Devozione, politica, arte e curiosità: dal granducato mediceo al Novecento
Dal 20 Febbraio 2015 al 20 Febbraio 2015
Firenze
Luogo: Museo di Casa Martelli
Indirizzo: via Zannetti 8
Orari: 15.30-19.30
Curatori: Francesca Fiorelli Malesci
Enti promotori:
- Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
- Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 216725 / 055 2388602
E-Mail info: casamartelli@polomuseale.firenze.it
Sito ufficiale: http://www.polomuseale.firenze.it
L’intervento si propone di esaminare la croce da altarolo della collezione Martelli, che si presenta come un curioso assemblaggio operato nel Settecento tra figure in argento di diversa provenienza: la volontà di comporre un oggetto liturgico, utile alla devozione familiare, si coniugava in questo modo al documentato interesse collezionistico dei Martelli, e offriva il pretesto di esibire “pezzi” di differenti scuole artistiche.
- Rosanna Caterina Proto Pisani
Pazienza, diletto e fantasia: “curiosità” della devozione
Curiosità della devozione: Agnus Dei, paglie, papiers roulés, paste di santi, un’esposizione di questo genere di oggetti, partendo dagli esemplari in mostra, che verranno confrontati con altri nell’intento di approfondire la storia e, dove è possibile, la loro origine.
- Claude Menges-Mironneau
L’Objet de dévotion face à la loi française: protection et conservation
Il diverso quadro normativo nei due paesi come elemento di comprensione nella tutela e conservazione degli oggetti.
- Dora Liscia Bemporad
Cristina di Lorena e la SS. Annunziata: appunti e proposte
Durante recenti studi sul Santuario della Santissima Annunziata sono emerse alcune novità riguardo ad oggetti noti o meno noti, che hanno aiutato a comprendere meglio il rapporto tra le donne della famiglia Medici, in particolare di Cristina di Lorena, e la cappella della sacra immagine. Si tratta di ipotesi che, giuste o meno, aprono nuovi filoni di indagine sull’oreficeria fiorentina.
- Massimiliano Rossi
«Il Granduca non muore mai»: teologia politica nel reliquiario
dei santi Marco papa, Amato abate e Costanza martire.
L’ipotesi proposta è che sia stata Cristina di Lorena a suggerire, per il reliquiario laurenziano, un’effigie adulta e derivata da quella di Cosimo II, nella fattispecie adattabile a Ferdinando II ancora nella sua minore età, in virtù della prassi funebre del cosiddetto doppio corpo del re, diffusa sia in Francia che in Lorena.
- Elisabetta Nardinocchi
Pietà e “splendidezza”: donativi medicei
per la basilica di San Lorenzo nel corso del Seicento
Luogo per eccellenza di patronato mediceo, la basilica di San Lorenzo acquisì nel corso dei Seicento alcuni arredi sacri dono della famiglia, solo in parte pervenuti ai nostri giorni. Tra questi una preziosa cassetta per il Santo Sepolcro commissionata da Cristina di Lorena, minuziosamente descritta nelle carte d’archivio che, assieme a quanto ancora oggi conservato, documentano della pietà e, con questa, della “splendidezza” dei granduchi medicei.
- Riccardo Gennaioli
«Qualche oggetto prezioso degno della Gloria del Signore»: Cristina di Lorena
e la conversione di oreficerie profane in arredi sacri
La trasformazione in arredi sacri di alcuni manufatti preziosi di oreficeria profana appartenuti alla granduchessa Cristina di Lorena è il tema dell’intervento. La principessa francese, moglie di Ferdinando I de’ Medici, sfruttò infatti in circostanze diverse la collezione di sontuosi oggetti facenti parte della sua ricca dote, prelevando da essa esemplari che poi affidò alle mani dei più esperti orafi di corte per mutarli in oggetti liturgici o adattarli a custodie per sacri resti.
- Giovanni Matteo Guidetti
I reliquiari di San Casimiro e Santa Maria Maddalena de’ Pazzi: nuove considerazioni
Attraverso documenti e confronti, si approfondisce la conoscenza di due opere di straordinaria qualità: il reliquiario in ambra che il vescovo di Vilnius Nicola Stefano Pazz commissionò appositamente per custodire l’osso del femore del santo -spedito in dono a Cosimo III nel 1678 e attualmente custodito nel Museo degli Argenti in Palazzo Pitti-, e il reliquiario fatto realizzare dal Granduca al gioielliere di corte Giovanni Comparini e al suo socio Giuseppe Vanni nel 1682 per contenere un dente e alcuni capelli della santa fiorentina, giunto nelle mani del vescovo Pazz e confluito nel tesoro della cattedrale di Vilnius.
