Agnes Prammer. Human atlas
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Agnes Prammer. Human atlas, Harlem Room, Milano
Dal 28 Gennaio 2014 al 28 Marzo 2014
Milano
Luogo: Harlem Room - Galleria Montrasio Arte
Indirizzo: via di Porta Tenaglia 1
Orari: da martedì a venerdì 11-13/ 14-18
Curatori: Adelaide Santambrogio
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 878448
E-Mail info: hr@harlemroom.it
Sito ufficiale: http://www.harlemroom.it
Martedì 28 gennaio ore 18.30, presso la galleria Montrasio Arte a Milano, nell’Harlem Room, si inaugura la mostra Human Atlas di Agnes Prammer (Vienna, 1984), con il patrocinio del Forum Austriaco di Cultura (Milano).
I lavori di Agnes Prammer sono caratterizzati da un intenso interesse per il linguaggio che si manifesta con l’uso di antiche tecniche fotografiche e con la realizzazione di libri d’artista.
La sua indagine affronta diverse tematiche, quali la religione, i rituali, la cultura dei giovani, la rappresentazione delle donne, la morte, la natura, la globalizzazione e il tempo. Questo interesse la porta a spaziare dalla sociologia visuale, al ritratto fotografico, con la messa in scena di una documentazione fotografica accreditata dalla storia.
Nella mostra Human Atlas, Prammer, insieme a più stampe fotografiche e a due libri d’artista, espone alcuni esemplari di ferrotipi e ambrotipi (fotografie su vetro o metallo, realizzati con una tecnica del XIX secolo, chiamata wetplate photography). I lavori in mostra appartengono a tre diverse serie, realizzate in altrettanti momenti: in Missuri nel 2008, a Vienna nel 2011, a Vienna e Salisburgo nel 2013.
Il tema comune è il ritratto di gruppo. Prammer predilige ritrarre giovani teenagers e concentrarsi sulla posa dei suoi modelli. La tecnica della ferrotipia, prevedendo tempi di esposizione molto lunghi, rompe con gli usuali parametri della fotografia moderna, votata all’istantanea e alla moltiplicazione dell’immagine. Con l’uso dell’antica tecnica, invece, si hanno immagini uniche, non replicabili, e le persone ritratte sono costrette a rimanere in posa per un tempo prolungato, rendendo imprevedibile l’esito finale. Prammer in questo modo crea uno spazio dove sono possibili immagini altre.
L’esposizione è testimoniata da un prezioso volume a fisarmonica, tirato in 120 esemplari, numerati e firmati. L’impaginazione, ideata dall’artista, consente di esemplificare la sua sensibilità creativa, senza trascurare la documentazione della opere esposte.
Agnes Prammer è nata a Vienna nel 1984. Studia fotografia e design della comunicazione a Vienna. Lavora come assistente fotografo a New York, Denver e St. Louis. Al suo rientro in Europa, studia arte all’Accademia di Belle Arti di Vienna e a Londra presso la Slade School of Fine Art. Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il Printed Matter Award di New York.
I lavori di Agnes Prammer sono caratterizzati da un intenso interesse per il linguaggio che si manifesta con l’uso di antiche tecniche fotografiche e con la realizzazione di libri d’artista.
La sua indagine affronta diverse tematiche, quali la religione, i rituali, la cultura dei giovani, la rappresentazione delle donne, la morte, la natura, la globalizzazione e il tempo. Questo interesse la porta a spaziare dalla sociologia visuale, al ritratto fotografico, con la messa in scena di una documentazione fotografica accreditata dalla storia.
Nella mostra Human Atlas, Prammer, insieme a più stampe fotografiche e a due libri d’artista, espone alcuni esemplari di ferrotipi e ambrotipi (fotografie su vetro o metallo, realizzati con una tecnica del XIX secolo, chiamata wetplate photography). I lavori in mostra appartengono a tre diverse serie, realizzate in altrettanti momenti: in Missuri nel 2008, a Vienna nel 2011, a Vienna e Salisburgo nel 2013.
Il tema comune è il ritratto di gruppo. Prammer predilige ritrarre giovani teenagers e concentrarsi sulla posa dei suoi modelli. La tecnica della ferrotipia, prevedendo tempi di esposizione molto lunghi, rompe con gli usuali parametri della fotografia moderna, votata all’istantanea e alla moltiplicazione dell’immagine. Con l’uso dell’antica tecnica, invece, si hanno immagini uniche, non replicabili, e le persone ritratte sono costrette a rimanere in posa per un tempo prolungato, rendendo imprevedibile l’esito finale. Prammer in questo modo crea uno spazio dove sono possibili immagini altre.
L’esposizione è testimoniata da un prezioso volume a fisarmonica, tirato in 120 esemplari, numerati e firmati. L’impaginazione, ideata dall’artista, consente di esemplificare la sua sensibilità creativa, senza trascurare la documentazione della opere esposte.
Agnes Prammer è nata a Vienna nel 1984. Studia fotografia e design della comunicazione a Vienna. Lavora come assistente fotografo a New York, Denver e St. Louis. Al suo rientro in Europa, studia arte all’Accademia di Belle Arti di Vienna e a Londra presso la Slade School of Fine Art. Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il Printed Matter Award di New York.
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