Antonella Privitera. Tra terra e cielo
Dal 12 Giugno 2024 al 06 Settembre 2024
Roma
Luogo: Banca Profilo
Indirizzo: Via Giacomo Carissimi 41
Orari: su appuntamento via mail
Curatori: Gina Ingrassia
Enti promotori:
- Banca Profilo
E-Mail info: info@inmagina.it
Dopo sei anni dall’ultima personale romana, la talentuosa artista Antonella Privitera presenta nella Capitale una antologica allestita nella prestigiosa sede di Banca Profilo.
L’esposizione, aperta dall’12 giugno al 6 settembre 2024, prevede la presentazione di oltre trenta opere che si inseriscono in un arco temporale di produzione tra il 2018 e il 2024.
Promossa e ospitata da Banca Profilo, la mostra, a cura di Gina Ingrassia, con la collaborazione di Studio Arte 15, restituisce al pubblico l’immaginario figurativo dell’artista che si distingue per una puntuale e attenta riflessione sulla dinamica maschile-femminile intesa in chiave archetipica.
In mostra, accanto al repertorio iconografico storico composto da installazioni e wall-sculpture, le Lune, le suggestioni d’Africa, gli Animali totem e i Paesaggi astratti, sono presenti opere inedite di ultima realizzazione che, per la prima volta nella produzione dell’artista, presentano il colore come protagonista.
In queste composizioni fotografiche, rielaborate in digitale e fissate su svariati supporti, prendono vita e danzano le sue donne bellissime e fiere che incarnano valori e sentimenti puri: la fede, la bellezza, la gioia, la libertà, l’eleganza, la classe, l’equilibrio, l’armonia...
Antonella Privitera non teme di sperimentare tecniche e materiali nuovi e diversi, come di recente il plexiglass, con le sue evanescenti trasparenze e leggero come le sue donne che si librano oltre i confini e la materia.
Al plexiglass affianca metallo, alluminio, legno e poliuretano, materiali lavorati fino a farne emergere le potenzialità della luce.
L’antologica consegna al visitatore una panoramica pressoché completa della recente attività creativa, offrendo la possibilità di un viaggio unico e affascinante nella mente e nel cuore dell’artista.
Camminando tra le opere di Antonella Privitera - scrive la curatrice Gina Ingrassia - ci muoviamo in una “foresta di simboli”, un universo di segni e rimandi in cui anche le opere astratte celano mondi che l’arte svela e manifesta, universi infiniti dove l’occhio scivola lungo l’intera superficie cercando di cogliere il senso di quel viaggio misterioso che è la vita, con i suoi alti e bassi, tra dolore e gioia, tra buio e luce, tra Terra e Cielo.
Antonella Privitera, nata a Roma da famiglia siciliana, ha iniziato la sua carriera artistica nel 2008 dopo un trascorso professionale nell'Ufficio Stampa di Fendi, cui ha fatto seguito la realizzazione di una propria linea di moda mare. Le sue opere sono presenti ad oggi in diverse collezioni private di personaggi noti nel mondo della moda, dello spettacolo e dell'imprenditoria.
Trascorre molto tempo in Africa, insegnando "Art and Creativity" nelle scuole del Kenia.
Grazie alle esperienze nella Terra dove tutto è nato, le sue creazioni sono il riflesso di un percorso spirituale e di crescita interiore, alla ricerca del significato sacro di Namasté: "la mia anima saluta la tua anima".
Antonella non ha mai smesso di creare, anche e soprattutto durante i periodi della sua vita più difficili, che oggi definisce "intensi e determinanti".
L’arte ha rappresentato l'essenza stessa della sua esistenza.
Il freddo del metallo si riscalda non soltanto a contatto del calore emanato dal legno, ma anche per l'accostamento ad altri elementi che appartengono alla terra, come le pietre e la sabbia provenienti da ogni parte del mondo.
Nelle sue opere emerge la sua filosofia buddhista e una marcata antitesi tra lavori dalla forte intensità strutturale e figura umana, per lo più femminile, la cui presenza è a volte soltanto suggerita e altre (spesso drammaticamente) rappresentata.
L'opera indaga in modo spirituale sul mistero della vita e degli incontri, e ne diventa rappresentazione tangibile.
Attenta osservatrice della realtà, da questo mondo attuale depauperato dei suoi equilibri politici, sociali, climatici, economici, prende le mosse una parte della sua produzione artistica che ha raccontato un Mondo a pezzi che sembra aprirsi, nonostante tutto, a uno spiraglio di luce, di speranza.
In questi lavori il mondo è nero, bruciato, intagliato, ma il vetro con il suo scintillio, la brillantezza, implica la sua trasparenza, la rinascita che sta dietro la frantumazione.