Si ringraziano Giulia Coco, il personale del Museo delle Cappelle Medicee e l’Associazione Amici dei Musei Fiorentini per la collaborazione
- Rosanna Caterina Proto Pisani
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Curiosità della devozione: Agnus Dei, paglie, papiers roulés, paste di santi, un’esposizione di questo genere di oggetti, partendo dagli esemplari in mostra, che verranno confrontati con altri nell’intento di approfondire la storia e, dove è possibile, la loro origine.
- Claude Menges-Mironneau
L’Objet de dévotion face à la loi française: protection et conservation
Il diverso quadro normativo nei due paesi come elemento di comprensione nella tutela e conservazione degli oggetti.
- Dora Liscia Bemporad
Cristina di Lorena e la SS. Annunziata: appunti e proposte
Durante recenti studi sul Santuario della Santissima Annunziata sono emerse alcune novità riguardo ad oggetti noti o meno noti, che hanno aiutato a comprendere meglio il rapporto tra le donne della famiglia Medici, in particolare di Cristina di Lorena, e la cappella della sacra immagine. Si tratta di ipotesi che, giuste o meno, aprono nuovi filoni di indagine sull’oreficeria fiorentina.
- Massimiliano Rossi
«Il Granduca non muore mai»: teologia politica nel reliquiario
dei santi Marco papa, Amato abate e Costanza martire.
L’ipotesi proposta è che sia stata Cristina di Lorena a suggerire, per il reliquiario laurenziano, un’effigie adulta e derivata da quella di Cosimo II, nella fattispecie adattabile a Ferdinando II ancora nella sua minore età, in virtù della prassi funebre del cosiddetto doppio corpo del re, diffusa sia in Francia che in Lorena.
- Elisabetta Nardinocchi
Pietà e “splendidezza”: donativi medicei
per la basilica di San Lorenzo nel corso del Seicento
Luogo per eccellenza di patronato mediceo, la basilica di San Lorenzo acquisì nel corso dei Seicento alcuni arredi sacri dono della famiglia, solo in parte pervenuti ai nostri giorni. Tra questi una preziosa cassetta per il Santo Sepolcro commissionata da Cristina di Lorena, minuziosamente descritta nelle carte d’archivio che, assieme a quanto ancora oggi conservato, documentano della pietà e, con questa, della “splendidezza” dei granduchi medicei.
- Riccardo Gennaioli
«Qualche oggetto prezioso degno della Gloria del Signore»: Cristina di Lorena
e la conversione di oreficerie profane in arredi sacri
La trasformazione in arredi sacri di alcuni manufatti preziosi di oreficeria profana appartenuti alla granduchessa Cristina di Lorena è il tema dell’intervento. La principessa francese, moglie di Ferdinando I de’ Medici, sfruttò infatti in circostanze diverse la collezione di sontuosi oggetti facenti parte della sua ricca dote, prelevando da essa esemplari che poi affidò alle mani dei più esperti orafi di corte per mutarli in oggetti liturgici o adattarli a custodie per sacri resti.
- Giovanni Matteo Guidetti
I reliquiari di San Casimiro e Santa Maria Maddalena de’ Pazzi: nuove considerazioni
Attraverso documenti e confronti, si approfondisce la conoscenza di due opere di straordinaria qualità: il reliquiario in ambra che il vescovo di Vilnius Nicola Stefano Pazz commissionò appositamente per custodire l’osso del femore del santo -spedito in dono a Cosimo III nel 1678 e attualmente custodito nel Museo degli Argenti in Palazzo Pitti-, e il reliquiario fatto realizzare dal Granduca al gioielliere di corte Giovanni Comparini e al suo socio Giuseppe Vanni nel 1682 per contenere un dente e alcuni capelli della santa fiorentina, giunto nelle mani del vescovo Pazz e confluito nel tesoro della cattedrale di Vilnius.
Si ringraziano Giulia Coco, il personale del Museo delle Cappelle Medicee e l’Associazione Amici dei Musei Fiorentini per la collaborazione
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