Storie di migrazioni

Orna Ben-Ami, Trascinare, 2016

 

Dal 30 Maggio 2018 al 10 Settembre 2018

Ferrara

Luogo: Museo di Casa Romei

Indirizzo: via Savonarola 30

Curatori: Ermanno Tedeschi

Enti promotori:

  • Associazione Culturale Umanità
  • Polo Museale dell’Emilia-Romagna

Costo del biglietto: Intero € 5 (Mostra e Museo), ridotto € 2,50

Telefono per informazioni: +39 0532. 234130



Storie di migrazioniè un progetto voluto dall’Associazione Culturale Umanità in accordo conilPolo Museale dell’Emilia-Romagna con un doppio programma artistico e informativo: la mostraEntire life in a Package operedell’israeliana Orna Ben-Amidal 31 maggio al 10 settembre, a Ferrara dopo le esposizioni di Agrigento e Matera e il30 maggio alle 18,00 il dibattitoFlussi migratori: uno sguardo sui profili giudiziariche indaga sulle ripercussioni del fenomeno di grande attualità.
 
La personale di Ben-Ami a cura diErmanno Tedeschi-attraverso 23 opere d’arte-affronta un tema delicato: l’indagine sul fenomeno delle migrazioni che, ieri come oggi, è oggetto di discussione, di confronto, di sofferenza e di cambiamento.
La valigia è l’elemento centrale della rassegna e del lavoro dell’artista che modula le sue sculture metalliche fondendole e sovrapponendole a foto di migrazioni dei fotoreportersdella Reuters così come a istantanee d’epoca post bellica.
«Predomina l’oggetto sulla personaspesso gli scatti sono abbassati d’intensità e i migranti colti quasi di sorpresa in cammino o in un momento di riposo paiono ombre, mentre l’elemento di ferro fuso emerge e diventa protagonista: valige, sacchi, bauli, zaini raccontano però molto di più dell’odissea del migrante. - Spiega il curatore Ermanno Tedeschi – Orna con la sua sensibilitànarrativa però ci porta immediatamente a domandarci di loro e a immedesimarci con loro; in questo sta la sua grandezza artistica. Veicola verso una compressione umana per le sorti dell’altro.”
Le sculture fuse, a dimensione reale, dell’umile brandina con il materasso arrotolato, la panchina con una povera coperta sotto la quale si intuisce la forma di un corpo, ci fa chiedere: cosa succede dopo? Dopo le code dei migranti ai confini o lungo le vie ferrate. Donne e bambini che compaiono negli scatti narrano un preciso istante della vita da migrante, oppure di ciò che resta di loro: un orsacchiotto in fondo ad una cassetta. 
Anche la sede scelta ha una liaisonche travalica i secoli: ilMuseo di Casa Romeisi apre nuovamente al racconto di storie di folle e di migrazioni per ricordare come in passato sia stato anche un ricovero di persone indigenti. Già nel 1872 infatti, a seguito dell’alluvione del Reno, diverse famiglie sfollate dai territori devastati furono ospitate nella dimora quattrocentesca. Il percorso di visita si snoda tra le sale del museo in una inedita sincronia di contenuti e di suggestioni, che ad esempio coinvolgerà la splendida scultura del ferrarese Alfonso Lombardi (1487-1536) raffigurante San Nicola da Tolentino la cui protezione è tradizionalmente invocata per gli naufraghi, i carcerati e per le anime del Purgatorio.
La capacità di toccare certe corde emotive con crudezza e sensibilità ha coinvolto il Presidente dell’Associazione Culturale Umanità,Francesco Ferroni, che ha trovato nelle opere una perfetta assonanza con la missione che si è data l’associazione nata da pochi mesi.
 
In contemporanea all’openingsempre30 maggio 2018 alle ore 18,nella sede della mostra, la seconda attività in programma: una tavola rotonda intitolataFlussi migratori: uno sguardo sui profili giudiziari introdotta e  moderata da Francesco Ferroni con ospiti i relatori Mario Marcone, Consigliere del Ministro degli Interni, Michele Campanaro, Prefetto di Ferrara, Giancarlo Pallini, Questore di Ferrara, Stefania Carnevale, professore di Diritto Processuale Penale presso l’Università di Ferrara e Garante dei diritti dei detenuti. 
Per la partecipazione alla tavola rotonda è gradita la conferma: info@associazioneumanita.com
 
La mostra organizzata dall’Associazione Culturale Umanità, dall’Associazione ACRIBIA e dal Polo Museale dell’Emilia-Romagna ed è patrocinata dal Comune di Ferrara, dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dall’Università di Ferrara, dall’Ambasciata Israeliana in Italia e dal MEIS - Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.

Orari mostra: da domenica a mercoledì 8,30-14,00; da giovedì a sabato 14,00-19,30 (la biglietteria chiude 30 minuti prima) 

 

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