Tre secoli di birra. Nuovi allestimenti per il museo
![Boccale in gres della Manifattura di Altenburg (Turingia), 1700 ca. Boccale in gres della Manifattura di Altenburg (Turingia), 1700 ca.](http://www.arte.it/foto/600x450/b2/65373-boccale.jpg)
Boccale in gres della Manifattura di Altenburg (Turingia), 1700 ca.
Dal 18 Giugno 2017 al 30 Giugno 2017
Napoli
Luogo: Museo della ceramica Duca di Martina in Villa Floridiana
Indirizzo: via Cimarosa 77
Enti promotori:
- MiBACT - Polo museale della Campania
Costo del biglietto: € 4
Telefono per informazioni: +39 081 5788418
E-Mail info: pm-cam.martina@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.polomusealecampania.beniculturali.it
Domenica 18 giugno, alle ore 10, nel Museo Duca di Martina sarà presenata la nuova sezione espositiva dedicata ai boccali da birra in grès, terracotta e maiolica, di manifattura tedesca dei secoli XVI-XVIII. Il nuovo allestimento è stato realizzato con l’impegno di 17 giovani studenti del Liceo Classico “G. Garibaldi” di Napoli in occasione del Progetto di Alternanza Scuola Lavoro, nel corso delle 50 ore di attività svolte al museo.
Gli allievi hanno curato tutte le fasi di realizzazione di una mostra: dalle ricerche e dallo studio accurato delle opere da esporre al creativo progetto espositivo, realizzato recuperando un antico armadio come vetrina e presentando la collezione in una piccola sala con camino di legno e pavimento in maiolica antica.
In questo ambiente, l’atmosfera scarna e ombrosa, con i dipinti secenteschi, raffiguranti La Contadina con brocca di creta, della Bottega di Marteen van Cleve (1527-1581) e Interno di osteria di David Teniers, il giovane (1610-1690) e il grande mobile in cui sono riposti i boccali da birra, ricorda l’ interno di un’antica una taverna.
La selezione degli oggetti comprende esemplari di importanti manifatture dell’Europa settentrionale prodotti tra Cinque e Settecento in materiali diversi: se in numerose altre sale del museo è possibile ammirare i boccali in porcellana orientale o europea, in avorio e in vetro, questo spazio è dedicato a un nucleo di manufatti in grès, in maiolica, in terracotta e in serpentinite.
Ad una manifattura di Siegburg operante nell’ultimo decennio del XVI secolo risalgono i tipici schnellen decorati con grottesche, emblemi, soggetti sacri e allegorie vicini allo stile di Hans Hilgers (attivo tra il 1565 e il 1595).
I primi boccali che presentano le caratteristiche dello schnelle furono prodotti nel 1559 ma la consuetudine di inserire la data tra le decorazioni a stampo risale già agli anni Trenta del Cinquecento. Significativi anche i boccali prodotti a Westerwald, a Creussen e ad Altenburg.
Questi, come altri prodotti in area germanica, sono tutti dotati di coperchio di peltro incernierato, un accorgimento necessario che, in assenza del ‘tappo’ di schiuma, permetteva di preservare dall’ossigeno le proprietà organolettiche della birra ma anche di proteggere, in osservanza di specifiche leggi sanitarie imposte in molti principati tedeschi, la bevanda dagli insetti che numerosi invadevano le taverne allora certamente ancora sprovviste di acqua corrente.
Il coperchio rispondeva anche ad un’esigenza pratica: una piccola leva (knopf), posta tra coperchio e manico, permetteva di aprire e chiudere con una leggera pressione del pollice della stessa mano con cui si sorreggeva il boccale, consentendo agli avventori di gustare la birra (somministrata in quantità maggiore rispetto ad altre bevande e perciò sorseggiata più a lungo) durante canti e balli senza il pericolo di rovesciarla, perfino nel momento in cui si soleva brindare energicamente facendo scontrare i grandi recipienti tra loro.
In questa occasione saranno presentate anche le schede didattiche di tutte le sale realizzate, in italiano e in inglese, con il contributo di oltre una decina di Istituti scolastici superiori della Campania e con la collaborazione di alcuni docenti di lingua inglese, lavoro svolto nell'ambito dei progetti di Alternanza Scuola Lavoro.
Infine, i visitatori potranno osservare e partecipare al laboratorio didattico di ceramica Raku, diretto da Filippo Felaco, realizzato su iniziativa degli studenti dell’Istituto Carlo Levi di Marano, che tra giugno e luglio proseguono con il progetto di Alternanza Scuola Lavoro.
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