Shlomo Harush. Segments by email
Dal 30 Giugno 2020 al 30 Settembre 2020
Milano
Luogo: BUILDING
Indirizzo: via Monte di Pietà 23
Telefono per informazioni: +39 02 890 94995
Sito ufficiale: http://www.building-gallery.com
BUILDING da sempre esplora nuove modalità di ricerca che mettano al centro l’arte, la sperimentazione e la sua divulgazione, studiando progetti che si avvicinano sempre di più al pubblico e alle esigenze degli artisti. Durante il lockdown, BUILDING ha sentito la necessità di misurarsi con nuove metodologie e linguaggi per la divulgazione dell’arte, capendo l’importanza di lavorare a un nuovo progetto interamente online che slegasse l’arte da qualsiasi limite, strutturale, temporale e spaziale. Così è nata l’idea di creare un progetto virtuale – ancora in elaborazione – che esplorasse una nuova modalità espositiva e narrativa, fruibile attraverso il sito e altre piattaforme web, sviluppando una nuova sperimentazione artistica e curatoriale incentrata sulla relazione con lo spazio fisico di BUILDING e allo stesso tempo con quello del surreale.
Durante il lockdown l’artista Shlomo Harush – che in passato ha già collaborato con BUILDING – ha portato avanti nel suo studio a New York la creazione di una nuova opera: per la prima volta l’artista si è confrontato con un mezzo mai sperimentato prima d’ora, producendo un corpus inedito di video di animazione. Questa concomitanza di situazioni, seppur geograficamente distanti, ha permesso di mostrare e rafforzare la connessione fra la nuova ricerca dell'artista e quella di BUILDING. Con queste brevi animazioni, che insistono sulla ripetizione di un’azione semplice e talvolta astratta, Shlomo Harush riflette sul potenziale narrativo del digitale come modalità di condivisione immediata di un’intuizione, un sentimento o un attimo potenzialmente condivisibile. Lo spazio virtuale diventa piattaforma preferenziale per esplorare un nuovo modo di esibire e problematizzare le questioni dell’arte in un periodo controverso.
Il progetto speciale Segments by email è sia fisico che virtuale, visitabile nello spazio della galleria e esplorabile online. Una serie di video mostra incontri di figure umane e oggetti danzanti che si uniscono in un interno di linee confuse, geometrie variabili e astratte, come se qualcosa nel web succedesse e si perdesse a causa di un algoritmo che, in maniera autonoma, genera nuove forme e colori.
Con queste parole l'artista introduce il suo lavoro: “Ho creato questa nuova serie di opere durante la mia quarantena trascorsa nella città di New York. In un momento per tutti di profondo silenzio, ho pensato e sentito che la cosa giusta da fare era lavorare assecondando questo silenzio collettivo. Il mio lavoro si è dunque sviluppato attraverso l'idea e il senso della tridimensionalità, i video sono il risultato di un modo diverso di pensare alle mie sculture tradizionali, un modo che è stato suggerito dal silenzio di cui ho parlato. Di conseguenza ho realizzato queste brevi animazioni, che sono una combinazione tra le mie sculture e i miei disegni, e si adattano sia allo spazio della mostra reale che a quello virtuale. Sono immagini in movimento che possono diventare scultura, tornare disegno o pittura e dividersi ancora in frame e segmenti della composizione. È una mostra che può essere inviata via e-mail.”
Shlomo Harush (Gerusalemme, 1961) ha studiato storia mediorientale all'Università ebraica di Gerusalemme e fotografia all'Hadassa Community College. Dopo aver vissuto e lavorato a Milano dal 1990 al 1997, Harush si è trasferito a New York nel 1998, dove da allora ha lavorato in uno studio a Brooklyn. Per Shlomo Harush l'arte è manifestazione di libertà: non solo è un veicolo per comunicare la sua visione del mondo, ma anche la grande fisicità richiesta per creare il suo lavoro consente una liberazione immediata dell'energia che lo modella.
Lasciando effettivamente guidare il materiale anziché dominarlo, Shlomo lo induce ad armonizzarsi con il mondo delle idee, trasferendo il disegno nell'ambiente tridimensionale.
Il momento di trasformazione in cui il disegno diventa scultura e la scultura un nuovo disegno, passando da una dimensione all'altra, è reso possibile dalla luce e dall'ombra che, fondendosi con le opere, forniscono un'altra dimensione, non materiale, ma percepibile.
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