro, dalle performance ai progetti di ambienti, dagli innumerevoli disegni a tutta la sua ricca e coraggiosa produzione pittorica.
Così, dalla figuratività simbolica di un’opera come Il pensare tra il fare (la miseria), il percorso espositivo conduce alle iterazioni divertite di Fogliolinee nere e Fogliolinee bianche e, passando per territori metafisici (La metafisica) e visioni originarie (Mutter), si risolve nel grande rosso del Viaggio al termine della notte secondo i canoni della pittura, dove foglie e fogli si ricompongono in una sintesi misteriosa e ragionatissima, nel campo di un quotidiano «esercizio obbligatorio».”
Si ringraziano L’Archivio Cesare Tacchi, Rossana Palma e Gaia Lisa Tacchi per la preziosa collaborazione.
Opening sabato 19 febbraio 2022 h. 11-19
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 15 febbraio 2025 al 29 giugno 2025 Milano | Palazzo Reale
Casorati
-
Dal 14 febbraio 2025 al 14 settembre 2025 Roma | Chiostro del Bramante
FLOWERS. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale
-
Dal 14 febbraio 2025 al 06 aprile 2025 Torino | CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia
Henri Cartier-Bresson e l’Italia / Riccardo Moncalvo. Fotografie 1932-1990
-
Dal 11 febbraio 2025 al 18 maggio 2025 Roma | Musei Capitolini
I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una collezione
-
Dal 04 febbraio 2025 al 23 aprile 2025 Roma | Parco archeologico del Colosseo - Curia Iulia
Da Sharjah a Roma lungo la via delle spezie
-
Dal 05 febbraio 2025 al 07 settembre 2025 Bologna | MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna
Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo