Sguardi sulla realtà
Dal 20 Marzo 2013 al 30 Marzo 2013
Macerata
Luogo: Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi
Indirizzo: via Don Minzoni 24
Orari: dal martedì alla domenica 10-18
Curatori: Antonello Tolve
Telefono per informazioni: +39 0733 256361
E-Mail info: municipio@comune.macerata.it
Sito ufficiale: http://www.comune.macerata.it
Per festeggiare il suo quarantesimo anno di attività l'Accademia di Belle Arti di Macerata, sotto la direzione di Paola Taddei, propone, dal 18 al 21 marzo, una serie di eventi esclusivi. Accanto all'Honoris Causa che l'Istituzione conferisce a Jannis Kounellis, ad un appuntamento con Mario Airò e all'incontro sull'età soffice con Renato Barilli e Angelo Trimarco, la mostra Sguardi sulla realtà si pone come un ulteriore momento che l'Accademia dedica ad una riflessione attuale.
I volti dell'arte mostrano, da tempo, un indice creativo che affronta il reale per resistere ad un processo di disinformazione planetaria, a factoid che paralizzano la comunicazione, a devitalizzazioni del pensiero critico, ad occulti sistemi di controllo che inducono panico e terrore di massa. Seguendo un'attitudine antropologica l'artista rimaneggia il quotidiano per costruire un personale senso di realtà e di verità, per proporre e produrre punti di vista sulle questioni del proprio tempo, per rispondere ai nuovi scenari delle società consumistiche e capitalistiche, per muoversi con un capitale immaginario che suggerisce una struttura – una lettura, una negoziazione, una interpretazione e una «sovrainterpretazione» (Eco) – del mondo.
Ritornare ai brani della realtà – «ritrovare le articolazioni che gli uomini impongono al reale» (Barthes) – vuol dire, allora, al di là delle mode o dei diverbi attuali tra postmodernisti e novorealisti, riaprire un dossier pedagogico sulla costruzione unitaria della personalità e sul consolidamento delle capacità decisionali che, negli ultimi anni, sembrano miraggi lontani. Vuol dire, ancora, alzare il sipario (proprio oggi che la soglia della gioventù ha toccato il limite della risibilità) su un'età adulta dell'uomo. Di un uomo che sa scavare nella propria realtà esistenziale e sociale, che sa scegliere e sciogliere nodi, che «sa partecipare attivamente e costruttivamente alle decisioni generali» della società.
«Il diventare adulto» dell'uomo, puntualizza Guido Giugni, «non vuol dire adattarsi alla società, integrandosi o conformandosi ai suoi pressanti condizionamenti; significa, piuttosto, scegliere (sia pure in modo non irreversibile) un proprio modo di vita e un proprio campo di attività ed impegnarsi in essi allo scopo di trasformare la scelta in capacità di operare e di incidere effettivamente nella comunità». Significa responsabilizzarsi di fronte ai gineprai quotidiani. Ma anche ritornare ad un fattore esperienziale, ad un recupero della natura umana che, attraverso l'esperienza diretta con i casi e le cose, sperimenta il mondo. Fino a far nascere quello che Lobrot definisce essere, tra gli effetti dell'educazione, «un contatto affettivo» ed effettivo «con la realtà». Con una realtà che rappresenta, dunque, la palestra privilegiata per la crescita culturale dell'uomo, per un esercizio che acuisce la capacità di giudizio critico, di sensibilità, di riflessione, di gentilezza (Gentilezza è, tra l'altro, la disciplina che Heinrich Boll desidera istituire nel progetto beuysiano di Libera Università Internazionale per la creatività e la ricerca interdisciplinare), di coscientizzazione.
I viaggi proposti da Bianco-Valente, Botto&Bruno, Katja Loher, Devrim Kadirbeyo?lu e Mary Zygouri aprono, ora, una serie di riflessioni sullo stato attuale delle cose per concepire forme di educazione spontanea e imprevista che portano lo spettatore a fruire in modo critico e responsabile alcune pagine del lavoro umano nel suo ambiente naturale e storico. Sono video/visioni poetiche o critiche, video/sguardi pungenti o morbidi, atti d'accusa e denunce che, da angolazioni differenti, descrivono ed esplorano l'habitat dell'uomo, il suo stare nel mondo, il suo generare una nuova considerazione dei sensi all'interno del panorama attuale.
