Luisella Grondona. Sedimentazione della memoria

Opera di Luisella Grondona

 

Dal 17 Novembre 2018 al 28 Novembre 2018

Genova

Luogo: Satura Palazzo Stella

Indirizzo: piazza Stella 5/1

Orari: dal martedì al sabato 15-19

Curatori: Mario Napoli

Telefono per informazioni: +39 010 246 8284

E-Mail info: info@satura.it

Sito ufficiale: http://www.satura.it



S’inaugura sabato 17 novembre 2018 alle ore 17 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Luisella Grondona “Sedimentazioni della memoria” a cura di Mario Napoli. La mostra resterà aperta fino al 28 novembre 2018 con orario 15-19 dal martedì al sabato.
 
“Non credo all'ispirazione, si tratta piuttosto di suggestioni, di folgorazioni che ti vengono in diverse situazioni, nei momenti più impensabili.”
Arnaldo Pomodoro
 
Suggestioni, know how potenzialmente infinito, libero come i materiali che s'incrociano senza costrizioni. Sedimentazioni di un presente sopravvissuto e riversato in mezzo ai suoi rimasugli, di un'attualità che, assunta previa disfunzionalizzazione effettiva, costituisce la struttura portante della “visione plastica” di Luisella Grondona.
Artista concreta nei termini e nei modi, Grondona basa la propria ricerca espressiva sulla corposità degli interventi pittorici, come sulla selezione di motivi elaborati, pattern decorativi derivati dalla produzione industriale. Toccare, prendere e ritrovare, entrare in simbiosi con la materia è condizione necessaria, tra l'uso e riuso del legno, tra l'inclusione in opera di superfici a mosaico che senza soluzione di continuità combinano la percezione estetizzante di forme/colori alla sensazione di granulosità aspra della malta. É questo un nodo fondamentale dell'arte teorizzata da Grondona, attratta dal potenziale espressivo dei materiali piuttosto che dai processi tono-estetizzanti ad essi attribuibili. Il colore nell'ottica di Grondona è di conseguenza paragonabile ad una componente oggettuale, intrinseca nella struttura elementare delle cose; coerentemente funzionale/accessoria al raggiungimento di un'autonoma visione organica, senza però implicare forzature nel campo dell'armonia complessiva.
Inutile nascondere che l'arte visiva per Grondona non possa limitarsi ad essere misura estetica tout court. Smitizzato il colore, destituito nella sua misura di priorità assoluta, l'artista può guardare - e far guardare, intendendo ancora la propria poetica come un'interazione corale - finalmente oltre. Oltre qui significa lavorare in maniera conscia alla distribuzione di elementi post-decorativi che valorizzino il senso pratico della stratificazione, una visione strutturale fluida nel rivitalizzare elementi strappati/spaiati della quotidianità. Lavorare quindi per un'interazione attiva, che spinga l'azione nominalmente  “polimaterica” a manifestarsi quale rivelazione “polisensoriale” (Testo critico a cura di Andrea Rossetti).

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