Rae Martini. Tempoforma
Dal 09 Maggio 2023 al 30 Giugno 2023
Milano
Luogo: Federico Rui Arte Contemporanea
Indirizzo: Via Turati 38
Orari: dal martedì al venerdì alle 15 alle 19 (e sabato su appuntamento)
Federico Rui Arte Contemporanea è lieta di presentare la personale di Rae Martini “Tempoforma”, in cui vengono presentate 12 opere inedite dedicate a due cicli di opere recenti, i Modulari e i Sistemi di interazione.
La mostra inaugura martedì 9 maggio ore 18.00/21.00
Il titolo Tempoforma nasce proprio per evidenziare la continuità tra due elementi fondamentali nella pratica dell’artista, oggi giunta ad un notevole livello di definizione: il linguaggio e il tempo, elementi processuali e formali dell’indagine di Rae Martini, risultato di un percorso sorvegliato, coerente e sperimentale che si colloca in una produzione trentennale, così spiegata dall’artista stesso: “partendo dalla lettera, poi indietro alla struttura, poi indietro alla parola, fino al segno, alla superficie (urbana), al segno del tempo, al tempo stesso e al suo scorrere. Negli attuali Modulari domina il concetto della successione temporale e della sua manifestazione”.
Attraverso una rigorosa selezione di opere appositamente realizzate per il percorso espositivo a cura di Ilaria Bignotti, la mostra da Federico Rui Arte Contemporanea introduce il pubblico per la prima volta assoluta nella ricerca di Rae Martini: i Modulari sono formati da una composizione di carte lavorate dall’artista che provengono da libri di almeno due secoli addietro. L’artista, affascinato dalla materia che essi portano con sé, segno della loro sopravvivenza all’usura del tempo, ne seleziona decine di pagine per comporre un pattern visuale formato da più elementi accostati, sulle quali poi interviene con operazioni di pittura, incollaggio, combustione: “la carta di cui sono fatti reagisce al fuoco con grande dignità, resiste, quasi come si difendesse... Il calore liquefa l’inchiostro stampato sulle pagine che in alcuni punti si trasferisce sulla tela come se quel testo volesse sopravvivere in una nuova forma, timbrandosi a nuova vita in maniera spontanea, come una memoria che si rifiuta di scomparire”, commenta l’artista. Nella loro successione, come fotogrammi di un racconto scampato alla dimenticanza, “I moduli si susseguono regolarmente, da spaziali mutano a temporali scorrendo come i secondi nei minuti, i giorni negli anni, le decadi nei secoli. Scrivo lo scorrere del tempo, ritraendolo. I Moduli hanno tutti la stessa dimensione (o durata) e la stessa “matrice”, ma nessuno è uguale ad un altro”.
Dietro all’impianto concettuale radicato nella poetica creativa di Rae Martini, si disvela “un processo di ricerca che in un certo senso ha guardato e fatto propria la grande lezione del linguaggio consegnatagli dal diluvio delle avanguardie del Novecento, dalle parole tratte con il lancio dei dadi di Guillame Apollinaire alle mappe impazzite di Alighiero & Boetti agli Atlanti ritrovati di Luigi Ghirri, a tutta quella epica della pelle dei muri che si estende lungo l’avventura europea del Nouveau Réalisme, con in testa i “predatori urbani” francesi Jacques Villeglé, Raimond Hains e François Dufrêne, in compagnia dell’italiano Mimmo Rotella”, scrive Ilaria Bignotti nel saggio in catalogo. Assieme a queste opere, in mostra sono presentati anche alcuni Sistemi di interazione che rappresentano l’ultima fase di ricerca di Rae Martini: anche questi lavori sono formati da carta antica, intrecciata in complesse reti che diventano metafora di un sistema relazionale umano, ma anche, più ampiamente, di un modo di intendere lo scorrere del tempo, l’innescarsi dei fatti, il determinarsi delle vicende, il mistero della vita. In queste ultime opere, la riflessione di Rae Martini sta abbracciando le teorie scientifiche della fisica quantistica: trovando, in queste discipline, una formula di lettura della contemporaneità vicina al suo modo di intendere il processo artistico e la riflessione concettuale che lo sostiene. Rae Martini (Milano, 1976) è un artista visivo contemporaneo che opera a livello internazionale, analizzando e ricercando interazioni estetiche e concettuali tra differenti media. Partendo dalla forma mentis matematica applicata agli studi delle strutture/stili di scrittura/lettering avanzati (stylewriting) dipinti come interventi non autorizzati nello spazio pubblico urbano, appartenenti alle prime decadi della sua produzione (1989/2010), fino all'uso successivo e attuale della materia e tecnica mista (combustioni, carta antica, smalto, catrame, cemento, solvente, fotografia) utilizzata come strumento di sviluppo. Il suo lavoro recente assume il disegno scientifico del mondo come base del pensiero contemporaneo, investiga lo stato dinamico della materia e la manifestazione della successione temporale, utilizza la ripetizione dei singoli elementi lavorati e l’insieme generato come moltiplicatore comune dei temi sui quali è basata la propria ricerca. La sua opera è in collezione permanente al MUCEM - Musée de civilisations de l’Europe et de la Méditerranée, Marsiglia, Francia ed è stata esposta in numerose sedi italiane e internazionali, tra le quali il MAC-Contemporary Art Museum of San Paolo, in Brasile, il MAmBo-Museo d’arte moderna e contemporanea di Bologna e il PAC - Padiglione d'arte contemporanea di Milano. Vive e lavora a Milano.
