Il posto delle favole 2014
Dal 02 Agosto 2014 al 31 Agosto 2014
Rocca Sinibalda | Rieti
Luogo: Museo Agapito Miniucchi
Indirizzo: piazza Vittoria 15
Orari: giovedì e venerdì 10.30-13 / 18-20; sabato e domenica 10.30-13 / 18-22 o su appuntamento
Curatori: Barbara Pavan
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0765 709056
E-Mail info: studio7artecont@gmail.com
Sito ufficiale: http://miniucchiagapito.blogspot.it
Apre i battenti il 2 agosto a Rocca Sinibalda (Ri) presso il Museo Agapito Miniucchi (piazza della Vittoria 15) l’edizione 2014 della mostra internazionale di illustrazione per l’infanzia "Il posto delle favole", a cura di Barbara Pavan.
Per un mese intero il museo diventa un grande ‘libro/contenitore’ per fiabe e favole, classiche o contemporanee, illustrate da 42 artisti, italiani e stranieri. La mostra offre al pubblico un ampio panorama del settore dell’illustrazione per bambini e consente di mettere a confronto le diverse tecniche espressive, dall’acquerello al disegno digitale.
In mostra opere di:
Andrea Alemanno (Italia), Paula Alter (Argentina), Ofra Amit (Israele), Stefano Bessoni (Italia), Rossana Bossù (Italia), Roberta Bridda (Italia), Valentina Brostean (Serbia), Olga Cazacu (Romania), Maria Cininha (Brasile), Simona Cordero (Italia), Daltr Onde (Italia), Lisa D’Andrea (Italia), Daniela Giarratana (Italia), Giorgia Grippo Belfi (Italia), Matteo Gubellini (Italia), Roger Hoyos (Perù), Nathalie Janer (Francia), Safa Kasaei (Iran), Efi Kokkinaki (Grecia), Akira Kusaka (Giappone), Regina Lukk_Toompere (Estonia), Estelì Meza (Messico), Eva Montanari (Italia), Yolanda Mosquera (Spagna), Patrizia Muzzin (Italia), Eugenia Nobati (Argentina), Ilaria Novelli (Italia), José Luis Ocana (Spagna), Elahe Panahi (Iran), Arianna Papini (Italia), Lucia Ricciardi (Italia), Guridi RN (Spagna), Richolly Rosazza (Italia), Laura Sighinolfi (Italia), Connie Snoek (Olanda), Sarolta Szulyovszky (Ungheria), Chiara Tassinari (Italia), Satoe Tone (Giappone), Arianna Usai (Italia), Jacqueline van Leeuwenstein (Olanda), Luca Vannozzi (Italia) e Daniela Volpari (Italia).
Era il 1977 quando Bruno Bettelheim pubblicava il suo testo, - scrive Eliana Frontini nel testo introduttivo alla mostra - dove evidenziava come il mondo incantato delle favole sia indispensabile e fondamentale per lo sviluppo psichico del bambino. Le fiabe contribuiscono a mettere ordine in quel caos interno ed esterno nel quale il bambino si trova catapultato con la nascita, rassicurano i piccoli di fronte alle ansie della vita, placano le loro insicurezze con l’inevitabile lieto fine, che immancabilmente arriva per l’eroe, come premio per aver affrontato con onestà e magari un pizzico di magia mille peripezie, ostacoli e problemi. Alle stesse conclusioni era giunto già nel 1928 Vladimir Jakovlevi? Propp (…). Il mondo delle fiabe è sterminato, esse variano a seconda dei luoghi geografici, dei tempi, delle culture, ma sia lo scopo ultimo evidenziato da Bettelheim che le categorie estratte da Propp non cambiano. Inoltre, da sempre, quando una fiaba è edita, è corredata da illustrazioni: è nel XIX secolo che le illustrazioni dei libri di favole raggiungono la loro fase più importante in assoluto, e ancor oggi non c’è fotografia o altra tecnica moderna in grado di sostituire la mano e la sensibilità dell’illustratore di libri per l’infanzia, capace di far sognare qualunque bambino – o adulto – li guardi. Un notevole compendio dei lavori di ben oltre 40 illustratori di libri per bambini di fama internazionale è offerto da “Il posto delle favole”, la splendida kermesse giunta alla seconda edizione, che riesce a raggiungere l’obiettivo di offrire al pubblico un ampio panorama dell’illustrazione contemporanea per l’infanzia. (…) La fiaba come parabola dell’esistenza, strumento semplice e alla portata della semplice razionalità del bambino per comprendere i misteri dell’esistenza, del mondo, della vita: questo era per gli antichi, Esopo e Fedro insegnano, e questo è ancora, nonostante i testi naturalmente contestualizzati nel tempo, per noi. Gli illustratori divengono così attenti guardiani dei ricordi della nostra infanzia, e tutti abbiamo bisogno di ricordi che ci rammentino chi siamo.’
