D.D. Trans. Sur Place
![D.D. Trans, P<span>ermanent, 2016</span> D.D. Trans, P<span>ermanent, 2016</span>](http://www.arte.it/foto/600x450/19/73477-3_LOOM_GALLERY_D_D_Trans_Sur_Place.jpg)
D.D. Trans, Permanent, 2016
Dal 25 Gennaio 2018 al 18 Marzo 2018
Milano
Luogo: LOOM Gallery
Indirizzo: via Marsala 7
Orari: da martedì a sabato ore 12-19 o su appuntamento
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 87064323
E-Mail info: ask@loomgallery.com
Sito ufficiale: http://www.loomgallery.com
“Sur Place” è il titolo della prima mostra in Italia dell’artista belga D.D. Trans. Lo pseudonimo deriva dal nome della compagnia di trasporti per la quale lavorava Frank Tuytschaever. Il suo debutto fu in una collettiva organizzata da Dirk Snauwaert nel 1990 presso CC Gildhof nella provincia di Tielt. Nel 2005 abbandonò il suo ruolo d’ artista che riprese nel 2014.
“La roba” è il nome che diamo alle cose personali ma anche le sostanze illegali. Non può essere una coincidenza. Il declino dell’ artigianato e la facilità dell’ atto di comprare, portano ad una naturalez- za quasi anestetizzante della contemplazione delle nostre “cose”. Prima dell’ industrializzazione nella fabbricazione meccanica degli utensili, esisteva un periodo nel quale la forma e la funzione venivano de niti dalla pratica e dagli errori, al ne di creare una forma ideale e pragmatica.
Forma che diventa l’ ellisse nella de nizione della pianta di una scarpa; le dimensioni e il peso di una freccetta per dardi, i colori e la manovrabilità di una zanzariera, i lati semi-curvi di un dado. Il design innato e silenzioso che esiste dentro ogni oggetto quotidiano, non necessita di alcuna ulteriore analisi. Ciò che la poesia riesce a realizzare con le parole, D.D. Trans lo fa creando con semplici utensili per giardino e cucina; con una torsione dei circuiti taglia la connessione tra cose fabbricate e il loro signi - cato. Essere semplici non coincide con l’ essere semplicisti. Ingenuamente, ma con attenzione, l’artista ette gli oggetti, suscitato da un’ associazione, una zaffata di ribellione e una melanconia velata, sotto- cutanea. Due fascette di plastica “fai da te” formano un cuore: non si snoderanno senza forbici o pinze, slegarle signi ca distruggerle. La punta di una freccetta stende una piccola ombra a forma di cuore: il lavoro di un cupido invisibile. Dadi uniti in una combinazione ssa: si sa che la fortuna si chiama solo con una coppia di sei. Altrove, con un occhiolino e l’ aggiunta di un’ etichetta, un calzascarpe si trasforma in una banana. Una zanzariera arrotolata, o sciolta su un piano bianco, assomiglia ad un dipinto.
L’ opera di D.D. Trans può apparire super ciale ma cela un signi cato ben più profondo rispetto a quanto possa sembrare in apparenza. “Scherzosamente” copre il contenuto: maliziosamente, giocosamente, e con piccole modi che trasforma gli aggeggi per riporli in uno stato meno impegnativo. Attraverso picco- li gesti interroga il linguaggio delle cose. Inoltre, senza pretensioni ma con una direzione chiara, ricerca l’ essenza di un’ opera d’ arte, nello stato di un oggetto trovato.
– Frederik Van Laere –
Inaugurazione 25 gennaio h 19-21
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