InTrance
Dal 09 Novembre 2021 al 06 Gennaio 2022
Lecce
Luogo: Museo Castromediano / Biblioteca Bernardini
Indirizzo: Sedi varie
Curatori: Alessia Rollo
Enti promotori:
- Polo biblio-museale di Puglia con la collaborazione di Arci e Festival Sabir
Costo del biglietto: Per accedere al Museo e alla Biblioteca sarà necessario esibire il Green pass
Sito ufficiale: http://www.intrancefestival.it
InTrance è una rassegna fotografica che coinvolge artisti visivi nazionali ed internazionali che attraverso i loro progetti fotografici aprono un dibattito sul corpo come luogo d’espressione di forme di pensiero, questioni di genere, identità personale e collettive della società contemporanea.
Il corpo non è un’entità statica, immobile, al contrario cresce e si sviluppa relazionandosi con l'ambiente geografico e sociale in molteplici forme.
Prosegue così l’impegno del Polo biblio-museale di Lecce nella sperimentazione dei linguaggi visivi del presente, così com’è stato nelle ultime settimane con il festival di fotografia contemporanea Bitume e con altri progetti che mirano a costruire una base di riflessione sul presente e le sue contraddizioni, filtrata attraverso la sensibilità dello sguardo degli artisti.
I corpi fotografati ed esplorati dagli artisti ci permettono di riflettere sui condizionamenti sociali creati da politiche nazionali e internazionali che influenzano la libertà personale e collettiva. Lotte di classe, lotte personali, stereotipi, legislazioni escludenti, colonialismo visivo sono tra gli argomenti trattati da Federico Estol, Gloria Oyarzabal, Giulia Frigieri, Myrtò Papadopulos e Ruben H. Bermudez nei loro progetti.
Attraverso il corpo dell’individuo o di una comunità questo progetto si propone di avvicinarci all’altro, di empatizzare e generare aperture mentali che portino a cambiamenti di percezione quotidiana, di pace e accoglienza, all’interno delle società in cui viviamo.
«Da tempo come fotografa e curatrice – suggerisce Alessia Rollo – ho deciso di prendere una posizione nel mondo della produzione delle immagini. Scegliendo di trattare temi di rilevanza sociale e spingendo la diffusione di progetti audiovisivi di altri autori che rappresentino impegno civile e militanza di carattere visivo ed ideologico.
Questa rassegna ci dimostra che le fotografie come le parole influenzano enormemente l’opinione pubblica e che gli artisti hanno un ruolo cruciale dell’attivismo sociale, divulgando contenuti di interesse collettivo che spingono a cancellare diversità, pregiudizi e disuguaglianze.
“Intrance, il corpo politico” ci invita a mettere in dubbio le nostre idee ed entrare nella pelle e negli occhi degli altri».
In occasione della mostra, Alessia Rollo cura un ciclo di appuntamenti-focus collaterali. Ecco il programma:
19 Novembre:
h. 9.30 Visita della Rassegna fotografica “InTrance” al Museo Castromediano con alcuni beneficiari e operatori dei progetti Sai gestiti da Arci Lecce Solidarietà Soc Coop .
h.11h Laboratorio tecnico di Fotografia “il corpo politico” di Alessia Rollo con 6 beneficiari/e del progetto SAI dell’Ambito di Campi Salentina.
23 Novembre
Visita nei comuni di Campi Salentina e/o Novoli e/o Squinzano dove Alessia Rollo ed i/le beneficiari/e realizzeranno scatti fotografici a tema “Come mi vedo? – come mi vedono?” interagendo con la cittadinanza locale
6 Dicembre
h.11.00 Iniziativa finale presso “Dunya – Centro di interazione culturale” dove verranno presentati i risultati del progetto fotografico alla presenza delle amministrazioni locali e di tutti gli stakeholder coinvolti.
