Caos vacilla. Opere di Hidetoshi Nagasawa

H. Nagasawa, Albero di farfalle, 2008
Dal 09 Maggio 2014 al 28 Settembre 2014
Cassino | Frosinone
Luogo: CaMusAC - Cassino Museo Arte Contemporanea
Indirizzo: via Casilina Nord 1
Orari: sabato dalle ore 15 alle 19, altri giorni su prenotazione
Curatori: Bruno Corà
Costo del biglietto: ingresso gratuito su prenotazione
Telefono per informazioni: +39 366 5904400
E-Mail info: info@camusac.com
Sito ufficiale: http://www.camusac.com
Venerdì 9 maggio 2014 alle ore 18 è fissata l'apertura primaverile della stagione espositiva del CaMusAC, che si attua all'insegna della mostra personale di Hidetoshi Nagasawa a cura di Bruno Corà, con un significativo nucleo di nuove opere che l'artista di origine giapponese ha appositamente ideato e realizzato per questa importante scadenza della giovane istituzione cassinese.
L'artista, residente in Italia, a Milano, sin dal 1967, si presenta alla ribalta del CaMusAC dopo la singolare ed emblematica mostra che ha visto coinvolti Enrico Castellani con masterpiecesi celebri del suo repertorio e il giovane Shigeru Saito con opere concepite in omaggio al Maestro che tra i primi lo ha accolto nel suo viaggio in Italia. Il considerevole gruppo di nuove opere realizzate da Nagasawa sarà collocato nell'area centrale del padiglione espositivo del Museo, mentre nelle pareti circostanti e nei restanti spazi troveranno ospitalità le opere della “Collezione permanente 2”, seconda edizione della dotazione museale.
Le nuove opere di Nagasawa, sculture dal forte investimento spaziale, sono di grandi dimensioni e sono state realizzate con differenti materiali: dal marmo rosso Luana con cui egli ha concepito il Paravento, al ferro di Interferenza (di dieci metri di lunghezza), alle travi in legno di rovere di Ombra di Melissa, ai blocchi di marmo con il ferro di Groviglio di quanto e infine al ferro del Pozzo nel cielo, con cui Nagasawa esordì a Cassino con una prima versione di quest'opera oltre quindici anni fa, in occasione di un convengo su “Arte e città”. La mostra di Nagasawa, dopo le mostre al MACRO di Roma e alla Fòcara di Novoli (Lecce), lo vede nuovamente protagonista capace di sorprendere con opere che sfidano tanto l'inerzia e la gravità, quanto le tensioni interne alla materia sollecitata a esibirsi nel vuoto e nello spazio che essa stessa concorre a determinare con mirabili equilibri di cui l'artista le dota. Le opere, in mutua relazione tra loro suscitano il caratteristico spazio del Ma, soglia fisica e mentale della cultura Zen in cui si concentrano insieme all'energia delle materie quella dello sguardo e del pensiero dell'osservatore. Per l'occasione è prevista una pubblicazione con fotografie e testi critici sulla scultura di Nagasawa.
L'artista, residente in Italia, a Milano, sin dal 1967, si presenta alla ribalta del CaMusAC dopo la singolare ed emblematica mostra che ha visto coinvolti Enrico Castellani con masterpiecesi celebri del suo repertorio e il giovane Shigeru Saito con opere concepite in omaggio al Maestro che tra i primi lo ha accolto nel suo viaggio in Italia. Il considerevole gruppo di nuove opere realizzate da Nagasawa sarà collocato nell'area centrale del padiglione espositivo del Museo, mentre nelle pareti circostanti e nei restanti spazi troveranno ospitalità le opere della “Collezione permanente 2”, seconda edizione della dotazione museale.
Le nuove opere di Nagasawa, sculture dal forte investimento spaziale, sono di grandi dimensioni e sono state realizzate con differenti materiali: dal marmo rosso Luana con cui egli ha concepito il Paravento, al ferro di Interferenza (di dieci metri di lunghezza), alle travi in legno di rovere di Ombra di Melissa, ai blocchi di marmo con il ferro di Groviglio di quanto e infine al ferro del Pozzo nel cielo, con cui Nagasawa esordì a Cassino con una prima versione di quest'opera oltre quindici anni fa, in occasione di un convengo su “Arte e città”. La mostra di Nagasawa, dopo le mostre al MACRO di Roma e alla Fòcara di Novoli (Lecce), lo vede nuovamente protagonista capace di sorprendere con opere che sfidano tanto l'inerzia e la gravità, quanto le tensioni interne alla materia sollecitata a esibirsi nel vuoto e nello spazio che essa stessa concorre a determinare con mirabili equilibri di cui l'artista le dota. Le opere, in mutua relazione tra loro suscitano il caratteristico spazio del Ma, soglia fisica e mentale della cultura Zen in cui si concentrano insieme all'energia delle materie quella dello sguardo e del pensiero dell'osservatore. Per l'occasione è prevista una pubblicazione con fotografie e testi critici sulla scultura di Nagasawa.
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