Antonella Guidi. Homines
![Antonella Guidi. Homines, Museo Naturalistico Sa Corona Arrubia, Villanovaforru Antonella Guidi. Homines, Museo Naturalistico Sa Corona Arrubia, Villanovaforru](http://www.arte.it/foto/600x450/c1/22059-vill.jpg)
Antonella Guidi. Homines, Museo Naturalistico Sa Corona Arrubia, Villanovaforru
Dal 02 Maggio 2014 al 02 Giugno 2014
Villanovaforru | Medio Campidano
Luogo: Museo Naturalistico Sa Corona Arrubia
Indirizzo: strada Lunamatrona-Collinas
Orari: venerdi, sabato, domenica e festivi9,00 - 19,00 lunedi 15-19 martedi, mercoledi, giovedi 9-13; 15-19
Curatori: Bianca Laura Petretto
Costo del biglietto: € 6
Telefono per informazioni: +39 070 9341009
E-Mail info: consorzio.sacorona@tiscali.it
Sito ufficiale: http://www.sacoronarrubia.it
Una mostra individuale all'interno di Arte52 presso il Museo Naturalistico del Territorio “G. Pusceddu” a Villanovaforru,nell’ambito del progetto Erranti di B&BArt Museo di arte contemporanea, Collinas.
La mostra Homines di Antonella Guidi, nasce da un percorso personale dell’artista che si inserisce da diversi anni all’interno del progetto Erranti voluto da B&BArt Museo di arte contemporanea Collinas a livello internazionale, cimentandosi nell’impresa di far dialogare l’estetica e la poetica con la necessità di dare valore globale all’artista e alla sua opera, in un dialogo continuo con l’altro e con il territorio.
Il progetto di mostra Homines di Antonella Guidi con la curatela di Bianca Laura Petretto, presenta un’esposizione di opere con tecniche e materiali differenti. La grafica e la pittura, la decorazione e le tecniche miste. Prevale l’uso della ceramica, restituita attraverso la manualità ricercata e minuziosa dell’artista.
La mostra si apre con opere plastiche dove si privilegiano i colori primari; “il vaso che sbadiglia”, i volti segnati da linee gialle, blu e rosse nelle forme geometriche della ceramica componibile e nei tubi modulari dell’installazione. Il percorso espositivo si sviluppa intorno a due tematiche: la prima racconta il mondo degli uomini, del fare, dell’uso pratico dell’oggetto, del guardare attraverso la forma e si esprime con tre grandi carte, realizzate in tecnica mista che riproducono in forma ossessiva, figure stilizzate e volti. Miniaturizzazioni del mondo reale con la storia dell’umanità, affidate ai colori della terra e del cielo o alla plasticità della materia e della geometria.
La seconda, racconta il rapporto della memoria con la spiritualità. Moduli preziosi in terra e oro evocano una scrittura misteriosa e sacra, per introdurre le emozioni, i sentimenti, le espressioni della vita delle persone con i ritratti e l’autoritratto, fermati un attimo prima dell’azione. L’erranza espressiva dell’artista si manifesta nel vedere strade reali e immaginarie che conducono verso una spirale composta da piccole sfere dimezzate e bianche, luogo spirituale del mandàla.
Una sequenza infinita di volti grafici blu, gialli e rossi, scandiscono il tempo come direttrici che tracciano la mappa visiva di un luogo ideale, segnato da scrigni poetici di fiori; opere in carta, di delicata e impalpabile realizzazione decorativa. L’artista ripete all’infinito il modulo e il micro, ricerca una formula grafica che contenga il rigore e la soavità della materia, per esprimere una forma autentica, tra ironia e bellezza, tra assenza e intensità, vicino agli uomini.
La mostra Homines di Antonella Guidi, nasce da un percorso personale dell’artista che si inserisce da diversi anni all’interno del progetto Erranti voluto da B&BArt Museo di arte contemporanea Collinas a livello internazionale, cimentandosi nell’impresa di far dialogare l’estetica e la poetica con la necessità di dare valore globale all’artista e alla sua opera, in un dialogo continuo con l’altro e con il territorio.
Il progetto di mostra Homines di Antonella Guidi con la curatela di Bianca Laura Petretto, presenta un’esposizione di opere con tecniche e materiali differenti. La grafica e la pittura, la decorazione e le tecniche miste. Prevale l’uso della ceramica, restituita attraverso la manualità ricercata e minuziosa dell’artista.
La mostra si apre con opere plastiche dove si privilegiano i colori primari; “il vaso che sbadiglia”, i volti segnati da linee gialle, blu e rosse nelle forme geometriche della ceramica componibile e nei tubi modulari dell’installazione. Il percorso espositivo si sviluppa intorno a due tematiche: la prima racconta il mondo degli uomini, del fare, dell’uso pratico dell’oggetto, del guardare attraverso la forma e si esprime con tre grandi carte, realizzate in tecnica mista che riproducono in forma ossessiva, figure stilizzate e volti. Miniaturizzazioni del mondo reale con la storia dell’umanità, affidate ai colori della terra e del cielo o alla plasticità della materia e della geometria.
La seconda, racconta il rapporto della memoria con la spiritualità. Moduli preziosi in terra e oro evocano una scrittura misteriosa e sacra, per introdurre le emozioni, i sentimenti, le espressioni della vita delle persone con i ritratti e l’autoritratto, fermati un attimo prima dell’azione. L’erranza espressiva dell’artista si manifesta nel vedere strade reali e immaginarie che conducono verso una spirale composta da piccole sfere dimezzate e bianche, luogo spirituale del mandàla.
Una sequenza infinita di volti grafici blu, gialli e rossi, scandiscono il tempo come direttrici che tracciano la mappa visiva di un luogo ideale, segnato da scrigni poetici di fiori; opere in carta, di delicata e impalpabile realizzazione decorativa. L’artista ripete all’infinito il modulo e il micro, ricerca una formula grafica che contenga il rigore e la soavità della materia, per esprimere una forma autentica, tra ironia e bellezza, tra assenza e intensità, vicino agli uomini.
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