Gli artisti in mostra
Federico Estol (Museo Castromediano)
“Shining Heroes”
Sono 3000 i lustrascarpe che escono ogni giorno in cerca di clienti per le strade di La Paz e della periferia di El Alto della capitale boliviana. Una tribù mascherata di passamontagna nasconde la loro identità anche alle loro stesse famiglie, che credono che abbiano un altro lavoro quando scendono dal loro quartiere al centro della città. Vivono una forma di anonimato collettivo, una resistenza che li rende forti e coesi contro l’esclusione della loro condizione sociale. Insieme a sessanta lustrascarpe, Hestol crea una graphic novel partecipativa dove i protagonisti di questa storia sono gli eroi del lustro, che grazie ai loro superpoteri fanno abbagliare le scarpe della città: produttori e attori di un libro fotografico da vendere per le strade e combattere contro l’invisibilità sociale.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/federico-estol/
Myrtò Papadopulos (Convitto Palmieri)
“Spirits Unseen”
Negli ultimi tre anni Papadopoulos ha guidato per oltre 730 miglia a nord della città di Atene per visitare ogni mese i villaggi isolati della minoranza Pomak nella regione greca della Tracia, l'unico territorio europeo rimasto con giurisdizione della Sharia. Il lavoro fotografico nasce da questi lunghi viaggi, una documentazione visiva che vede coinvolte le ultime donne della comunità rimaste a farsi carico della famiglia dal momento che i loro mariti sono stati costretti a emigrare in Europa alla ricerca di un lavoro. Mentre la struttura tradizionale e le relazioni di genere della comunità Pomak si adattano a queste condizioni socioeconomiche, queste donne stanno cercando il diritto di lavorare, studiare e adottare nuovi ruoli oltre i confini della loro società.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/myrto-papadopoulos/
Gloria Oyazbal (Convitto Palmieri)
“Woman go no’gree“
ll titolo del lavoro di Gloria Oyazabal è una frase tratta dalla canzone Ladydi Fela Kuti (Shakara, 1972) scritta in un momento di accesa critica e discussione sull’adozione delle abitudini occidentali da parte delle elites post coloniali africane così da mettere a rischio l’identità culturale dell’Africa. Il lavoro affronta questioni come la classe, la razza, l'età, il genere, persino la salute, attraverso una prospettiva de-coloniale femminista.Woman go no’gree analizza l’effetto della colonizzazione sul concetto di donna attraverso l'educazione vittoriana, le religioni monoteiste e i canoni di bellezza e mette in luce l'impossibilità di universalizzare i discorsi femministi; propone una postura de coloniale per guardare a modi inediti la figura femminile in relazione a generi interculturali.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/gloria-oyarzbal/
Giulia Frigieri (via Duca degli Abbruzzi)
“Ragazze D’Italia”
Durante un viaggio estivo tra Milano, Roma e Napoli prende forma Ragazze d’Italia, nato dal desiderio di documentare le storie di giovani donne che stanno costruendo una nuova identità di un'Italia che cambia o è già cambiata. Concentrandosi su temi come l'identità, l'empowerment femminile e le relazioni intergenerazionali, Frigeri traccia una geografia corale di diciannove ragazze italiane che lottano ogni giorno contro i pregiudizi riscontrati nei loro ambiti lavorativi e stigmatizzazione del corpo nero, di donna, in Italia. Insieme alle parole della giornalista Marta Belligregreri, le immagini creano un racconto, un ritratto unico di un Bel paese coraggioso di intraprendere strade alternative rappresentato da una generazione pronta a mettere la faccia, corpo e cuore in quello che fa e pensa.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/giulia-frigieri/
Ruben H. Bermudez (Museo Castromediano)
E tu perché sei nero
Può una storia personale raccontare le storie personali di molti? È quello che Bermúdez cerca di realizzare attraverso le pagine del libro fotografico E tu perché sei nero\ Y tu porquè eres negro?Il progetto prende vita da un processo di decolonizzazione, spacchettando il razzismo alla base della domanda che tutti quelli che lo incontravano gli ponevano: "se sei nato in Spagna, perché sei nero?Partendo da un'indagine sulle origini della schiavitù nera spagnola, l'autore ricostruisce un racconto autobiografico che funge da saggio politico sulla storia della cultura afro in Occidente;recuperando la sua memoria nelle immagini, nelle conversazioni e nei simboli che hanno segnato la sua vita e raccontando così il quotidiano e lo straordinario di una società vista da una prospettiva nera.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/ruben-h-bermudez/
Progetto addizionale per In Trance al Sabir presso la Biblioteca Bernardini
Alessia Rollo e Kenaw Aleyew “How are you?”
“"How are you" è un progetto a quattro mani che Alessia e Kenaw hanno sviluppato durante novembre e dicembre 2020. La pandemia stava esplodendo e inoltre una guerra civile è iniziata nel Tigray, vicino alla citta dove vive Kenaw. Decidono allora di plasmare un dialogo tra di loro e di trasformarlo in un progetto audiovisivo per trovare il modo di dare una risposta a una domanda molto rilevante in quel momento: Come stai?
