Dialoghi. Marco Carminati. Raccontare il patrimonio italiano: il caso della Cappella Rucellai e Tempietto di Leon Battista Alberti
Dal 16 Ottobre 2014 al 16 Ottobre 2014
Firenze
Luogo: Museo Marino Marini
Indirizzo: piazza San Pancrazio
Orari: h 18
Curatori: Katia Mazzucco
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 219432
E-Mail info: info@museomarinomarini.it
Sito ufficiale: http://www.museomarinomarini.it/
Giovedì 16 ottobre, alle ore 18, al Museo Marino Marini, Marco Carminati parlerà di “Raccontare il patrimonio italiano: il caso della Cappella Rucellai e Tempietto di Leon Battista Alberti”.L’incontro è il secondo degli appuntamenti con Dialoghi, un ciclo ideato da Alberto Salvadori, a cura di Katia Mazzucco, che ospita studiosi, intellettuali, operatori della cultura, per discutere temi di ricerca e attualità della teoria e della storia dell’arte a partire da parole e immagini dell’opera albertiana.
Dopo il restauro e la sua riapertura al pubblico nel febbraio del 2013, la Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, uno dei luoghi più rappresentativi della cultura umanistica del Quattrocento, entra in contatto, anzi in cortocircuito con l’opera Novecentesca di Marino Marini, ospitata da oltre trent’anni nell’ex chiesa di San Pancrazio, e con le multiformi attività di ricerca sul contemporaneo che qui hanno luogo. Da quest’unicum museografico nasce Dialoghi.
Marco Carminati si occupa di storia e critica d’arte e cura le pagine di arte della Domenica del Sole 24 ore. Giovedì 16 ottobre, in questo contesto, parlerà della complessa tessitura del rapporto con il lettore e il fruitore dell’arte, a partire proprio da una pagina dell’inserto della Domenica, uscita in occasione della riapertura del Santo Sepolcro Rucellai di Leon Battista Alberti dopo i restauri, dove offriva al lettore immagini e parole per la costruzione di un interesse per l’evento, l’opera, gli operatori.
“Il restauro della Cappella Rucellai a Firenze - dice Carminati -, del mirabile Tempietto del Santo Sepolcro al suo interno (capolavoro di Leon Battista Alberti) e il collegamento di questa cappella con il Museo Marino Marini, hanno rappresentato una grande occasione di conoscenza e di valorizzazione di un rilevante esempio di Patrimonio Artistico permanente.
Il giornalismo culturale e artistico non è molto attratto da notizie che mettono in luce il patrimonio artistico permanente. È, al contrario, sovente attratto da altri argomenti: gli eventi effimeri (come le mostre), che la fanno da padroni; le polemiche su danni e crolli; le baruffe sui prestiti all’Expo; le classifiche dei visitatori nei musei (meglio il manager che il direttore tradizionale); gli eventi cultural-mondani dell’arte contemporanea; eccetera.
Invece è molto importante sottolineare l’impegno e i risultati di chi opera per la conservazione e il rilancio del patrimonio artistico nazionale, senza però lasciarsi intrappolare dalle classifiche della fama e della notorietà delle opere: se si restaura la Cappella Sistina e il Cenacolo di Leonardo bisogna assolutamente parlarne, se si restaura la Cappella Rucellai, ne parlerà la cronaca di Firenze.
È necessario far capire l’importanza del nostro patrimonio diffuso ovunque, è necessario far capire che la qualità dei capolavori non sta solo nelle opere già mediaticamente note, ma che – in Italia – è incredibilmente diffusa ovunque.
Un caso esemplare è proprio quello della Cappella Rucellai e del Tempietto del Santo Sepolcro, che per la sua importanza artistica e storica, si presta ad un racconto serrato e avvincente.
Ecco il compito del giornalista: individuare la qualità delle notizie e raccontarle in modo conciso, preciso ma con l’obbligo assoluto di essere avvincenti.”
