Carlo Bevilacqua. Lo sguardo e il silenzio
![<span>Carlo Bevilacqua, Erto, disastro del Vajont, 1963</span> <span>Carlo Bevilacqua, Erto, disastro del Vajont, 1963</span>](http://www.arte.it/foto/600x450/e7/35173-zoom_1_carlo-bevilacqua-lo-sguardo-e-il-silenzio.jpg)
Carlo Bevilacqua, Erto, disastro del Vajont, 1963
Dal 10 Luglio 2015 al 23 Agosto 2015
Cormons | Gorizia
Luogo: Museo Civico del Territorio
Indirizzo: piazza XXIV Maggio
Orari: giovedì, venerdì e sabato 16-20. Domenica 10-13 / 16-20
Curatori: Chiara Aglialoro, Davide Bevilacqua, Walter Liva
Enti promotori:
- Comune di Cormons
- CRAF – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia
- Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0481 637110
E-Mail info: cultura@com-cormons.regione.fvg.it
Sito ufficiale: http://www.comune.cormons.go.it/
La mostra, promossa dal Comune di Cormons con il CRAF e il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, rende omaggio a Carlo Bevilacqua (Fagagna, 1900 - Cormons, 1987) che ebbe i suoi esordi in fotografia verso il 1942 e negli anni successivi, con il rinnovato clima ideologico, si avvicinò a una diversa interpretazione della natura e dell'umanità del Friuli, senza rinunciare per questo al suo gusto estetico che nel 1951 lo aveva fatto aderire a "La Gondola" di Venezia.
Nel 1952 il Circolo Artistico Friulano di Udine presentò una mostra personale di Carlo Bevilacqua e di Fulvio Roiter e l'anno successivo venne invitato a mostre importanti, come nel 1953 alla Galleria Vigna Nuova di Firenze alla mostra della Fotografia Italiana, curata da Giuseppe Cavalli.
Nel marzo 1955 a Sesto San Giovanni ebbe luogo la prima Mostra nazionale di fotografia, a cui parteciparono tra gli altri anche Nino Migliori, Mario De Biasi, Riccardo Perego, Toni del Tin, Antonio Persico, Dino Bruzzone, Mario Finocchiaro, il bolognese Giulio Parmiani e Pietro Donzelli, tra i fondatori dell'Unione Fotografica Milanese. Nella mostra di Sesto San Giovanni stavano emergendo gli schieramenti culturali della fotografia italiana, con Bevilacqua, Del Tin, Nino Migliori, ma anche Mario De Biasi e Giulio Parmiani che si ritroveranno dopo qualche mese a Spilimbergo con la nascita in dicembre del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia e Dino Bruzzone, Mario Finocchiaro che faranno invece riferimento a Luigi Crocenzi e al marchigiano CCF, Centro per la Cultura nella Fotografia ed entrambi questi gruppi si confronteranno con La Gondola.
Nell'opera di Carlo Bevilacqua convissero aspetti della tradizione come l'attenzione verso la vita rurale, la religione e le sue simbologie, ma apparve anche la geometria delle immagini, del "modernismo" in ciò influenzato da Paolo Monti, e un palpabile interesse alle questioni formali che sia la fotografia americana prima, e "La Gondola" poi, avevano enfatizzato e il suo riconosciuto prestigio venne confermato anche dall'invito ad aderire alla Società Subalpina di Torino.
Nel 1952 il Circolo Artistico Friulano di Udine presentò una mostra personale di Carlo Bevilacqua e di Fulvio Roiter e l'anno successivo venne invitato a mostre importanti, come nel 1953 alla Galleria Vigna Nuova di Firenze alla mostra della Fotografia Italiana, curata da Giuseppe Cavalli.
Nel marzo 1955 a Sesto San Giovanni ebbe luogo la prima Mostra nazionale di fotografia, a cui parteciparono tra gli altri anche Nino Migliori, Mario De Biasi, Riccardo Perego, Toni del Tin, Antonio Persico, Dino Bruzzone, Mario Finocchiaro, il bolognese Giulio Parmiani e Pietro Donzelli, tra i fondatori dell'Unione Fotografica Milanese. Nella mostra di Sesto San Giovanni stavano emergendo gli schieramenti culturali della fotografia italiana, con Bevilacqua, Del Tin, Nino Migliori, ma anche Mario De Biasi e Giulio Parmiani che si ritroveranno dopo qualche mese a Spilimbergo con la nascita in dicembre del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia e Dino Bruzzone, Mario Finocchiaro che faranno invece riferimento a Luigi Crocenzi e al marchigiano CCF, Centro per la Cultura nella Fotografia ed entrambi questi gruppi si confronteranno con La Gondola.
Nell'opera di Carlo Bevilacqua convissero aspetti della tradizione come l'attenzione verso la vita rurale, la religione e le sue simbologie, ma apparve anche la geometria delle immagini, del "modernismo" in ciò influenzato da Paolo Monti, e un palpabile interesse alle questioni formali che sia la fotografia americana prima, e "La Gondola" poi, avevano enfatizzato e il suo riconosciuto prestigio venne confermato anche dall'invito ad aderire alla Società Subalpina di Torino.
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