Alessia Rollo come fotografa cerca inoltre risposte a come sia possibile informare e lavorare su temi di attualità e cronaca stando a casa.
Il progetto mescola il diario personale che Kenaw scrive e registra in Etiopia sua con le immagini che Alessia realizza nei dintorni della sua città, Lecce. Le torri che compaiono nel video sono luoghi storicamente utilizzati come sistema di difesa e comunicazione nel XIV secolo in Puglia.
Alessia sceglie la “mise en scene” per sottolineare l'impossibilità di comunicare e informare a causa del blocco di internet in Tigray e sottolineare il suo ruolo di “ripetitore di informazioni”, quelle personali, dirette e non mediatizzate di Kenaw
I testi sono del diario di Kenaw scritti tra novembre e dicembre 2020: che non seguono un rigoroso ordine cronologico ma emotivo.
La presenza della fotografa e la soggettività della voce narrante nel video rivendicano la possibilità di un'altra narrazione basata su una prospettiva personale, intima e contemporanea.
Il progetto è stato realizzato nel dicembre 2020 a seguito della residenza presso l'Istituto Italiano di Cultura di Addis Ababa nel marzo 2020.
Alessia Rollo è un’artista visiva nata nel Sud Italia nel 1982. Si laurea all’Università di Perugia in Scienze della Comunicazione e nel 2009 consegue un master in “Fotografia concetto e creazione” nella scuola madrilegna EFTI dove partecipa a numerosi workshop con fotografi internazionali.
Si occupa di fotografia per analizzare fenomeni sociali e abbina la sua ricerca personale a progetti artistici che mirano a utilizzare l’arte come terreno di indagine collettiva e sociale.
Abbina la sua attività di fotografa a quella di docente di fotografia dal 2010 presso varie realtà nazionali e internazionali. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive.
in Italia e all’estero.
Kenaw Ayelew nasce a Lalibela in Etiopia dove studia e si diploma presso il College di turismo.
Svolge l’attività di guida turistica dal 2014 nella sua città natale.
Museo Castromediano
viale Gallipoli 31 – Lecce
dal martedì alla domenica (chiuso il lunedì) dalle ore 16:00 alle ore 20:00, con ingresso su prenotazione.
Ingresso su prenotazione (app “IO PRENOTO”) o telefonando al numero 0832.37.35.72
Biblioteca Bernardini
Convitto Palmieri, Piazzetta Carducci, Lecce
dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14.
Ingresso su prenotazione (app “IO PRENOTO”) o telefonando al numero: 083.23.73.576
Il corpo non è un’entità statica, immobile, al contrario cresce e si sviluppa relazionandosi con l'ambiente geografico e sociale in molteplici forme.
Prosegue così l’impegno del Polo biblio-museale di Lecce nella sperimentazione dei linguaggi visivi del presente, così com’è stato nelle ultime settimane con il festival di fotografia contemporanea Bitume e con altri progetti che mirano a costruire una base di riflessione sul presente e le sue contraddizioni, filtrata attraverso la sensibilità dello sguardo degli artisti.
I corpi fotografati ed esplorati dagli artisti ci permettono di riflettere sui condizionamenti sociali creati da politiche nazionali e internazionali che influenzano la libertà personale e collettiva. Lotte di classe, lotte personali, stereotipi, legislazioni escludenti, colonialismo visivo sono tra gli argomenti trattati da Federico Estol, Gloria Oyarzabal, Giulia Frigieri, Myrtò Papadopulos e Ruben H. Bermudez nei loro progetti.
Attraverso il corpo dell’individuo o di una comunità questo progetto si propone di avvicinarci all’altro, di empatizzare e generare aperture mentali che portino a cambiamenti di percezione quotidiana, di pace e accoglienza, all’interno delle società in cui viviamo.
«Da tempo come fotografa e curatrice – suggerisce Alessia Rollo – ho deciso di prendere una posizione nel mondo della produzione delle immagini. Scegliendo di trattare temi di rilevanza sociale e spingendo la diffusione di progetti audiovisivi di altri autori che rappresentino impegno civile e militanza di carattere visivo ed ideologico.
Questa rassegna ci dimostra che le fotografie come le parole influenzano enormemente l’opinione pubblica e che gli artisti hanno un ruolo cruciale dell’attivismo sociale, divulgando contenuti di interesse collettivo che spingono a cancellare diversità, pregiudizi e disuguaglianze.
