Note al Museo
Dal 17 Dicembre 2015 al 17 Marzo 2016
Firenze
Luogo: Museo dell’Opera del Duomo
Indirizzo: piazza del Duomo 9
Orari: h 21
Costo del biglietto: ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili su prenotazione
Telefono per informazioni: +39 055 2302885
E-Mail info: eventi@operaduomo.firenze.it
Sito ufficiale: http://www.operaduomo.firenze.it
Il nuovo Museo dell’Opera del Duomo inaugurato nello scorso Ottobre, scrigno di tesori artistici unici al mondo, diventa anche casa della musica: nasce Note al Museo, la nuova rassegna concertistica dell’Opera di Santa Maria del Fiore, ideata e artisticamente diretta da Francesco Ermini Polacci con il pieno sostegnodel presidente dell’Opera Franco Lucchesi.
La Sala del Paradiso, cuore del Museo, accoglierà concerti con artisti di fama internazionale e proporrà programmi appositamente studiati per rendere unici questi appuntamenti musicali: un connubio di arte e musica che si propone come un valore aggiunto a quei principi di valorizzazione e promozione che da sempre guidano l’Opera di Santa Maria del Fiore.
E sarà una programmazione concertistica non saltuaria, ma regolata da una precisa cadenza mensile e che (assieme ai concerti della storica rassegna O flos colende nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore) disegnerà un’unica e ben coesa serie di manifestazioni concertistiche durante l’intero anno.
La varietà delle proposte musicali e la fama degli artisti chiamati si sposano, in questa prima edizione, ad un’altra caratteristica delineata dalla direzione artistica: quella della valorizzazione dei talenti musicali italiani.
I concerti (17 Dicembre 2015-17 Marzo 2016) si tengono di Giovedì (ore 21).
A tagliare il nastro inaugurale di Note al Museo, Giovedì 17 Dicembre, sono due nomi di spicco del panorama concertistico internazionale: il pianista Michele Campanella, interprete dallo stile elegante e lucido, rinomato per le sue interpretazioni di Liszt, e il sassofonista di origini argentine Javier Girotto, musicista jazz noto per le sue incursioni crossover e come componente dei gruppi Aires Tango e del Quartetto Piano Less di Enrico Rava. Un duo insolito, che unisce il rigore dello stile classico all’arte dell’improvvisazione per dar vita all’originalissimo programma Musique sans frontiéres: pagine di Debussy (come Clair de lune, dalla Suite Bergamasque) e Ravel (Alborada del gracioso, da Miroirs) rivivono in tutto il fascino degli originali pianistici ma con il commento virtuosistico delle improvvisazioni al sassofono. Debussy e Ravel rivelano così l’innegabile coté jazz che sottopelle anima la loro musica. Due mondi, quello della classica e del jazz, che sorprendentemente s’incontrano, per dimostrare che la musica è universale e non conosce confini di generi.
Sono le arie e le melodie da camera più toccanti e note, fra Settecento e Ottocento, a caratterizzare l’appuntamento di Giovedì 21 Gennaio. “Lascia ch’io pianga” dal Rinaldo di Händel, “J’ai perdu mon Eurydice” dall’Orphée et Eurydice di Gluck, la Cantata Giovanna d’Arco di Rossini: sono queste alcune delle pagine che il mezzosoprano Marianna Pizzolato, acclamata interprete d’opera e soprattutto di Rossini (prossimo il debutto al Met di New York in Guillaume Tell), ma anche con importanti incursioni nel barocco (Serse di Händel con Les Arts Florissant diretti da William Christie), proporrà in un recital che si propone come un affascinante viaggio nella vocalità. Unica data in Italia per ascoltare un programma appositamente ideato per Note al Museo e che vedrà Marianna Pizzolato affiancata dal pianista americano Mark Markham, suo abituale partner in recital. Interprete assai apprezzato come solista e come insegnante, Markham è noto come stretto collaboratore dei maggiori cantanti: fra questi, da diversi anni, c’è anche un’autentica leggenda come Jessye Norman.
Un duo di giovani interpreti italiani, legato da felice sodalizio artistico e già di fama internazionale, è il protagonista dell’appuntamento di Giovedì 25 Febbraio: sono il violoncellista Francesco Dillon e il pianista Emanuele Torquati, duo applaudito in Europa e negli Stati Uniti ma dalle singole personalità musicali altrettanto apprezzate (Dillon è il violoncellista del Quartetto Prometeo, Torquati è solista di successo anche nel repertorio contemporaneo). Nell’occasione presentano un excursus attraverso pagine musicali che raccontano di favole e di leggende, attingendo al repertorio romantico e tardo romantico, fra suggestioni tedesche e nordiche. In apertura di serata, le celeberrime Kinderszenen di Schumann, destinate dall’autore al solo pianoforte, presentate in un’accattivante quanto rara trascrizione del violoncellista Friedrich Grützmacher (1832-1903). Ma il fascino del programma emerge anche dagli altri brani presentati: Kultaselle (‘Alla persona amata’), pagina di malinconica tenerezza costruita sulle dieci variazioni che il giovane Busoni imbastì su un motivo popolare finlandese, e l’appassionata Sonata op.36 di Grieg, una pietra miliare nella letteratura cameristica per violoncello e pianoforte.
Georg Friedrich Händel, l’italiano è il titolo dell’ultimo appuntamento, Giovedì 17 Marzo. Un significativo ritratto del celebre autore del Messiah attraverso alcune pagine vocali e strumentali composte durante il suo viaggio di formazione in Italia, o comunque legate, nello stile e nell’espressività, ai maestri da lui conosciuti in quell’occasione. A proporlo è il gruppo Il Rossignolo, specializzato nello studio e nell’esecuzione su strumenti d’epoca, salutato dalla critica internazionale come “una delle eccellenze italiane nel campo della musica antica” e balzato alla ribalta della notorietà mondiale per la riscoperta del Germanico, opera attribuita ad Händel, della quale ha realizzato anche la prima incisione assoluta. Guidato da Ottaviano Tenerani, uno dei suoi fondatori e qui impegnato anche come clavicembalista, il Rossignolo coinvolgerà anche il mezzosoprano Laura Polverelli, voce lodata anche nel repertorio settecentesco (Tamerlano di Händel diretta da Ivor Bolton, Juditha Triumphans di Vivaldi con Rinaldo Alessandrini, L’Olimpiade di Pergolesi con Ottavio Dantone). Fra Cantate e Trio Sonate, il programma include anche due arie da Rodrigo, l’opera che Händel compose per la Firenze di Ferdinando de’ Medici e che proprio qui, al Teatro del Cocomero (l’attuale Teatro Niccolini), ebbe la sua prima rappresentazione nel 1707.
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