Andrea Viviani. Ritmi instabil
Dal 18 Settembre 2016 al 15 Gennaio 2017
Roma
Luogo: Musei di Villa Torlonia - Casina delle Civette
Indirizzo: via Nomentana 70
Orari: da martedì a domenica ore 9-19; 24 e 31 dicembre ore 9-14. La biglietteria chiude 45 minuti prima
Curatori: Gianluca Ranzi
Enti promotori:
- Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: Casina delle Civette + mostra: Andrea Viviani. Ritmi instabili € 6 intero; € 5 ridotto. Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza) € 5 intero; € 4 ridotto
Telefono per informazioni: +39 060608
E-Mail info: info@museivillatorlonia.it
Sito ufficiale: http://www.museivillatorlonia.it
La mostra di Andrea Viviani presenta una quindicina di sculture a stelo ed alcune installazioni concepite appositamente per lo spazio della Casina delle Civette dei Musei di Villa Torlonia a Roma.
Lo spazio, la ceramica e la natura sono protagonisti di questa mostra, a cura di Gianluca Ranzi, che alterna la verticalità delle singole sculture all’estensione delle stesse nello spazio museale, anche dando luogo ad installazioni ambientali (la Camera dei Nodi, 2016) o sospese che fluttuano nello spazio (Ritmi Instabili, 2016).
In questa mostra la materia (la ceramica refrattaria) e lo spazio portano sempre in sé la memoria dello sforzo fisico dell’artista, che plasma, tornisce e cuoce, ed è proprio nella vulcanica lotta tra gli elementi che Andrea Viviani scatena nel forno di cottura, che si creano, secondo l’antico processo della ceramica Raku giapponese, effetti cromatici e riflessi opalescenti e traslucidi. Infatti fronde, aghi di pino e foglie vengono usati da Viviani nel forno di cottura per intensificare il processo di riduzione, e così intaccano le superfici della ceramica segnandola con eccentriche evoluzioni, segni e striature, tragitti grafici che non si ripetono mai uguali, marchi indelebili delle lame di fuoco, ramature dall’oro al rosso-bruno e dal celeste al viola.
In considerazione dell’acceso cromatismo delle sue sculture, non va dimenticata l’ammirazione dell’artista per lo sperimentalismo di Fortunato Depero, di cui si sente un’eco lontana nella capacità plastica di Viviani, anche vibrante di ironia (si vedano a proposito i suoi fantasmagorici totem di pesci), di musicalità e di ritmica naturale. Da Depero viene anche l’interesse estremo per i materiali e per le tecniche, per la varietà degli effetti cromatici e per la ricerca di sempre nuove soluzioni realizzative e compositive.
Nell’attenzione alla natura, che quindi non è semplice mimesi di forme, quanto piuttosto una sintonia empatica con i suoi ritmi e con i suoi processi, Andrea Viviani fa della propria intuizione e dell'osservazione all’ambiente che lo circonda, il centro di una pratica d'indagine sul mondo poetica e profonda, che sa comprendere anche le leggi del caos, dell'instabilità, dell'imprevedibile e dell'irregolare. Questa visione articolata e complessa trova nella serie delle sculture di ceramica a stelo verticale, iniziata nel 2004, la sua dichiarazione più esplicita. Sono accumulazioni di forme geometriche irregolari, modellate come spugne traspiranti, pietre iridescenti, concrezioni marine o basalti vulcanici. Infine solchi, fenditure, buchi e crateri divelgono la struttura chiusa dei volumi e aprono la scultura alle possibilità del divenire, facendo emergere i minerali contenuti negli smalti sotto forma di sfumature argentee, ramate e di cobalto.
Andrea Viviani è nato a Tione di Trento nel 1970. Frequenta l'Università di Venezia e Trento dove si laurea in Economia Politica. Nel 2000/2001 approfondisce la tecnica ceramica presso l'atelier di Roger Capron a Vallauris in Francia. Alcune opere di Viviani sono presenti nel Keramic Museum Westerwaldmuseum of Hohr-Grenzhausen di Koblenza e presso il Museo delle ceramiche Cielle di Castellamonte (TO). Nel 2002 apre il suo studio a Madonna di Campiglio dove attualmente vive e Lavora.
Catalogo con testi di Maria Grazia Massafra e di Gianluca Ranzi. Il catalogo verrà presentato al pubblico successivamente all’inaugurazione, in data 15 ottobre 2016.
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