Il recentissimo lavoro presentato in mostra nel 2024 rappresenta un ulteriore passaggio che vede la manifestazione del colore, simbolo del potere trasformativo della luce.
Inaugurazione 11 giugno 2024 ore 18
L’esposizione, aperta dall’12 giugno al 6 settembre 2024, prevede la presentazione di oltre trenta opere che si inseriscono in un arco temporale di produzione tra il 2018 e il 2024.
Promossa e ospitata da Banca Profilo, la mostra, a cura di Gina Ingrassia, con la collaborazione di Studio Arte 15, restituisce al pubblico l’immaginario figurativo dell’artista che si distingue per una puntuale e attenta riflessione sulla dinamica maschile-femminile intesa in chiave archetipica.
In mostra, accanto al repertorio iconografico storico composto da installazioni e wall-sculpture, le Lune, le suggestioni d’Africa, gli Animali totem e i Paesaggi astratti, sono presenti opere inedite di ultima realizzazione che, per la prima volta nella produzione dell’artista, presentano il colore come protagonista.
In queste composizioni fotografiche, rielaborate in digitale e fissate su svariati supporti, prendono vita e danzano le sue donne bellissime e fiere che incarnano valori e sentimenti puri: la fede, la bellezza, la gioia, la libertà, l’eleganza, la classe, l’equilibrio, l’armonia...
Antonella Privitera non teme di sperimentare tecniche e materiali nuovi e diversi, come di recente il plexiglass, con le sue evanescenti trasparenze e leggero come le sue donne che si librano oltre i confini e la materia.
Al plexiglass affianca metallo, alluminio, legno e poliuretano, materiali lavorati fino a farne emergere le potenzialità della luce.
L’antologica consegna al visitatore una panoramica pressoché completa della recente attività creativa, offrendo la possibilità di un viaggio unico e affascinante nella mente e nel cuore dell’artista.
Camminando tra le opere di Antonella Privitera - scrive la curatrice Gina Ingrassia - ci muoviamo in una “foresta di simboli”, un universo di segni e rimandi in cui anche le opere astratte celano mondi che l’arte svela e manifesta, universi infiniti dove l’occhio scivola lungo l’intera superficie cercando di cogliere il senso di quel viaggio misterioso che è la vita, con i suoi alti e bassi, tra dolore e gioia, tra buio e luce, tra Terra e Cielo.
Antonella Privitera, nata a Roma da famiglia siciliana, ha iniziato la sua carriera artistica nel 2008 dopo un trascorso professionale nell'Ufficio Stampa di Fendi, cui ha fatto seguito la realizzazione di una propria linea di moda mare. Le sue opere sono presenti ad oggi in diverse collezioni private di personaggi noti nel mondo della moda, dello spettacolo e dell'imprenditoria.
Trascorre molto tempo in Africa, insegnando "Art and Creativity" nelle scuole del Kenia.
Grazie alle esperienze nella Terra dove tutto è nato, le sue creazioni sono il riflesso di un percorso spirituale e di crescita interiore, alla ricerca del significato sacro di Namasté: "la mia anima saluta la tua anima".
Antonella non ha mai smesso di creare, anche e soprattutto durante i periodi della sua vita più difficili, che oggi definisce "intensi e determinanti".
L’arte ha rappresentato l'essenza stessa della sua esistenza.
Il freddo del metallo si riscalda non soltanto a contatto del calore emanato dal legno, ma anche per l'accostamento ad altri elementi che appartengono alla terra, come le pietre e la sabbia provenienti da ogni parte del mondo.
Nelle sue opere emerge la sua filosofia buddhista e una marcata antitesi tra lavori dalla forte intensità strutturale e figura umana, per lo più femminile, la cui presenza è a volte soltanto suggerita e altre (spesso drammaticamente) rappresentata.
L'opera indaga in modo spirituale sul mistero della vita e degli incontri, e ne diventa rappresentazione tangibile.
Attenta osservatrice della realtà, da questo mondo attuale depauperato dei suoi equilibri politici, sociali, climatici, economici, prende le mosse una parte della sua produzione artistica che ha raccontato un Mondo a pezzi che sembra aprirsi, nonostante tutto, a uno spiraglio di luce, di speranza.
In questi lavori il mondo è nero, bruciato, intagliato, ma il vetro con il suo scintillio, la brillantezza, implica la sua trasparenza, la rinascita che sta dietro la frantumazione.
Il recentissimo lavoro presentato in mostra nel 2024 rappresenta un ulteriore passaggio che vede la manifestazione del colore, simbolo del potere trasformativo della luce.
Inaugurazione 11 giugno 2024 ore 18
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