Brigataes. Il più grande artista del mondo
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Brigataes. Il più grande artista del mondo, Museo Archeologico Nazionale, Napoli
Dal 06 Febbraio 2015 al 09 Marzo 2015
Napoli
Luogo: Museo Archeologico Nazionale
Indirizzo: piazza Museo Nazionale 19
Orari: 9-19.30; chiuso martedì
Curatori: Marco De Gemmis
Enti promotori:
- Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli
- Fondazione Banco di Napoli
- Associazione ES
Costo del biglietto: € 8
Telefono per informazioni: +39 081 4422149
E-Mail info: artpressoffice@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.ipgadmproject.altervista.org
Venerdì 6 febbraio 2015 alle ore 18 nella Sala della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli inaugurerà la mostra della Brigataes “Il più grande artista del mondo”. La Brigataes offrirà alla pubblica visione per la prima volta reperti antropologici e materiali di scavo provenienti da un presunto ritrovamento, avvenuto negli anni Trenta presso l’acropoli di Cuma, che documenterebbe l’esistenza di un artista di proporzioni gigantesche vissuto quarantamila anni fa. La Brigataes racconta così la storia del ritrovamento e della riscoperta. “Nel 1938 gli operai dell’archeologo Amedeo Maiuri, durante gli scavi sulla sommità dell’acropoli cumana, scoprirono – sul fronte occidentale del cosiddetto Tempio di Giove – alcuni enormi frammenti ossei. Il famoso paleontologo Ralph von Koenigswald, già impegnato nella ricerca del Gigantopithecus, avvertito della scoperta si recò sul luogo aggregandosi ai ricercatori e riportando alla luce i reperti di cui disponiamo. Emersero dal terreno eccezionali resti scheletrici e una frazione di lastra in pietra con traccia di pittura rupestre che rivelava una forma simbolica sconosciuta a cui von Koenigswald, attento lettore di Joyce, diede il nome di Chaosmos. E proprio questo elemento dipinto, immediatamente associato alle dimensioni delle ossa della mano, portò lo studioso a ritenere la creatura appena ritrovata il più grande artista del mondo. Questi preziosi materiali erano pronti per l’allestimento di un’esposizione epocale che avrebbe dovuto tenersi nel museo napoletano nel 1939 e che non fu mai realizzata a causa delle vicende belliche. Vennero conservati e dimenticati per quasi un secolo fino alla recente riscoperta avvenuta in seguito all’inatteso rinvenimento - nel corso di una ricerca archivistica della Brigataes - di un faldone contenente la documentazione dello scavo e le indicazioni sulla loro collocazione in una sezione remota dei magazzini.” La mostra di carattere storico-documentario presenterà i reperti che la Brigataes avrebbe recuperato e vale a dire ciò che rimane delle imponenti ossa e della grande opera, ma anche documenti, libri antichi (fra cui il rarissimo testo Gigantologia di Emiddio Manzi) e manufatti litici rinvenuti nella zona di scavo. Una videoproiezione proporrà il filmato d’epoca girato nel luogo della scoperta, restaurato dalla Brigataes. La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione che conterrà i testi critici di Francesco Poli, Antonello Tolve, Angelo Trimarco, edita da Editoriale Scientifica. L’installazione condurrà il fruitore alla deriva nello slittamento di piani temporali, spaziali, valutativi. Proporrà riflessioni sui paradigmi ed i protocolli scientifici, sulla dialettica vero/falso, sul rapporto quantità/qualità, sui meccanismi dell’attribuzione di valore operata dall’istituzione museale. A tutti fornirà una memoria supplementare. La mostra, organizzata dal Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, con il coordinamento di Marco De Gemmis e dall’Associazione ES, è stata realizzata con il contributo della Fondazione Banco di Napoli e ha ricevuto il Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Napoli e il Matronato del Museo MADRE. Ha reso possibile la realizzazione del progetto Alfredo De Dominicis. Alla mostra, che si avvarrà dei prestiti del Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche,Museo di Antropologia,Università Federico II di Napoli, della Biblioteca Nazionale di Napoli e della Biblioteca Universitaria di Pavia, ha collaborato la Società Apoikia. La mostra sarà aperta al pubblico dal 7 febbraio al 9 marzo 2015, dal mercoledì al lunedì ore 9-19,30.
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