“Intrance, il corpo politico” ci invita a mettere in dubbio le nostre idee ed entrare nella pelle e negli occhi degli altri».
In occasione della mostra, Alessia Rollo cura un ciclo di appuntamenti-focus collaterali. Ecco il programma:
19 Novembre:
h. 9.30 Visita della Rassegna fotografica “InTrance” al Museo Castromediano con alcuni beneficiari e operatori dei progetti Sai gestiti da Arci Lecce Solidarietà Soc Coop .
h.11h Laboratorio tecnico di Fotografia “il corpo politico” di Alessia Rollo con 6 beneficiari/e del progetto SAI dell’Ambito di Campi Salentina.
23 Novembre
Visita nei comuni di Campi Salentina e/o Novoli e/o Squinzano dove Alessia Rollo ed i/le beneficiari/e realizzeranno scatti fotografici a tema “Come mi vedo? – come mi vedono?” interagendo con la cittadinanza locale
6 Dicembre
h.11.00 Iniziativa finale presso “Dunya – Centro di interazione culturale” dove verranno presentati i risultati del progetto fotografico alla presenza delle amministrazioni locali e di tutti gli stakeholder coinvolti.
Gli artisti in mostra
Federico Estol (Museo Castromediano)
“Shining Heroes”
Sono 3000 i lustrascarpe che escono ogni giorno in cerca di clienti per le strade di La Paz e della periferia di El Alto della capitale boliviana. Una tribù mascherata di passamontagna nasconde la loro identità anche alle loro stesse famiglie, che credono che abbiano un altro lavoro quando scendono dal loro quartiere al centro della città. Vivono una forma di anonimato collettivo, una resistenza che li rende forti e coesi contro l’esclusione della loro condizione sociale. Insieme a sessanta lustrascarpe, Hestol crea una graphic novel partecipativa dove i protagonisti di questa storia sono gli eroi del lustro, che grazie ai loro superpoteri fanno abbagliare le scarpe della città: produttori e attori di un libro fotografico da vendere per le strade e combattere contro l’invisibilità sociale.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/federico-estol/
Myrtò Papadopulos (Convitto Palmieri)
“Spirits Unseen”
Negli ultimi tre anni Papadopoulos ha guidato per oltre 730 miglia a nord della città di Atene per visitare ogni mese i villaggi isolati della minoranza Pomak nella regione greca della Tracia, l'unico territorio europeo rimasto con giurisdizione della Sharia. Il lavoro fotografico nasce da questi lunghi viaggi, una documentazione visiva che vede coinvolte le ultime donne della comunità rimaste a farsi carico della famiglia dal momento che i loro mariti sono stati costretti a emigrare in Europa alla ricerca di un lavoro. Mentre la struttura tradizionale e le relazioni di genere della comunità Pomak si adattano a queste condizioni socioeconomiche, queste donne stanno cercando il diritto di lavorare, studiare e adottare nuovi ruoli oltre i confini della loro società.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/myrto-papadopoulos/
Gloria Oyazbal (Convitto Palmieri)
“Woman go no’gree“
ll titolo del lavoro di Gloria Oyazabal è una frase tratta dalla canzone Ladydi Fela Kuti (Shakara, 1972) scritta in un momento di accesa critica e discussione sull’adozione delle abitudini occidentali da parte delle elites post coloniali africane così da mettere a rischio l’identità culturale dell’Africa. Il lavoro affronta questioni come la classe, la razza, l'età, il genere, persino la salute, attraverso una prospettiva de-coloniale femminista.Woman go no’gree analizza l’effetto della colonizzazione sul concetto di donna attraverso l'educazione vittoriana, le religioni monoteiste e i canoni di bellezza e mette in luce l'impossibilità di universalizzare i discorsi femministi; propone una postura de coloniale per guardare a modi inediti la figura femminile in relazione a generi interculturali.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/gloria-oyarzbal/
Giulia Frigieri (via Duca degli Abbruzzi)
“Ragazze D’Italia”
Durante un viaggio estivo tra Milano, Roma e Napoli prende forma Ragazze d’Italia, nato dal desiderio di documentare le storie di giovani donne che stanno costruendo una nuova identità di un'Italia che cambia o è già cambiata. Concentrandosi su temi come l'identità, l'empowerment femminile e le relazioni intergenerazionali, Frigeri traccia una geografia corale di diciannove ragazze italiane che lottano ogni giorno contro i pregiudizi riscontrati nei loro ambiti lavorativi e stigmatizzazione del corpo nero, di donna, in Italia. Insieme alle parole della giornalista Marta Belligregreri, le immagini creano un racconto, un ritratto unico di un Bel paese coraggioso di intraprendere strade alternative rappresentato da una generazione pronta a mettere la faccia, corpo e cuore in quello che fa e pensa.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/giulia-frigieri/
Ruben H. Bermudez (Museo Castromediano)
E tu perché sei nero
Può una storia personale raccontare le storie personali di molti? È quello che Bermúdez cerca di realizzare attraverso le pagine del libro fotografico E tu perché sei nero\ Y tu porquè eres negro?Il progetto prende vita da un processo di decolonizzazione, spacchettando il razzismo alla base della domanda che tutti quelli che lo incontravano gli ponevano: "se sei nato in Spagna, perché sei nero?Partendo da un'indagine sulle origini della schiavitù nera spagnola, l'autore ricostruisce un racconto autobiografico che funge da saggio politico sulla storia della cultura afro in Occidente;recuperando la sua memoria nelle immagini, nelle conversazioni e nei simboli che hanno segnato la sua vita e raccontando così il quotidiano e lo straordinario di una società vista da una prospettiva nera.