Accanto a queste cinque visioni preziose, Sguardi sulla realtà propone, inoltre, una serie di opere e progetti provenienti dalla collezione privata Permariemonti (Civitanova Marche). Si tratta di uno spettro creativo ad ampio raggio che, se da una parte disegna uno scenario fatto di collaborazioni, di affinità, di amicizie, di occasioni del tempo e di incontri tra Pio Monti e una serie di artisti internazionali (Getulio Alviani, Ubaldo Bartolini, Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Elisabetta Catalano, Michel Comte, Gino De Dominicis, Stefano Di Stasio, Mario Giacomelli, Jeffrey Isaac, Mark Kostabi, Jannis Kounellis, Tommaso Lisanti, Carlo Maria Mariani, Gian Marco Montesano, Helmut Newton, Gianni Piacentino, Vettor Pisani, Emilio Prini, Mimmo Rotella, Salvo, Ben Vautier e Andy Warhol), dall'altra mette in rilievo, da prospettive inevitabilmente differenti e a volte divergenti, un ulteriore cammino tra le complessità di un modello, il mondo della vita, che resta, per tutti, «l'orizzonte dentro il quale si tesse la trama dell'opera» (Trimarco).
Ringraziamenti / Pio, Gino e Francesca Monti, Alessandra Sfrappini / Direttore Museo della Carrozza, Stefania Monteverde / Assessore ai Beni Culturali, Galleria Alfonso Artiaco (Napoli), Galleria Tiziana Di Caro (Salerno), Galleria Dino Morra Arte Contemporanea (Napoli), Galleria Permariemonti Arte Contemporanea (Civitanova Marche), Voice Gallery (Marrakech), Fabio Tiboni / Sponda (Bologna) e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.
artisti in mostra
Getulio Alviani, Ubaldo Bartolini, Bianco-Valente, Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Botto&Bruno, Elisabetta Catalano, Michel Comte, Gino De Dominicis, Stefano Di Stasio, Mario Giacomelli, Jeffrey Isaac, Devrim Kadirbeyo?lu, Mark Kostabi, Jannis Kounellis, Tommaso Lisanti, Katja Loher, Carlo Maria Mariani, Gian Marco Montesano, Helmut Newton, Gianni Piacentino, Vettor Pisani, Emilio Prini, Mimmo Rotella, Salvo, Ben Vautier, Mary Zygouri, Andy Warhol
I volti dell'arte mostrano, da tempo, un indice creativo che affronta il reale per resistere ad un processo di disinformazione planetaria, a factoid che paralizzano la comunicazione, a devitalizzazioni del pensiero critico, ad occulti sistemi di controllo che inducono panico e terrore di massa. Seguendo un'attitudine antropologica l'artista rimaneggia il quotidiano per costruire un personale senso di realtà e di verità, per proporre e produrre punti di vista sulle questioni del proprio tempo, per rispondere ai nuovi scenari delle società consumistiche e capitalistiche, per muoversi con un capitale immaginario che suggerisce una struttura – una lettura, una negoziazione, una interpretazione e una «sovrainterpretazione» (Eco) – del mondo.
Ritornare ai brani della realtà – «ritrovare le articolazioni che gli uomini impongono al reale» (Barthes) – vuol dire, allora, al di là delle mode o dei diverbi attuali tra postmodernisti e novorealisti, riaprire un dossier pedagogico sulla costruzione unitaria della personalità e sul consolidamento delle capacità decisionali che, negli ultimi anni, sembrano miraggi lontani. Vuol dire, ancora, alzare il sipario (proprio oggi che la soglia della gioventù ha toccato il limite della risibilità) su un'età adulta dell'uomo. Di un uomo che sa scavare nella propria realtà esistenziale e sociale, che sa scegliere e sciogliere nodi, che «sa partecipare attivamente e costruttivamente alle decisioni generali» della società.
