Tesori danteschi a Piacenza: il Landiano 190, frammenti, incunaboli e cinquecentine

Tesori danteschi a Piacenza: il Landiano 190, frammenti, incunaboli e cinquecentine
Dal 23 Ottobre 2021 al 30 Gennaio 2022
Piacenza
Luogo: Palazzo Farnese
Indirizzo: Piazza Cittadella 29
Orari: martedì-domenica 10-13 / 15-18
Enti promotori:
- Comune di Piacenza
- Biblioteca Passerini-Landi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0523 492410
E-Mail info: biblio.reference@comune.piacenza.it
Sito ufficiale: http://www.palazzofarnese.piacenza.it
Dal 23 ottobre 2021 al 31 gennaio 2022, Palazzo Farnese di Piacenza ospita la mostra Tesori danteschi a Piacenza: il Landiano 190, frammenti, incunaboli e cinquecentine, tappa piacentina del percorso espositivo “Dante e la Divina Commedia in Emilia Romagna” che si propone di valorizzare le testimonianze dantesche, conservate negli archivi e nelle biblioteche della regione, in occasione del settimo centenario della morte del Sommo Poeta.
La rassegna, promossa dal Comune di Piacenza, dalla Biblioteca Passerini-Landi, in collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Farnese, ruota attorno al Codice Landiano 190 (1336), già considerato l’antiquissimus,cioè il manoscritto più antico di data certa della Commedia di Dante.
Di quest’opera sono illustrate le vicende e le specificità che ne fanno un pezzo documentario di grande valore. La sua fama gli deriva dalla data 1336 che il copista annota diligentemente in fine insieme con il proprio nome, Antonio da Fermo, e con quello del committente, Beccario Beccaria, all'epoca podestà di Genova.
All’interno della mostra si trovano 4 edizioni del Quattrocento e 9 del Cinquecento, conservate alla Biblioteca Passerini-Landi.
Grazie a questi incunaboli e cinquecentine è possibile ripercorrere le fasi della diffusione della Commedia, ai quali si aggiungono frammenti di manoscritti che tramandano brevi brani della Commedia, talora accompagnati da commenti, recuperati dalla legatura di altri volumi o dalla coperta di documenti d'archivio.
L’esposizione offre al visitatore anche un percorso più prettamente didattico e iconografico, con spunti relativi alla storia di Dante e della Commedia e al suo influsso nella tradizione letteraria e artistica.
La rassegna, promossa dal Comune di Piacenza, dalla Biblioteca Passerini-Landi, in collaborazione con i Musei Civici di Palazzo Farnese, ruota attorno al Codice Landiano 190 (1336), già considerato l’antiquissimus,cioè il manoscritto più antico di data certa della Commedia di Dante.
Di quest’opera sono illustrate le vicende e le specificità che ne fanno un pezzo documentario di grande valore. La sua fama gli deriva dalla data 1336 che il copista annota diligentemente in fine insieme con il proprio nome, Antonio da Fermo, e con quello del committente, Beccario Beccaria, all'epoca podestà di Genova.
All’interno della mostra si trovano 4 edizioni del Quattrocento e 9 del Cinquecento, conservate alla Biblioteca Passerini-Landi.
Grazie a questi incunaboli e cinquecentine è possibile ripercorrere le fasi della diffusione della Commedia, ai quali si aggiungono frammenti di manoscritti che tramandano brevi brani della Commedia, talora accompagnati da commenti, recuperati dalla legatura di altri volumi o dalla coperta di documenti d'archivio.
L’esposizione offre al visitatore anche un percorso più prettamente didattico e iconografico, con spunti relativi alla storia di Dante e della Commedia e al suo influsso nella tradizione letteraria e artistica.
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