https://intrancefestival.it/portfolio-item/ruben-h-bermudez/
Progetto addizionale per In Trance al Sabir presso la Biblioteca Bernardini
Alessia Rollo e Kenaw Aleyew “How are you?”
“"How are you" è un progetto a quattro mani che Alessia e Kenaw hanno sviluppato durante novembre e dicembre 2020. La pandemia stava esplodendo e inoltre una guerra civile è iniziata nel Tigray, vicino alla citta dove vive Kenaw. Decidono allora di plasmare un dialogo tra di loro e di trasformarlo in un progetto audiovisivo per trovare il modo di dare una risposta a una domanda molto rilevante in quel momento: Come stai?
Alessia Rollo come fotografa cerca inoltre risposte a come sia possibile informare e lavorare su temi di attualità e cronaca stando a casa.
Il progetto mescola il diario personale che Kenaw scrive e registra in Etiopia sua con le immagini che Alessia realizza nei dintorni della sua città, Lecce. Le torri che compaiono nel video sono luoghi storicamente utilizzati come sistema di difesa e comunicazione nel XIV secolo in Puglia.
Alessia sceglie la “mise en scene” per sottolineare l'impossibilità di comunicare e informare a causa del blocco di internet in Tigray e sottolineare il suo ruolo di “ripetitore di informazioni”, quelle personali, dirette e non mediatizzate di Kenaw
I testi sono del diario di Kenaw scritti tra novembre e dicembre 2020: che non seguono un rigoroso ordine cronologico ma emotivo.
La presenza della fotografa e la soggettività della voce narrante nel video rivendicano la possibilità di un'altra narrazione basata su una prospettiva personale, intima e contemporanea.
Il progetto è stato realizzato nel dicembre 2020 a seguito della residenza presso l'Istituto Italiano di Cultura di Addis Ababa nel marzo 2020.
Alessia Rollo è un’artista visiva nata nel Sud Italia nel 1982. Si laurea all’Università di Perugia in Scienze della Comunicazione e nel 2009 consegue un master in “Fotografia concetto e creazione” nella scuola madrilegna EFTI dove partecipa a numerosi workshop con fotografi internazionali.
Si occupa di fotografia per analizzare fenomeni sociali e abbina la sua ricerca personale a progetti artistici che mirano a utilizzare l’arte come terreno di indagine collettiva e sociale.
Abbina la sua attività di fotografa a quella di docente di fotografia dal 2010 presso varie realtà nazionali e internazionali. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive.
in Italia e all’estero.
Kenaw Ayelew nasce a Lalibela in Etiopia dove studia e si diploma presso il College di turismo.
Svolge l’attività di guida turistica dal 2014 nella sua città natale.
Museo Castromediano
viale Gallipoli 31 – Lecce
dal martedì alla domenica (chiuso il lunedì) dalle ore 16:00 alle ore 20:00, con ingresso su prenotazione.
Ingresso su prenotazione (app “IO PRENOTO”) o telefonando al numero 0832.37.35.72
Biblioteca Bernardini
Convitto Palmieri, Piazzetta Carducci, Lecce
dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14.
Ingresso su prenotazione (app “IO PRENOTO”) o telefonando al numero: 083.23.73.576
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