I fanciulli battono le monete rosse
Dal 30 Luglio 2021 al 09 Gennaio 2022
Montemurro | Potenza
Luogo: Casa delle Muse
Indirizzo: Corso Leonardo Sinisgalli 44
Telefono per informazioni: +39 0971.753660
E-Mail info: info@fondazionesinisgalli.eu
Sito ufficiale: http://www.fondazionesinisgalli.eu
Nell’arte i sensi e i significati si moltiplicano per necessità vitale. L’arte è per definizione complessa, ambigua, mai esauriente e mai esaustiva, ma per questo sempre stimolante e suggestiva. Così anche il duplice omaggio a Leonardo Sinisgalli del maestro Franco Di Pede, accompagnato dalle rappresentazioni fotografiche di Antonello Di Gennaro, e del maestro Antonio Masini, per vece di suo figlio Nicola Masini, può assumere un doppio valore: sono omaggi, ossia espressioni di stima, riconoscenti allo stimolo creativo offerto dalla figura e dall’opera del poeta-ingegnere di Montemurro, e insieme sono doni che, in parte o in tutto, vanno ad arricchire il patrimonio culturale della Fondazione Leonardo Sinisgalli nella Casa delle Muse, impreziosendo così il paese natale del poeta e tutto il nostro territorio.
L’esposizione che si offre ai visitatori è frutto di questo gesto di generosità e si organizza coerentemente intorno ad alcuni dei più significativi simboli dell’arte sinisgalliana: il simbolismo del Gioco e quello della Poesia, nella persona delle proteiformi Muse, apparse al poeta su una quercia secolare tra realtà e Mito.
Il gioco dei fanciulli, l’espressione di un’immediatezza vitale e di un’irriflessa tensione verso la grazia, è stato reso immortale dai versi della quinta delle 18 poesie, «I fanciulli battono le monete rosse», diventando simbolo dell’infanzia numinosa in grado di competere con l’estasi degli dei. A questa idea di gioco, in grado di sublimare e guarire le ferite dell’anima e di conservare i valori dell’umanità anche nei momenti più difficili - come i tempi di pandemia globale che abbiamo attraversato e che speriamo di abbandonare presto - si ispira Di Pede, con le sue essenziali e delicate composizioni, rese poetiche dalla nuda bellezza degli oggetti e dai semplici e immortali gesti che si ripetono identici da millenni, esaltate a loro volta dalla luce e sottolineate dai cromatismi nelle immagini di Di Gennaro. Negli antichi oggetti ludici della tradizione si concentra un sapere antropologico arcaico e refrattario alle crisi, non a caso riprodotto nello stesso materiale in cui furono scavati i Sassi di Matera: un messaggio di fragile resistenza e indomita resilienza, espresso attraverso la poesia del gioco.
D’altra parte, in questo modo si esprimeva lo stesso Sinisgalli nel Furor mathematicus: «Io credo che il lavoro di incisione sul legno o su pietra, sul rame o su zinco, ha dato al segno e all’immagine una vita propria, una vita conclusa, silenziosa, onirica».
Anche Masini ha condotto attraverso l’incisione e il segno grafico la sua ricerca nei confronti di Sinisgalli. Nei materiali qui offerti al visitatore si può evidenziare lo svolgersi di un’idea artistica nelle sue fasi generative, dal tratto a penna che stilizza figure al gioco e monete variamente disposte all’aperto, all’estrapolazione di punti, linee e curve, che diventano parabole di metallo e medaglie nel monumento a Sinisgalli e alle sue monete rosse.
Allo stesso modo, gli studi, le incisioni, i ritratti del poeta possono trovare la loro sintesi ideale nella raffigurazione plastica in bronzo del volto di Sinisgalli che ne raccoglie la forza e la concentrazione. Infine, nelle opere grafiche di Masini si riescono a rintracciare riferimenti alle raccolte e alle singole liriche, dall’incontro con le Muse alla complessa trama di elementi metaforici, vegetali, animali e umani, che permettono di seguire percorsi nella produzione pittorica e scultorea dell’artista, sotto il segno della fusione con la natura, in una straordinaria rappresentazione del gioco della poesia.
Luigi Beneduci | Direttore Fondazione Leonardo Sinisgalli
L’esposizione che si offre ai visitatori è frutto di questo gesto di generosità e si organizza coerentemente intorno ad alcuni dei più significativi simboli dell’arte sinisgalliana: il simbolismo del Gioco e quello della Poesia, nella persona delle proteiformi Muse, apparse al poeta su una quercia secolare tra realtà e Mito.
Il gioco dei fanciulli, l’espressione di un’immediatezza vitale e di un’irriflessa tensione verso la grazia, è stato reso immortale dai versi della quinta delle 18 poesie, «I fanciulli battono le monete rosse», diventando simbolo dell’infanzia numinosa in grado di competere con l’estasi degli dei. A questa idea di gioco, in grado di sublimare e guarire le ferite dell’anima e di conservare i valori dell’umanità anche nei momenti più difficili - come i tempi di pandemia globale che abbiamo attraversato e che speriamo di abbandonare presto - si ispira Di Pede, con le sue essenziali e delicate composizioni, rese poetiche dalla nuda bellezza degli oggetti e dai semplici e immortali gesti che si ripetono identici da millenni, esaltate a loro volta dalla luce e sottolineate dai cromatismi nelle immagini di Di Gennaro. Negli antichi oggetti ludici della tradizione si concentra un sapere antropologico arcaico e refrattario alle crisi, non a caso riprodotto nello stesso materiale in cui furono scavati i Sassi di Matera: un messaggio di fragile resistenza e indomita resilienza, espresso attraverso la poesia del gioco.
D’altra parte, in questo modo si esprimeva lo stesso Sinisgalli nel Furor mathematicus: «Io credo che il lavoro di incisione sul legno o su pietra, sul rame o su zinco, ha dato al segno e all’immagine una vita propria, una vita conclusa, silenziosa, onirica».
Anche Masini ha condotto attraverso l’incisione e il segno grafico la sua ricerca nei confronti di Sinisgalli. Nei materiali qui offerti al visitatore si può evidenziare lo svolgersi di un’idea artistica nelle sue fasi generative, dal tratto a penna che stilizza figure al gioco e monete variamente disposte all’aperto, all’estrapolazione di punti, linee e curve, che diventano parabole di metallo e medaglie nel monumento a Sinisgalli e alle sue monete rosse.
Allo stesso modo, gli studi, le incisioni, i ritratti del poeta possono trovare la loro sintesi ideale nella raffigurazione plastica in bronzo del volto di Sinisgalli che ne raccoglie la forza e la concentrazione. Infine, nelle opere grafiche di Masini si riescono a rintracciare riferimenti alle raccolte e alle singole liriche, dall’incontro con le Muse alla complessa trama di elementi metaforici, vegetali, animali e umani, che permettono di seguire percorsi nella produzione pittorica e scultorea dell’artista, sotto il segno della fusione con la natura, in una straordinaria rappresentazione del gioco della poesia.
Luigi Beneduci | Direttore Fondazione Leonardo Sinisgalli
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