La mostra inaugura martedì 9 maggio ore 18.00/21.00
Il titolo Tempoforma nasce proprio per evidenziare la continuità tra due elementi fondamentali nella pratica dell’artista, oggi giunta ad un notevole livello di definizione: il linguaggio e il tempo, elementi processuali e formali dell’indagine di Rae Martini, risultato di un percorso sorvegliato, coerente e sperimentale che si colloca in una produzione trentennale, così spiegata dall’artista stesso: “partendo dalla lettera, poi indietro alla struttura, poi indietro alla parola, fino al segno, alla superficie (urbana), al segno del tempo, al tempo stesso e al suo scorrere. Negli attuali Modulari domina il concetto della successione temporale e della sua manifestazione”.
Attraverso una rigorosa selezione di opere appositamente realizzate per il percorso espositivo a cura di Ilaria Bignotti, la mostra da Federico Rui Arte Contemporanea introduce il pubblico per la prima volta assoluta nella ricerca di Rae Martini: i Modulari sono formati da una composizione di carte lavorate dall’artista che provengono da libri di almeno due secoli addietro. L’artista, affascinato dalla materia che essi portano con sé, segno della loro sopravvivenza all’usura del tempo, ne seleziona decine di pagine per comporre un pattern visuale formato da più elementi accostati, sulle quali poi interviene con operazioni di pittura, incollaggio, combustione: “la carta di cui sono fatti reagisce al fuoco con grande dignità, resiste, quasi come si difendesse... Il calore liquefa l’inchiostro stampato sulle pagine che in alcuni punti si trasferisce sulla tela come se quel testo volesse sopravvivere in una nuova forma, timbrandosi a nuova vita in maniera spontanea, come una memoria che si rifiuta di scomparire”, commenta l’artista. Nella loro successione, come fotogrammi di un racconto scampato alla dimenticanza, “I moduli si susseguono regolarmente, da spaziali mutano a temporali scorrendo come i secondi nei minuti, i giorni negli anni, le decadi nei secoli. Scrivo lo scorrere del tempo, ritraendolo. I Moduli hanno tutti la stessa dimensione (o durata) e la stessa “matrice”, ma nessuno è uguale ad un altro”.
Dietro all’impianto concettuale radicato nella poetica creativa di Rae Martini, si disvela “un processo di ricerca che in un certo senso ha guardato e fatto propria la grande lezione del linguaggio consegnatagli dal diluvio delle avanguardie del Novecento, dalle parole tratte con il lancio dei dadi di Guillame Apollinaire alle mappe impazzite di Alighiero & Boetti agli Atlanti ritrovati di Luigi Ghirri, a tutta quella epica della pelle dei muri che si estende lungo l’avventura europea del Nouveau Réalisme, con in testa i “predatori urbani” francesi Jacques Villeglé, Raimond Hains e François Dufrêne, in compagnia dell’italiano Mimmo Rotella”, scrive Ilaria Bignotti nel saggio in catalogo. Assieme a queste opere, in mostra sono presentati anche alcuni Sistemi di interazione che rappresentano l’ultima fase di ricerca di Rae Martini: anche questi lavori sono formati da carta antica, intrecciata in complesse reti che diventano metafora di un sistema relazionale umano, ma anche, più ampiamente, di un modo di intendere lo scorrere del tempo, l’innescarsi dei fatti, il determinarsi delle vicende, il mistero della vita. In queste ultime opere, la riflessione di Rae Martini sta abbracciando le teorie scientifiche della fisica quantistica: trovando, in queste discipline, una formula di lettura della contemporaneità vicina al suo modo di intendere il processo artistico e la riflessione concettuale che lo sostiene. Rae Martini (Milano, 1976) è un artista visivo contemporaneo che opera a livello internazionale, analizzando e ricercando interazioni estetiche e concettuali tra differenti media. Partendo dalla forma mentis matematica applicata agli studi delle strutture/stili di scrittura/lettering avanzati (stylewriting) dipinti come interventi non autorizzati nello spazio pubblico urbano, appartenenti alle prime decadi della sua produzione (1989/2010), fino all'uso successivo e attuale della materia e tecnica mista (combustioni, carta antica, smalto, catrame, cemento, solvente, fotografia) utilizzata come strumento di sviluppo. Il suo lavoro recente assume il disegno scientifico del mondo come base del pensiero contemporaneo, investiga lo stato dinamico della materia e la manifestazione della successione temporale, utilizza la ripetizione dei singoli elementi lavorati e l’insieme generato come moltiplicatore comune dei temi sui quali è basata la propria ricerca. La sua opera è in collezione permanente al MUCEM - Musée de civilisations de l’Europe et de la Méditerranée, Marsiglia, Francia ed è stata esposta in numerose sedi italiane e internazionali, tra le quali il MAC-Contemporary Art Museum of San Paolo, in Brasile, il MAmBo-Museo d’arte moderna e contemporanea di Bologna e il PAC - Padiglione d'arte contemporanea di Milano. Vive e lavora a Milano.
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