Alfredo Di Bacco. Gli incamminati
Dal 11 Marzo 2014 al 18 Marzo 2014
Pescara
Luogo: Maison des Arts - Fondazione Pescarabruzzo
Indirizzo: c.so Umberto I, 83
Curatori: Anna Cutilli Di Silvestre
Telefono per informazioni: +39 085 4219109
E-Mail info: alfredodibacco@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.fondazionepescarabruzzo.it
I lavori di Alfredo Di Bacco colpiscono per il realismo della rappresentazione in un contesto di surrealtà.
Un corpo nudo di donna appare disteso in mezzo a una landa desolata, oppure un gruppo di operai lavora a un busto di pietra che emerge dal terreno come un reperto archeologico.
Queste sono le immagini misteriose e inquietanti presentate qui dall’artista, dove prevalgono i cromatismi ombrosi di un tramonto che, più che evocare la notte, sembra presagire una catastrofe cosmica.
Nel delineare la sua narrazione visiva, l’artista rivela una cultura compositiva tutt’altro che scontata, poiché quanto più l’immagine è di fatto leggibile, tanto più rimane inafferabile a una lettura ragionata, dove il non detto emerge con le fattezze di un incubo, come quelli che a volte pervadono la mente prima del risveglio, e che di giorno si rivelano come la proiezione inconscia di una pena segreta.
Paolo Levi - Dal libro catalogo “Monreale” Una raccolta d’arte contemporanea italiana, C.D.A. Editore 2010, Palermo
“...Dunque c’è ancora una volta un superamento della Metafisica, nel passaggio tra enigma insolubile e allusione al concetto, laddove l’arte non è più vista come pura speculazione, ma come portatrice di grandi significati. Certo Di Bacco non rende la vita facile al suo pubblico, le cui aspettative non sono mai disattese, né quando l’artista si serve dei toni promiscui del caravaggismo per rendere la scena il più oscura e ambigua possibile, né quando la rappresentazione sembra brillare sotto una luce nuova, come in tempi recenti....”
Chiara Strozzieri. Dal catalogo della mostra “Mondi svelati”, Archivio di Stato, Sulmona, 2013
“ …..Dal sentimento dell’assenza di confini, in una terra di nessuno, da questa introiettata immensità, prende forma e vita la condizione di silenzio, quiete carica di suggestione o terribile oblio, che Alfredo Di Bacco, con sapiente visionarietà, mette in scena, lasciandoci con le nostre domande, partecipi delle sue proiezioni.
Maria Cristina Ricciardi. Dalla presentazione della mostra “Alfredo Di Bacco e la forza salvifica della pittura”, Mediamuseum, Pescara, 2013
Un corpo nudo di donna appare disteso in mezzo a una landa desolata, oppure un gruppo di operai lavora a un busto di pietra che emerge dal terreno come un reperto archeologico.
Queste sono le immagini misteriose e inquietanti presentate qui dall’artista, dove prevalgono i cromatismi ombrosi di un tramonto che, più che evocare la notte, sembra presagire una catastrofe cosmica.
Nel delineare la sua narrazione visiva, l’artista rivela una cultura compositiva tutt’altro che scontata, poiché quanto più l’immagine è di fatto leggibile, tanto più rimane inafferabile a una lettura ragionata, dove il non detto emerge con le fattezze di un incubo, come quelli che a volte pervadono la mente prima del risveglio, e che di giorno si rivelano come la proiezione inconscia di una pena segreta.
Paolo Levi - Dal libro catalogo “Monreale” Una raccolta d’arte contemporanea italiana, C.D.A. Editore 2010, Palermo
“...Dunque c’è ancora una volta un superamento della Metafisica, nel passaggio tra enigma insolubile e allusione al concetto, laddove l’arte non è più vista come pura speculazione, ma come portatrice di grandi significati. Certo Di Bacco non rende la vita facile al suo pubblico, le cui aspettative non sono mai disattese, né quando l’artista si serve dei toni promiscui del caravaggismo per rendere la scena il più oscura e ambigua possibile, né quando la rappresentazione sembra brillare sotto una luce nuova, come in tempi recenti....”
Chiara Strozzieri. Dal catalogo della mostra “Mondi svelati”, Archivio di Stato, Sulmona, 2013
“ …..Dal sentimento dell’assenza di confini, in una terra di nessuno, da questa introiettata immensità, prende forma e vita la condizione di silenzio, quiete carica di suggestione o terribile oblio, che Alfredo Di Bacco, con sapiente visionarietà, mette in scena, lasciandoci con le nostre domande, partecipi delle sue proiezioni.
Maria Cristina Ricciardi. Dalla presentazione della mostra “Alfredo Di Bacco e la forza salvifica della pittura”, Mediamuseum, Pescara, 2013
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