Dialoghi, inaugurato lo scorso 25 settembre con Andrea Severi e Leon Battista Alberti: il riso e il pianto del “camaleonte”, prosegue con altri 4 appuntamenti: 20 novembre 2014, Giuseppe Barbieri con Alter deus: origine e identità della pittura tra Medioevo e Rinascimento; 18 dicembre 2014, Vincenzo Farinella con Giove pittore di farfalle. Immagini a partire dagli scritti albertiani; 15 gennaio 2015, Andrea Pinotti con Ricordati di dimenticare: il paradosso della memoria monumentale e infine 29 gennaio 2015, Marzia Faietti con Il disegno “lineamentum” e il suo contrario. Tutti gli incontri iniziano alle ore 18 e sono a ingresso gratuito.
Dopo il restauro e la sua riapertura al pubblico nel febbraio del 2013, la Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, uno dei luoghi più rappresentativi della cultura umanistica del Quattrocento, entra in contatto, anzi in cortocircuito con l’opera Novecentesca di Marino Marini, ospitata da oltre trent’anni nell’ex chiesa di San Pancrazio, e con le multiformi attività di ricerca sul contemporaneo che qui hanno luogo. Da quest’unicum museografico nasce Dialoghi.
Marco Carminati si occupa di storia e critica d’arte e cura le pagine di arte della Domenica del Sole 24 ore. Giovedì 16 ottobre, in questo contesto, parlerà della complessa tessitura del rapporto con il lettore e il fruitore dell’arte, a partire proprio da una pagina dell’inserto della Domenica, uscita in occasione della riapertura del Santo Sepolcro Rucellai di Leon Battista Alberti dopo i restauri, dove offriva al lettore immagini e parole per la costruzione di un interesse per l’evento, l’opera, gli operatori.
“Il restauro della Cappella Rucellai a Firenze - dice Carminati -, del mirabile Tempietto del Santo Sepolcro al suo interno (capolavoro di Leon Battista Alberti) e il collegamento di questa cappella con il Museo Marino Marini, hanno rappresentato una grande occasione di conoscenza e di valorizzazione di un rilevante esempio di Patrimonio Artistico permanente.
Il giornalismo culturale e artistico non è molto attratto da notizie che mettono in luce il patrimonio artistico permanente. È, al contrario, sovente attratto da altri argomenti: gli eventi effimeri (come le mostre), che la fanno da padroni; le polemiche su danni e crolli; le baruffe sui prestiti all’Expo; le classifiche dei visitatori nei musei (meglio il manager che il direttore tradizionale); gli eventi cultural-mondani dell’arte contemporanea; eccetera.
Invece è molto importante sottolineare l’impegno e i risultati di chi opera per la conservazione e il rilancio del patrimonio artistico nazionale, senza però lasciarsi intrappolare dalle classifiche della fama e della notorietà delle opere: se si restaura la Cappella Sistina e il Cenacolo di Leonardo bisogna assolutamente parlarne, se si restaura la Cappella Rucellai, ne parlerà la cronaca di Firenze.
È necessario far capire l’importanza del nostro patrimonio diffuso ovunque, è necessario far capire che la qualità dei capolavori non sta solo nelle opere già mediaticamente note, ma che – in Italia – è incredibilmente diffusa ovunque.
Un caso esemplare è proprio quello della Cappella Rucellai e del Tempietto del Santo Sepolcro, che per la sua importanza artistica e storica, si presta ad un racconto serrato e avvincente.
Ecco il compito del giornalista: individuare la qualità delle notizie e raccontarle in modo conciso, preciso ma con l’obbligo assoluto di essere avvincenti.”
Dialoghi, inaugurato lo scorso 25 settembre con Andrea Severi e Leon Battista Alberti: il riso e il pianto del “camaleonte”, prosegue con altri 4 appuntamenti: 20 novembre 2014, Giuseppe Barbieri con Alter deus: origine e identità della pittura tra Medioevo e Rinascimento; 18 dicembre 2014, Vincenzo Farinella con Giove pittore di farfalle. Immagini a partire dagli scritti albertiani; 15 gennaio 2015, Andrea Pinotti con Ricordati di dimenticare: il paradosso della memoria monumentale e infine 29 gennaio 2015, Marzia Faietti con Il disegno “lineamentum” e il suo contrario. Tutti gli incontri iniziano alle ore 18 e sono a ingresso gratuito.
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