«Il diventare adulto» dell'uomo, puntualizza Guido Giugni, «non vuol dire adattarsi alla società, integrandosi o conformandosi ai suoi pressanti condizionamenti; significa, piuttosto, scegliere (sia pure in modo non irreversibile) un proprio modo di vita e un proprio campo di attività ed impegnarsi in essi allo scopo di trasformare la scelta in capacità di operare e di incidere effettivamente nella comunità». Significa responsabilizzarsi di fronte ai gineprai quotidiani. Ma anche ritornare ad un fattore esperienziale, ad un recupero della natura umana che, attraverso l'esperienza diretta con i casi e le cose, sperimenta il mondo. Fino a far nascere quello che Lobrot definisce essere, tra gli effetti dell'educazione, «un contatto affettivo» ed effettivo «con la realtà». Con una realtà che rappresenta, dunque, la palestra privilegiata per la crescita culturale dell'uomo, per un esercizio che acuisce la capacità di giudizio critico, di sensibilità, di riflessione, di gentilezza (Gentilezza è, tra l'altro, la disciplina che Heinrich Boll desidera istituire nel progetto beuysiano di Libera Università Internazionale per la creatività e la ricerca interdisciplinare), di coscientizzazione.
I viaggi proposti da Bianco-Valente, Botto&Bruno, Katja Loher, Devrim Kadirbeyo?lu e Mary Zygouri aprono, ora, una serie di riflessioni sullo stato attuale delle cose per concepire forme di educazione spontanea e imprevista che portano lo spettatore a fruire in modo critico e responsabile alcune pagine del lavoro umano nel suo ambiente naturale e storico. Sono video/visioni poetiche o critiche, video/sguardi pungenti o morbidi, atti d'accusa e denunce che, da angolazioni differenti, descrivono ed esplorano l'habitat dell'uomo, il suo stare nel mondo, il suo generare una nuova considerazione dei sensi all'interno del panorama attuale.
Accanto a queste cinque visioni preziose, Sguardi sulla realtà propone, inoltre, una serie di opere e progetti provenienti dalla collezione privata Permariemonti (Civitanova Marche). Si tratta di uno spettro creativo ad ampio raggio che, se da una parte disegna uno scenario fatto di collaborazioni, di affinità, di amicizie, di occasioni del tempo e di incontri tra Pio Monti e una serie di artisti internazionali (Getulio Alviani, Ubaldo Bartolini, Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Elisabetta Catalano, Michel Comte, Gino De Dominicis, Stefano Di Stasio, Mario Giacomelli, Jeffrey Isaac, Mark Kostabi, Jannis Kounellis, Tommaso Lisanti, Carlo Maria Mariani, Gian Marco Montesano, Helmut Newton, Gianni Piacentino, Vettor Pisani, Emilio Prini, Mimmo Rotella, Salvo, Ben Vautier e Andy Warhol), dall'altra mette in rilievo, da prospettive inevitabilmente differenti e a volte divergenti, un ulteriore cammino tra le complessità di un modello, il mondo della vita, che resta, per tutti, «l'orizzonte dentro il quale si tesse la trama dell'opera» (Trimarco).
Ringraziamenti / Pio, Gino e Francesca Monti, Alessandra Sfrappini / Direttore Museo della Carrozza, Stefania Monteverde / Assessore ai Beni Culturali, Galleria Alfonso Artiaco (Napoli), Galleria Tiziana Di Caro (Salerno), Galleria Dino Morra Arte Contemporanea (Napoli), Galleria Permariemonti Arte Contemporanea (Civitanova Marche), Voice Gallery (Marrakech), Fabio Tiboni / Sponda (Bologna) e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.
artisti in mostra
Getulio Alviani, Ubaldo Bartolini, Bianco-Valente, Domenico Bianchi, Alighiero Boetti, Botto&Bruno, Elisabetta Catalano, Michel Comte, Gino De Dominicis, Stefano Di Stasio, Mario Giacomelli, Jeffrey Isaac, Devrim Kadirbeyo?lu, Mark Kostabi, Jannis Kounellis, Tommaso Lisanti, Katja Loher, Carlo Maria Mariani, Gian Marco Montesano, Helmut Newton, Gianni Piacentino, Vettor Pisani, Emilio Prini, Mimmo Rotella, Salvo, Ben Vautier, Mary Zygouri, Andy Warhol
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