Alexander Belyaev, un racconto attraverso il colore
![Alexander Belyaev, Venere di Marte, 2005, 60x80 cm. Alexander Belyaev, Venere di Marte, 2005, 60x80 cm.](http://www.arte.it/foto/600x450/de/113193-Alexander_Belyaev_5_-_Venere_di_Marte_2005_60x80_cm.jpg)
Alexander Belyaev, Venere di Marte, 2005, 60x80 cm.
Dal 11 Marzo 2021 al 30 Aprile 2021
Milano
Luogo: Belyaev Art Gallery
Indirizzo: Via Montebello 30
Orari: su invito e appuntamento via mail. Lunedì ore 15 - 18.30, martedì - venerdì 10 - 13 e 15 - 18.30
Curatori: Vittorio Schieroni
Telefono per informazioni: +39.02.91672207
E-Mail info: belyaevart.gallery@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.belyaevartgallery.art
Belyaev Art Gallery apre al pubblico in Via Montebello 30 a Milano inaugurando la propria attività espositiva con un progetto monografico dedicato all’artista russo Alexander Belyaev (Mosca, 1927 - Milano, 2015), dal quale la galleria stessa prende il nome, proponendosi di diffondere e valorizzare il percorso e la produzione di questo pittore ancora poco conosciuto nel contesto italiano.
Alexander Belayev, un racconto attraverso il colore presenta una selezione di dipinti realizzati dalla fine degli anni Ottanta che traggono ispirazione dalla natura, dalle architetture classiche e dai luoghi con cui l’artista è entrato di volta in volta in contatto durante i suoi numerosi viaggi, influenzato dai Movimenti e dai principali protagonisti delle Avanguardie internazionali. Personaggi mitologici e figure femminili danzanti o in posa, vedute e panorami interpretati con onirico lirismo, scorci di città con edifici e monumenti universalmente riconoscibili: tutti i soggetti ritratti da Belyaev sono caratterizzati da una presenza cromatica importante che diventa l’elemento fondamentale e più evidente di ogni opera, quello in grado di affascinare maggiormente e catturare lo sguardo. Una ricerca sul colore che si spinge frequentemente oltre la realtà sensibile, prendendo le distanze dalla mera, algida rappresentazione di un soggetto per condurre nei territori del monocromo o all’impiego di innumerevoli varianti degli stessi pochi colori, oppure, all’opposto, a una giustapposizione basata su decisi contrasti.
Come suggerisce il curatore della mostra, Vittorio Schieroni, nel testo critico dedicato all’artista russo, «Alexander Belyaev, esploratore di stili, di mondi e culture, è giunto a elaborare un proprio linguaggio basato sull’armonica fusione di elementi solo apparentemente distinti, un racconto di bellezza e poesia che l’artista trasmette all’osservatore attraverso le infinite potenzialità del colore».
Alexander Belayev, un racconto attraverso il colore presenta una selezione di dipinti realizzati dalla fine degli anni Ottanta che traggono ispirazione dalla natura, dalle architetture classiche e dai luoghi con cui l’artista è entrato di volta in volta in contatto durante i suoi numerosi viaggi, influenzato dai Movimenti e dai principali protagonisti delle Avanguardie internazionali. Personaggi mitologici e figure femminili danzanti o in posa, vedute e panorami interpretati con onirico lirismo, scorci di città con edifici e monumenti universalmente riconoscibili: tutti i soggetti ritratti da Belyaev sono caratterizzati da una presenza cromatica importante che diventa l’elemento fondamentale e più evidente di ogni opera, quello in grado di affascinare maggiormente e catturare lo sguardo. Una ricerca sul colore che si spinge frequentemente oltre la realtà sensibile, prendendo le distanze dalla mera, algida rappresentazione di un soggetto per condurre nei territori del monocromo o all’impiego di innumerevoli varianti degli stessi pochi colori, oppure, all’opposto, a una giustapposizione basata su decisi contrasti.
Come suggerisce il curatore della mostra, Vittorio Schieroni, nel testo critico dedicato all’artista russo, «Alexander Belyaev, esploratore di stili, di mondi e culture, è giunto a elaborare un proprio linguaggio basato sull’armonica fusione di elementi solo apparentemente distinti, un racconto di bellezza e poesia che l’artista trasmette all’osservatore attraverso le infinite potenzialità del colore».
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