Blooming Japan
![Blooming Japan, 29 ARTS IN PROGRESS gallery, Milano Blooming Japan, 29 ARTS IN PROGRESS gallery, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/49/114957-japan.jpg)
Dal 13 Aprile 2021 al 29 Maggio 2021
Milano
Luogo: 29 ARTS IN PROGRESS gallery
Indirizzo: Via San Vittore 13
Orari: Martedì - Sabato 11.00 – 19.00 solo su prenotazione. Altri giorni e orari su appuntamento
Curatori: Moira Luraschi
Costo del biglietto: ingresso gratuito. Per visitare la mostra è necessario prenotarsi in via anticipata scrivendo a staff@29artsinprogress. com: l’accesso sarà consentito solo a ricevimento della conferma di prenotazione
Telefono per informazioni: + 39 02 94 38 71 88
E-Mail info: info@29artsinprogress.com
Sito ufficiale: http://www.29artsinprogress.com
La mostra riunisce una raffinata selezione di trenta opere, tra fotografie giapponesi all’albumina dipinte a mano e collotipi, risalenti al periodo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Le opere appartengono alla Fondazione «Ada Ceschin e Rosanna Pilone» di Zurigo, la cui collezione di fotografie giapponesi dipinte a mano, una tra le più ampie al mondo, è stata concessa in deposito al MUSEC nel 2012.
Le fotografie esposte sono esempi eccellenti della cosiddetta Scuola di Yokohama, nata in Giappone nella seconda metà dell’Ottocento a partire all’incontro fra la tecnica fotografica di importazione occidentale e la maestria secolare dei pittori locali. Sono fotografie che non hanno eguali nel mondo per la raffinatezza della ricerca compositiva e la finissima colorazione delle immagini.
La fotografia giapponese del periodo Meiji (1868-1912) si è sviluppata in risposta alla necessità dei primi viaggiatori occidentali di portare con sé un ricordo di un Paese che, in concomitanza con la riapertura delle sue frontiere, si avviava a una rapida e radicale modernizzazione. Oltre a rappresentare una preziosa testimonianza documentaria della società giapponese di quei tempi, la fotografia della Scuola di Yokohama esprime un senso di nostalgia per un meraviglioso quanto fragile universo esotico, destinato a scomparire all’alba del XX secolo.
L’esposizione si focalizza su fiori e giardini giapponesi. Ad essere protagonista è la natura e, nello specifico, la primavera – che della natura rappresenta il risveglio e il fiorire: la sua rappresentazione fotografica è volta ad omaggiare tanto la bellezza effimera dei fiori quanto quella della vita, in un’ode al presente e all’eterno alternarsi tra morte e rinascita. Se i giardini sono correlati alla dimensione dello spazio in quanto ricostruzione di un cosmo in miniatura, il concetto di “fiore” è inteso come fluire del tempo percepito nei suoi minimi cambiamenti, associati all’alternarsi delle fioriture in una visione del tempo ciclica, tipica dell’Estremo Oriente, legata al concetto di impermanenza buddhista.
In mostra, vi sono opere di alcuni grandi nomi della fotografia di Yokohama, quali il vicentino Adolfo Farsari e i giapponesi Kusakabe Kimbei, Esaki Reij e Ogawa Kazumasa. Quest’ultimo è stato il fondatore della prima azienda giapponese di collotipia. Per le caratteristiche di tale processo di stampa, i fiori di Ogawa Kazumasa oltrepassano i codici consueti della rappresentazione ottocentesca della natura, per porsi deliberatamente sulla sottile linea di confine che separa la fotografia dalle arti grafiche e pittoriche.
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