Firenze e le avanguardie Radicali
Dal 09 Luglio 2015 al 01 Agosto 2015
Firenze
Luogo: Le Murate Progetti Arte Contemporanea
Indirizzo: piazza delle Murate
Orari: da martedi a sabato 14-20
Curatori: Patrizia Mello
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 2476873
E-Mail info: info.pac@muse.comune.fi.it
Sito ufficiale: http://www.lemuratepac.it
La tavola rotonda e la mostra Firenze e le avanguardie Radicali. Progetti, azioni, super-visioni, oggetti extra ha come obiettivo lo studio approfondito delle esperienze radicali sviluppate a Firenze in ambito progettuale a partire dalla metà degli anni Sessanta fino alla metà degli anni Settanta.
I lavori qui presentati ricostruiscono vicende storiche – attraverso ricerche, plastici di studio, elaborati grafici, video interviste – e ne amplificano la portata fino alla situazione contemporanea.
Queste esperienze hanno avuto origine all’interno della Facoltà di Architettura negli anni Sessanta a partire dal carattere sperimentale delle tesi di laurea presentate da alcuni studenti, che poi sono diventati i principali animatori del periodo storico preso in esame (Archizoom, Superstudio, UFO, 9999, Zziggurat, Gianni Pettena, Remo Buti).
Gli anni ’60 attraversati dalla carica di contestazione generale del sistema sociale, hanno visto la nascita del movimento Radical che, generato da una doppia matrice universitaria e fiorentina, ha avuto l’obiettivo di intaccare le logiche stantie del vecchio sistema.
A tutti gli effetti si può parlare di avanguardia radical, ossia di un pensiero che pone questioni fondamentali sul futuro dell’ambiente costruito, facendo i conti con l’ingombrante eredità dei pensatori del Movimento Moderno e con la portata storica dei contributi forniti in campo politico e sociale, a suo tempo una vera e propria rivoluzione degli stili di vita che però aveva già ampiamente mostrato i propri limiti.
Incursioni pubbliche nello spazio urbano, provocazioni, elaborazioni visive poco sentimentali sulla città, ambienti domestici liberatori, promozione di modi di vivere alternativi, sono stati strumenti che hanno dato un volto al movimento dei Radical fino a consacrarne l’affermazione a livello internazionale.
Da Firenze, città della storia per eccellenza, le idee dei Radical si sono diffuse a livello globale attraverso le più note riviste di architettura, design, arte, letteratura, toccando tutti i più importanti nodi di riflessione sul futuro di una società perennemente in bilico tra democrazia e burocrazia.
Con questa mostra il pensiero degli architetti radical fiorentini torna nelle stanze dell’Università, riecheggiando così negli spazi della città.
La riflessione condotta su queste tematiche ha generato spunti per un dibattito che verrà affrontato in una tavola rotonda organizzata per il 14 luglio in cui saranno presenti Valentina Gensini direttore artistico di Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Patrizia Mello curatrice della mostra e Professore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, Tommaso Sacchi Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, Azzurra Muzzonigro – Stefano Boeri Architetti, Saverio Mecca Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze; gli architetti radical Lapo Binazzi, Alberto Breschi, Gilberto Corretti, Carlo Caldini, Adolfo Natalini, Piero Frassinelli e Gianni Pettena che hanno caratterizzato con le loro opere il periodo oggetto della mostra.
I lavori qui presentati ricostruiscono vicende storiche – attraverso ricerche, plastici di studio, elaborati grafici, video interviste – e ne amplificano la portata fino alla situazione contemporanea.
Queste esperienze hanno avuto origine all’interno della Facoltà di Architettura negli anni Sessanta a partire dal carattere sperimentale delle tesi di laurea presentate da alcuni studenti, che poi sono diventati i principali animatori del periodo storico preso in esame (Archizoom, Superstudio, UFO, 9999, Zziggurat, Gianni Pettena, Remo Buti).
Gli anni ’60 attraversati dalla carica di contestazione generale del sistema sociale, hanno visto la nascita del movimento Radical che, generato da una doppia matrice universitaria e fiorentina, ha avuto l’obiettivo di intaccare le logiche stantie del vecchio sistema.
A tutti gli effetti si può parlare di avanguardia radical, ossia di un pensiero che pone questioni fondamentali sul futuro dell’ambiente costruito, facendo i conti con l’ingombrante eredità dei pensatori del Movimento Moderno e con la portata storica dei contributi forniti in campo politico e sociale, a suo tempo una vera e propria rivoluzione degli stili di vita che però aveva già ampiamente mostrato i propri limiti.
Incursioni pubbliche nello spazio urbano, provocazioni, elaborazioni visive poco sentimentali sulla città, ambienti domestici liberatori, promozione di modi di vivere alternativi, sono stati strumenti che hanno dato un volto al movimento dei Radical fino a consacrarne l’affermazione a livello internazionale.
Da Firenze, città della storia per eccellenza, le idee dei Radical si sono diffuse a livello globale attraverso le più note riviste di architettura, design, arte, letteratura, toccando tutti i più importanti nodi di riflessione sul futuro di una società perennemente in bilico tra democrazia e burocrazia.
Con questa mostra il pensiero degli architetti radical fiorentini torna nelle stanze dell’Università, riecheggiando così negli spazi della città.
La riflessione condotta su queste tematiche ha generato spunti per un dibattito che verrà affrontato in una tavola rotonda organizzata per il 14 luglio in cui saranno presenti Valentina Gensini direttore artistico di Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, Patrizia Mello curatrice della mostra e Professore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, Tommaso Sacchi Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, Azzurra Muzzonigro – Stefano Boeri Architetti, Saverio Mecca Direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze; gli architetti radical Lapo Binazzi, Alberto Breschi, Gilberto Corretti, Carlo Caldini, Adolfo Natalini, Piero Frassinelli e Gianni Pettena che hanno caratterizzato con le loro opere il periodo oggetto della mostra.
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