Per un mese intero il museo diventa un grande ‘libro/contenitore’ per fiabe e favole, classiche o contemporanee, illustrate da 42 artisti, italiani e stranieri. La mostra offre al pubblico un ampio panorama del settore dell’illustrazione per bambini e consente di mettere a confronto le diverse tecniche espressive, dall’acquerello al disegno digitale.
In mostra opere di:
Andrea Alemanno (Italia), Paula Alter (Argentina), Ofra Amit (Israele), Stefano Bessoni (Italia), Rossana Bossù (Italia), Roberta Bridda (Italia), Valentina Brostean (Serbia), Olga Cazacu (Romania), Maria Cininha (Brasile), Simona Cordero (Italia), Daltr Onde (Italia), Lisa D’Andrea (Italia), Daniela Giarratana (Italia), Giorgia Grippo Belfi (Italia), Matteo Gubellini (Italia), Roger Hoyos (Perù), Nathalie Janer (Francia), Safa Kasaei (Iran), Efi Kokkinaki (Grecia), Akira Kusaka (Giappone), Regina Lukk_Toompere (Estonia), Estelì Meza (Messico), Eva Montanari (Italia), Yolanda Mosquera (Spagna), Patrizia Muzzin (Italia), Eugenia Nobati (Argentina), Ilaria Novelli (Italia), José Luis Ocana (Spagna), Elahe Panahi (Iran), Arianna Papini (Italia), Lucia Ricciardi (Italia), Guridi RN (Spagna), Richolly Rosazza (Italia), Laura Sighinolfi (Italia), Connie Snoek (Olanda), Sarolta Szulyovszky (Ungheria), Chiara Tassinari (Italia), Satoe Tone (Giappone), Arianna Usai (Italia), Jacqueline van Leeuwenstein (Olanda), Luca Vannozzi (Italia) e Daniela Volpari (Italia).
Era il 1977 quando Bruno Bettelheim pubblicava il suo testo, - scrive Eliana Frontini nel testo introduttivo alla mostra - dove evidenziava come il mondo incantato delle favole sia indispensabile e fondamentale per lo sviluppo psichico del bambino. Le fiabe contribuiscono a mettere ordine in quel caos interno ed esterno nel quale il bambino si trova catapultato con la nascita, rassicurano i piccoli di fronte alle ansie della vita, placano le loro insicurezze con l’inevitabile lieto fine, che immancabilmente arriva per l’eroe, come premio per aver affrontato con onestà e magari un pizzico di magia mille peripezie, ostacoli e problemi. Alle stesse conclusioni era giunto già nel 1928 Vladimir Jakovlevi? Propp (…). Il mondo delle fiabe è sterminato, esse variano a seconda dei luoghi geografici, dei tempi, delle culture, ma sia lo scopo ultimo evidenziato da Bettelheim che le categorie estratte da Propp non cambiano. Inoltre, da sempre, quando una fiaba è edita, è corredata da illustrazioni: è nel XIX secolo che le illustrazioni dei libri di favole raggiungono la loro fase più importante in assoluto, e ancor oggi non c’è fotografia o altra tecnica moderna in grado di sostituire la mano e la sensibilità dell’illustratore di libri per l’infanzia, capace di far sognare qualunque bambino – o adulto – li guardi. Un notevole compendio dei lavori di ben oltre 40 illustratori di libri per bambini di fama internazionale è offerto da “Il posto delle favole”, la splendida kermesse giunta alla seconda edizione, che riesce a raggiungere l’obiettivo di offrire al pubblico un ampio panorama dell’illustrazione contemporanea per l’infanzia. (…) La fiaba come parabola dell’esistenza, strumento semplice e alla portata della semplice razionalità del bambino per comprendere i misteri dell’esistenza, del mondo, della vita: questo era per gli antichi, Esopo e Fedro insegnano, e questo è ancora, nonostante i testi naturalmente contestualizzati nel tempo, per noi. Gli illustratori divengono così attenti guardiani dei ricordi della nostra infanzia, e tutti abbiamo bisogno di ricordi che ci rammentino chi siamo.’
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